sofia.sestito99
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Concetti Chiave

  • La scienza è definita come la disciplina che, attraverso l'osservazione diretta, cerca di comprendere i fenomeni naturali, promuovendo l'evoluzione tecnologica e l'espansione della conoscenza umana.
  • Gli scienziati affrontano dubbi e paure legati alle conseguenze imprevedibili delle loro scoperte, che appartengono all'intera umanità e devono essere usate con saggezza.
  • Eventi storici, come l'uso della bomba atomica nella Seconda Guerra Mondiale, dimostrano come le pressioni politiche possano manipolare la ricerca scientifica.
  • Nella società contemporanea, l'interferenza dei potenti nella scienza è diffusa, ma un buon scienziato è colui che ricerca per passione e conoscenza, non per guadagno personale.
  • È essenziale mantenere un equilibrio tra scienza e politica per garantire il progresso scientifico e il benessere della comunità, evitando conseguenze tragiche.

La scienza: dubbi e paure dello scienziato

Da sempre l’uomo si differenzia dalle altre specie per la sua curiosità nei confronti dei fenomeni, apparentemente inspiegabili, i quali manifestandosi improvvisamente o alle volte quotidianamente, basti pensare alla stessa forza di gravità, non fanno altro che alimentare la sua necessità di formulare ipotesi a riguardo; cercando così di spiegare il fenomeno. Perciò con il termine generale di scienza si indica quella disciplina che attraverso l’osservazione diretta della realtà permette di comprendere i meccanismi e i fenomeni della natura, rendendo così possibile la conseguente evoluzione tecnologica dell'uomo nonché l’espansione della sua conoscenza sui diversi fenomeni.

Difatti la parola stessa deriva dal latino scientia, che significa conoscenza. A questa prima definizione ne consegue l’identificazione dello scienziato in un individuo che cerca di capire e spiegare i fenomeni che accadono attorno a lui osservandoli, formulando ipotesi, sperimentando e traendo delle conclusioni.
Tuttavia, propri dello stesso scienziato, sono i molti dubbi e paure provocate dalla ricerca e dalla sperimentazione diretta. Poiché le scoperte non sono una proprietà del singolo, ma un possesso dell'intera umanità, ne consegue che gli uomini devono essere in grado di utilizzarle nel migliore dei modi, talvolta impedendo l'utilizzo laddove rappresentassero un danno, e non un vantaggio, per l'umanità. come riportato dal medesimo Hobsbawn nel trattato denominato Il secolo breve, questi timori sono alimentati principalmente da quattro sentimenti fra i quali in primo piano vi sono le conseguenze tragiche e imprevedibili della ricerca. D’altro canto questa consapevolezza ostacola solo in parte le indagini dello scienziato sulla natura. Infatti, pur riconoscendo questi fattori di rischio, egli ha bisogno di sentirsi confermare come giudice imparziale, dalla natura stessa, avvertendo perciò il bisogno di verificare direttamente l’effetto dei suoi sforzi. A quest’ostinazione sono successi eventi di proporzioni catastrofiche, come l’invenzione, e il successivo utilizzo, durante la seconda guerra mondiale, della bomba a idrogeno. Malgrado gli sforzi e la disperazione degli scienziati per evitare l'immane catastrofe, fu sganciata la prima bomba atomica, dimostrando come le pressioni politiche avessero interferito nella ricerca scientifica per la costruzione della bomba. Questa tendenza nell'intimidire gli scienziati per "manipolare" le attività di ricerca nel corso degli anni si è sempre più diffusa. Perciò chi può essere ritenuto un buon scienziato?
A mio parere, della società contemporanea, sono propri i sotterfugi e le manipolazioni dell’uomo sull’uomo stesso. Infatti oggigiorno i potenti, fra i quali troviamo principalmente uomini politici, sono liberi di agire a loro piacimento, grazie alla carica che investono e al denaro che possiedono, interferendo sempre più spesso sulla ricerca scientifica. Questo avviene a causa del duplice ruolo del ricercatore, il quale spiegando i fenomeni naturali, inconsapevolmente coinvolge intere masse incuriosite e affascinate da quegli studi. Tuttavia come affermato, da Galileo Galilei, uno degli scienziati più importanti del XVII secolo, un fisico, astronomo, filosofo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna: “coloro che non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre.” Perciò secondo la mia opinione si può ritenere un buon scienziato colui che svolge il proprio lavoro, per libera passione e interesse, non spinto delle sue aspirazioni egoistiche nel guadagnare denaro e riconoscimenti, ma per accumulare conoscenze fine a stesse. Per quanto riguardo scienza e politica, a mio parere, vi è una stretta correlazione fra i due campi. Tuttavia, per garantire il bene della comunità, né la scienza né la politica devono prevalere l’una sull’altra, cosicché si possa garantire il benestare del cittadino, attraverso il raggiungimento di un equilibrio, tramite il sia possibile garantire anche il progresso scientifico, evitando però conseguenze tragiche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della scienza nella comprensione dei fenomeni naturali?
  2. La scienza è la disciplina che, attraverso l'osservazione diretta della realtà, permette di comprendere i meccanismi e i fenomeni della natura, facilitando l'evoluzione tecnologica e l'espansione della conoscenza umana.

  3. Quali sono i dubbi e le paure che affliggono gli scienziati?
  4. Gli scienziati sono afflitti da dubbi e paure legati alle conseguenze tragiche e imprevedibili della ricerca, poiché le scoperte devono essere utilizzate in modo vantaggioso per l'umanità, evitando danni.

  5. Come possono le pressioni politiche influenzare la ricerca scientifica?
  6. Le pressioni politiche possono interferire nella ricerca scientifica, come dimostrato dall'uso della bomba atomica durante la seconda guerra mondiale, manipolando le attività di ricerca per scopi politici.

  7. Chi può essere considerato un buon scienziato secondo il testo?
  8. Un buon scienziato è colui che lavora per passione e interesse, accumulando conoscenze per il loro valore intrinseco, senza essere spinto da aspirazioni egoistiche di guadagno o riconoscimento.

  9. Qual è la relazione tra scienza e politica secondo l'autore?
  10. L'autore ritiene che vi sia una stretta correlazione tra scienza e politica, ma per il bene della comunità, nessuna delle due deve prevalere sull'altra, garantendo così il progresso scientifico senza conseguenze tragiche.

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