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Concetti Chiave

  • La saggezza è considerata una virtù fondamentale, guidando le azioni e i giudizi attraverso la ragione.
  • Socrate riteneva la saggezza come una conoscenza piena del bene e del male, utilizzando la Maieutica per aiutare gli altri a raggiungerla.
  • Platone e Aristotele hanno elaborato ulteriormente il concetto, distinguendo la saggezza dalla sapienza e dal piacere.
  • Filosofi come Cartesio e Kant hanno continuato a esplorare la saggezza, vedendola come guida pratica e perfezione morale.
  • La saggezza ha caratterizzato figure storiche di rilievo, come imperatori romani, ed è stata oggetto di riflessioni filosofiche nel corso dei secoli.

La saggezza come virtù

La saggezza è fin dai tempi più antichi riconosciuta come la maggiore virtù a cui si tenta di arrivare in quanto capacità di seguire la ragione sempre nei comportamenti e giudizi. Uno dei primi e più grandi filosofi dell’antichità aveva posto come obiettivo della filosofia raggiungere la saggezza, che avrebbe permesso secondo Socrate di distinguere il bene e il male e una volta conosciuto nessuno perseguirà il male ma sempre il bene. Per questo Socrate voleva che tutti raggiungessero la saggezza cercando egli stesso di aiutarli attraverso la Maieutica. Secondo Socrate per compiere il bene l’uomo deve conoscere perciò la saggezza corrisponde alla conoscenza piena. “So di non sapere” affermava Socrate in quanto solo colui che è conscio di ciò si applica per aumentare le proprie conoscenze e cosi da avvicinarsi alla saggezza anche se irraggiungibile. Platone riprenderà il pensiero del maestro apportando piccole modifiche. Aristotele per primo distinse la saggezza dalla sapienza. Infatti per lui la saggezza era la giusta predisposizione che con utilizzo della ragione discerne ciò che è bene o male, mentre la sapienza riguardava la conoscenza delle cose eterne immutabili, perciò la riteneva conoscenza più degna. Anche Epicuro nella sua etica sottolineava l’importanza della saggezza che permette di compiere quei desideri naturali necessari che portano al piacere da non intendere come oggi nel senso di soddisfacimento smodato ma come raggiungimento di atarassia autarchia e aponia. Anche centinaia di anni dopo si continuò a trattare la saggezza tra i filosofi come Cartesio. Egli aveva posto la sagesse come obiettivo intesa come sapienza universale che si traduce in ambito pratico in guida del comportamento umano. Kant affermerà in seguito che la saggezza è perfezione morale propria solo Dio a cui l’uomo deve uniformare la propria volontà a questa che è conoscenza sommo bene. La saggezza ha marcato vivamente la filosofia fino al nostro secolo. Anche nella storia dell’uomo la saggezza è stata una virtù essenziale di appartenenza dei personaggi di spicco: eroi, re, imperatori.
Nell’impero romano per esempio gli imperatori più famosi sono quelli che hanno spiccato per la loro saggezza come Augusto che riuscì a unire tutti i poteri del regno in un'unica persona senza allertare la popolazione di tirannia. Anche Marco Aurelio è famoso per la sua saggezza con la quale difese l’impero romano dalle invasioni barbariche che dopo il suo regnò cominciarono a penetrare fino a occupare l’impero romano d’Occidente. La saggezza è fin dai tempi più antichi la guida dell’uomo che permette di evitare l’errore ma non è semplice da raggiungere un intensa discussione e riflessione intorno a questo tema può produrre qualche risultato come hanno fatto fin oggi vari filosofi, studiosi e scienziati.

A cura di Daniele.

tema svolto di italiano sulla saggezza

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della saggezza secondo Socrate?
  2. Secondo Socrate, la saggezza è fondamentale per distinguere il bene dal male e, una volta conosciuto il bene, nessuno perseguirà il male. Egli credeva che la saggezza corrispondesse alla conoscenza piena e cercava di aiutare gli altri a raggiungerla attraverso la Maieutica.

  3. Come differenzia Aristotele la saggezza dalla sapienza?
  4. Aristotele distingue la saggezza come la giusta predisposizione che, attraverso la ragione, discerne il bene dal male, mentre la sapienza riguarda la conoscenza delle cose eterne e immutabili, considerandola una conoscenza più degna.

  5. In che modo Epicuro interpreta la saggezza nella sua etica?
  6. Epicuro sottolinea l'importanza della saggezza per compiere desideri naturali necessari che portano al piacere, inteso come raggiungimento di atarassia, autarchia e aponia, piuttosto che come soddisfacimento smodato.

  7. Quali imperatori romani sono ricordati per la loro saggezza?
  8. Gli imperatori romani famosi per la loro saggezza includono Augusto, che unì i poteri del regno senza allertare la popolazione di tirannia, e Marco Aurelio, che difese l'impero dalle invasioni barbariche.

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