Concetti Chiave
- L'articolo 3 della Costituzione Italiana proclama l'uguaglianza tra i cittadini, ma nella pratica le donne spesso non godono di pari diritti e rispetto.
- L'evoluzione del ruolo della donna nel tempo, da tentatrice medievale a simbolo di purezza stilnovista, non ha eliminato la percezione di inferiorità rispetto agli uomini.
- La mercificazione della donna è evidente nei media e nella pubblicità, dove le donne vengono spesso rappresentate come oggetti di desiderio.
- Il film "Come tu mi vuoi" illustra come le donne siano spinte a conformarsi agli standard di bellezza per essere accettate, trasformandosi in oggetti.
- Nonostante le conquiste sociali, molte donne accettano una posizione subordinata, riflettendo una mancanza di consapevolezza e azione contro le disparità di genere.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Così dice l'articolo 3 della Costituzione Italiana. Ma è davvero così?
L'argomento è stato il più discusso e spinoso dalla seconda metà del Novecento, quando le donne hanno finalmente acquisito il diritto di voto: nel 1866 in Svezia e nel 1918 in Inghilterra.
La donna è cambiata nel corso del tempo: nel Medioevo ha avuto due epoche: dapprima era vista come essere diabolico e tentatore, per poi passare, con l'avvento dello stilnovismo, ad essere un angelo divino destinato ad elevare l'uomo alla salvezza... Purtroppo solo poeticamente parlando si può affermare tale evento, perché nella realtà quotidiana la donna è sempre stata inferiore agli uomini. Nell'antichità erano più le volte in cui non veniva considerata che quando lo era. E se la si includeva in un discorso, esso era un discorso tra uomini, di genere sessuale. La donna era principalmente un oggetto di piacere per l'uomo. E oggi dicono che donne e uomini sono eguali ma alla fine la donna è rimasta un mero oggetto. Ormai non solo più per mezzo della televisione o di internet, ma anche uscendo a fare una passeggiata per la città si vedono poter pubblicitari enormi sui quali il 90% delle volte sono rappresentate donne. E quasi mai vestite. Sono sempre seminude o abbigliate con vestitini trasparenti o con scollature molto osé. E tutto ciò mi direte, come può non attirare lo sguardo di un uomo? Dacché mondo è mondo l'uomo è prima di tutto homo ed è preda dei suoi istinti primitivi che non sono guidati dalla mente ma da ben altri stimoli, tanto che addirittura il noto quotidiano finanziario americano Financial Times ha denunciato il trattamento riservato alle donne nel nostro Paese. Per quanto riguarda la mercificazione della donna, si può fare riferimento ad un film italiano uscito qualche anno fa dal titolo Come tu mi vuoi, dove una giovane e brillante studentessa universitaria un po' bruttina e anticonformista, mentre impartisce ripetizioni di scienze delle comunicazioni ad un coetaneo molto chic, ricco e con alcuna voglia di studiare, se ne innamora, ma per poter restare al suo fianco deve trasformarsi in quello che ha sempre detestato: una donna del nostro secolo: vestita griffata dalla testa ai piedi per essere invidiata dalle amiche, molto truccata, e con le forme in bella vista. Insomma, senza rendersene conto si trasforma in un oggetto. Quell'oggetto che tutti gli uomini desiderano, il suo innamorato compreso. Non sbagliano quelle donne che si chiedono se non fosse davvero meglio fare una vita da Barbie, ossia da casalinga, sfera nella quale ogni donna potrebbe risultare la leader incontrastata, invece di sgobbare ore ed ore al lavoro in azienda, nel quale saranno sempre seconde all'ordinario stacanovista. Quello che spaventa davvero, è che alle donne va bene così, se non a tutte, alla maggior parte. Dopo tutte le battaglie che le nostre antenate hanno lottato per la nostra condizione sociale, ci lasciamo mettere i piedi in testa in questa maniera? E' triste la realtà... Ma sì, purtroppo è così. La colpa, però, è principalmente nostra, quindi non possiamo lamentarci.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato dell'articolo 3 della Costituzione Italiana riguardo alla parità di genere?
- Quando le donne italiane hanno ottenuto il diritto di voto?
- Come viene percepita la donna nella società moderna secondo il testo?
- Quali sono le critiche mosse dal Financial Times riguardo al trattamento delle donne in Italia?
- Qual è il messaggio del film "Come tu mi vuoi" in relazione alla condizione femminile?
L'articolo 3 della Costituzione Italiana afferma che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.
Le donne italiane hanno ottenuto il diritto di voto nel 1946, durante il referendum per scegliere tra monarchia e repubblica.
Secondo il testo, la donna è spesso vista come un oggetto di piacere e mercificazione, rappresentata in modo sessualizzato nei media e nella pubblicità.
Il Financial Times ha denunciato il trattamento riservato alle donne in Italia, evidenziando la mercificazione e la rappresentazione sessualizzata delle donne.
Il film "Come tu mi vuoi" illustra come una giovane donna si trasformi in un oggetto desiderato dagli uomini, rinunciando alla sua identità per conformarsi agli standard di bellezza e successo imposti dalla società.