aidaavlv
Ominide
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il consumo responsabile è essenziale per il benessere del pianeta e deve coinvolgere sia consumatori che venditori.
  • Alimenti locali e stagionali, e l'evitare il fast fashion, riducono l'inquinamento globale.
  • La produzione e il consumo di carne hanno un impatto ambientale significativo, contribuendo all'inquinamento e alla deforestazione.
  • Le borse riutilizzabili e materiali alternativi alla plastica sono scelte etiche che riducono l'impatto ambientale.
  • I paesi in via di sviluppo affrontano sfide nello sviluppo sostenibile a causa delle pratiche consolidate dalle potenze economiche.

Diventare responsabile per un pianeta abitabile

Negli ultimi anni soprattutto, si sta avvertendo la necessità a livello globale di un consumo responsabile sia da parte dei consumatori, sia da parte dei venditori, delle risorse che abbiamo a disposizione sul pianeta, per il benessere collettivo presente e futuro della collettività, ma in primo luogo del pianeta.
Sempre più spesso si sente parlare della qualità dei prodotti, la frutta e la verdura di stagione o a chilometro zero per esempio, favorire il vestiario e i prodotti che non appartengano alla categoria del “fast-fashion”, anch’essa responsabile dell’inquinamento globale.

Ovviamente avremmo già dovuto adottare questi comportamenti anzi tempo e trasformarli in stile di vita, ma non è andata così e ora dovremo agire e cambiare le nostre cattive abitudini per un consumo responsabile.
L’alimentazione, per esempio, è per certo un aspetto al quale dovremmo porre attenzione.
Nel fast food, gli hamburger e il cibo fritto sono gli alimenti più consumati e sono responsabili di una quantità enorme di emissioni inquinanti nell’atmosfera, e oltre a questi elementi, anche il packaging, la cottura sulla griglia o nella friggitrice e soprattutto gli allevamenti intensivi per produrre più carne a basso costo, (economie di scala) rappresentano tutti fattori di rischio per la salvaguardia del pianeta.
Si tratta delle tipiche economie di scala il cui cibo apparentemente costa poco, anzi pochissimo, ma ha un grande impatto negativo, non solo sulla nostra salute, nel caso consumiamo regolarmente questi alimenti, ma soprattutto sull’ambiente.
Per non parlare poi di tutti i rifiuti di plastica che ancora vengono prodotti nonostante molta di quest’ultima sia stata ritirata dal mercato.
Parlando di plastica, quotidianamente sarebbe necessario privilegiare borse riutilizzabili o di carta, o sacchetti in canapa per un consumo responsabile, che oltre ad essere materiali molto più resistenti, si tratta di borse più pratiche, meno ingombranti e che fanno risparmiare.
Non è così difficile reperire delle borse riutilizzabili, è una scelta etica.
Ad inquinare più della plastica, troviamo la carne, infatti uno dei primi gesti utili per un consumo responsabile riguarda la riduzione del consumo di carne, il cui trattamento è responsabile di enormi quantità di anidride carbonica, e altrettanta acqua, la cui accessibilità al genere umano di questo passo, è sempre minore.
Inoltre molto spesso si fa uso di fertilizzanti e prodotti chimici che penetrano nel terreno ed inquinano le acque, si abbattono ettari di alberi per gli allevamenti intensivi di bestiame (difatti non a caso l’80% della Foresta Amazzonica disboscata è ora adibita al pascolo).
Anche per quanto riguarda il vestiario, sarebbe necessario fare attenzione agli acquisti.
Anche il “fast fashion” fa la sua parte, ed ha un grande costo ambientale.
Con le sue industrie tessili è responsabile del 10% dell’inquinamento globale, a causa delle notevoli emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e della plastica scaricata sempre più, ogni anno negli oceani.
Nonostante questo, altri hanno opinioni contrarie.
Da quanto emerso in un documentario di Leonardo di Caprio, intitolato “Before the Flood” molti paesi, le grandi potenze mondiali precisamente, hanno attraversato la fase di sviluppo in questi decenni e ormai è difficile per loro cambiare stile di vita e abitudini.


Mentre per altri stati la fase di crescita economica si sta verificando proprio ora.
Perciò si ritiene ingiusto richiedere ora un consumo responsabile a questi ultimi, quando i primi ad aver creato il problema sono le stesse potenze economiche di oggi.
Per esempio India, Africa e paesi del terzo mondo che sono in fase di crescita in questo momento, diversamente da USA e Cina.
Sempre negli stessi è evidente “l’abuso” di alimenti che non favoriscono il consumo responsabile.
Difatti si vive in una società dove un hamburger in un fast food costa poco meno
di qualche dollaro, mentre della frutta il doppio/triplo.
Allo stesso modo anche le buste dei supermercati; i sacchetti in plastica costano
molto di meno di un sacchetto di carta o riutilizzabile.
A questo punto ci si chiede se veramente ci stiamo comportando in modo responsabile o ancora questo comportamento non si è sufficientemente diffuso.
Sicuramente si sono gettate le basi per un consumo responsabile, ma ci vuole buona volontà per mandare avanti questo “progetto”, per un consumo responsabile non fine a sé stesso, ma destinato alle generazioni future e alla salvaguardia del pianeta.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la necessità globale evidenziata nel testo riguardo al consumo delle risorse?
  2. Il testo sottolinea la necessità globale di un consumo responsabile delle risorse da parte di consumatori e venditori per il benessere collettivo e la salvaguardia del pianeta.

  3. Quali sono alcuni dei comportamenti suggeriti per un consumo responsabile?
  4. Il testo suggerisce di preferire prodotti di stagione o a chilometro zero, evitare il fast fashion, ridurre il consumo di carne e utilizzare borse riutilizzabili o di carta.

  5. Quali sono gli impatti ambientali negativi associati al fast food e agli allevamenti intensivi?
  6. Gli impatti includono enormi emissioni inquinanti, uso eccessivo di acqua, deforestazione per pascoli e inquinamento da fertilizzanti chimici.

  7. Qual è il ruolo del fast fashion nell'inquinamento globale secondo il testo?
  8. Il fast fashion contribuisce al 10% dell'inquinamento globale a causa delle emissioni di anidride carbonica e della plastica scaricata negli oceani.

  9. Quali sono le sfide per i paesi in via di sviluppo riguardo al consumo responsabile?
  10. I paesi in via di sviluppo, come India e Africa, stanno attraversando una fase di crescita economica e si ritiene ingiusto richiedere loro un consumo responsabile quando le potenze economiche attuali hanno creato il problema.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community