Tema argomentativo - Lavori per donne

Lavori per donne

Elisabeth Cochran, protagonista del fumetto “Nellie Bly”, è una ragazza che, in seguito alla risposta a un articolo il quale confinava il “campo d’azione” femminile in ambito casalingo, è convocata per essere assunta dal principale giornale Pittsburg.
Arrivata al colloquio, il direttore si stupisce di trovarsi davanti a una ragazza perché, secondo alcuni stereotipi della società di metà ‘800, nella quale è ambientata la vicenda inadatta al lavoro di giornalista.
Durante la sua carriera Nellie diede mostra delle sue capacità raggiungendo numerosi traguardi e dando il via a un nuovo genere di giornalismo: l’inchiesta sotto copertura.
Oggi, la società del terzo millennio, non sembra poi essere cambiata molto: nonostante e grazie al processo di emancipazione la donna abbia avuto accesso al mondo del lavoro, e quindi abbia ottenuto il diritto di intraprendere una carriera, in alcune parti del mondo continuano a esistere delle distinzioni o, ancora peggio, degli stereotipi che prevedono per l’uomo una posizione di rilievo nella vita pubblica.

Esistono infatti Paesi nei quali la figura femminile è ancora costretta a dedicare la propria vita alla casa e alla famiglia il che non ha senso se si pensa ad alcune semplici domande: non è una donna in grado di studiare e scegliere la propria professione? Non è una donna in grado di essere padrona del proprio futuro e delle proprie scelte?
Per fortuna si inizia a comprendere, in particolare nei paesi in via di sviluppo, quanto sia importante la parità di genere, al punto da inserirla come obbiettivo in alcuni programmi d’azione internazionali come l’agenda 2030.
Si sente sempre più frequentemente parlare di giovani donne emergenti nel mondo del lavoro, le quali con passione e determinazione riescono a farsi strada in ambiente definiti “maschili”, per esempio in ambito militare, basti pensare che fino a qualche decennio fa solo i ragazzi potevano intraprendere un percorso che permettesse loro di entrare a far parte dell’esercito nazionale.
Purtroppo, anche nei paesi economicamente sviluppati, i problemi non mancano. Qualche giorno fa è stato reso pubblico il caso di una pallavolista che, dopo aver scoperto di aspettare un bambino, è stata licenziata e addirittura accusata dalla società alla quale apparteneva.
Questo è un chiaro esempio della precarietà lavorativa di tutte quelle donne che scelgono di spendere la propria vita nel mondo del lavoro sul campo, quelle donne che non possiedono un vero contratto che le tuteli in qualsiasi caso e situazione loro si trovino ad affrontare.
Spero che un giorno queste distinzioni e disuguaglianze cessino e che si possa arrivare a considerare ogni essere umano come persona e non come maschio o femmina, donna o uomo.