Concetti Chiave
- L'intervento umano ha causato un degrado ambientale che minaccia la sopravvivenza della specie, rompendo l'equilibrio naturale del pianeta.
- La deforestazione riduce la copertura forestale e contribuisce all'avanzamento dei deserti, impoverendo i terreni e minacciando le coltivazioni.
- L'acqua è un risorsa scarsa, con solo un quinto della popolazione mondiale che ne ha accesso sufficiente, mentre l'uso sconsiderato provoca inondazioni.
- L'inquinamento atmosferico, causato da fabbriche e privati, porta a malattie come il cancro ai polmoni e fenomeni come l'effetto serra.
- È necessario un cambio di atteggiamento verso tecniche sostenibili e la conservazione ambientale per affrontare il degrado e creare occupazione.
UOMO E AMBIENTE: UN BINOMIO DA SEMPRE
L’uomo e l’ambiente: un binomio importante per la sopravvivenza del pianeta, ma non sempre in perfetta armonia.
Un problema di cui l’umanità si è resa conto, purtroppo, solo da poco tempo è il degrado dell’ambiente, che mette a rischio la stessa sopravvivenza della nostra specie su questo pianeta ospitale che, a poco a poco, stiamo rendendo invivibile.
Molto complesso è agire per salvaguardare l’ambiente, perché l’ambiente è qualcosa che funziona insieme, un organismo, nel quale un singolo intervento locale ha conseguenze sull’intero sistema, poiché i vari elementi sono collegati tra loro da una stretta rete di relazioni.
Se si rompe questo equilibrio l’intero sistema rischia di essere distrutto.
Certo, la terra ha saputo sopportare cambiamenti violenti e devastanti, operati non solo dall’uomo, ma anche dalla natura, come le glaciazioni, ed ha saputo sempre trovare un nuovo equilibrio ambientale. In questi ultimi due secoli, però, l’intervento dell’uomo si è fatto massiccio e spropositato. Anche da un punto visivo ci rendiamo conto che il nostro pianeta è ormai costituito più di cemento che di “verde”.
Vale la pena, adesso, di capire almeno quali sono gli ambiti in cui si fa più evidente l’intervento dell’uomo. Ognuno di questi problemi meriterebbe una trattazione a parte, ma, per quanto il nostro discorso possa risultare generico, non sarà inutile uno sguardo d’assieme.
Anzitutto l’uomo interviene negativamente sull’ambiente terrestre, per esempio, disboscando le foreste. L’ha sempre fatto, ma ormai il pianeta non è più in grado di far fronte all’azione dell’uomo. La percentuale del territorio ricoperto dalle foreste diminuisce anno dopo anno, e sappiamo come gli alberi siano fondamentali per la produzione di ossigeno e per gli equilibri alimentari. Di contro i deserti avanzano, fino a minacciare zone da tempo dedicate alle coltivazioni e ad altre attività produttive. I terreni si impoveriscono di elementi nutritivi essenziali, ed in alcune zone la crosta terrestre ha già fatto spazio al mantello, privo di sostanze nutritive essenziali per la vita. Rifiuti non smaltiti, e spesso di grande tossicità, come quelli nucleari, compongono il quadro di una “terra” attaccata da più parti.
In secondo luogo l’acqua è un bene prezioso di cui solo un quinto della popolazione mondiale può usufruire e noi, che siamo forse proprio in quel quinto, non ci rendiamo conto del dramma della carenza di acqua.
In alcuni casi, invece, sembra che di acqua ce ne sia troppa, ma anche questo può essere il frutto di un’azione sconsiderata dell’uomo, che privilegia un interesse economico immediato all’assunzione di misure contro inondazioni e straripamenti.
Persino il mare, che era sempre stato in grado di apparire in tutta la sua purezza anche quando doveva smaltire l’inquinamento delle foci di fiumi, nasconde oggi insidie ben più grandi, come sostanze chimiche e scorie nucleari in quantità rilevanti.
Anche l’atmosfera risente negativamente dell’intervento umano.
L’inquinamento invade le nostre città, provocando malattie, tra le quali la più grave è certamente il tumore ai polmoni, provocato dall’eccessivo smog che il nostro organismo deve sopportare. Non sono solo le fabbriche a provocare l’inquinamento, ma anche i privati, con i gas di scarico delle automobili, con il riscaldamento e i condizionatori.
I frigoriferi, inoltre, producono cloro-fluoro-carburi che trattengono il calore all’interno dell’atmosfera, con il fenomeno del cosiddetto effetto-serra.
Per non parlare dell’inquinamento da campi elettromagnetici, non percepibile con i sensi umani, ma non per questo meno preoccupante e inquietante.
Insomma, ci siamo illusi che la natura fosse un bene inesauribile, mentre adesso ci accorgiamo che non è affatto così. Oggi ci accorgiamo che non è neanche gratuito, e per proteggerlo bisogna spendere sempre di più, anche se questo ha significato la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore. Bisogna quindi abbandonare l’atteggiamento di chi ripone fiducia assoluta nel progresso industriale e urbano e orientare la capacità creativa dell'uomo verso la ricerca di tecniche per la conservazione dell'ambiente. Forse solo così riusciremo a risolvere il grave problema del degrado ambientale.
Domande da interrogazione
- Qual è il problema principale che l'umanità ha riconosciuto solo di recente riguardo all'ambiente?
- In che modo l'intervento umano ha influenzato negativamente l'ambiente terrestre?
- Quali sono le conseguenze dell'inquinamento atmosferico menzionate nel testo?
- Come viene descritto il problema dell'acqua nel testo?
- Qual è la soluzione proposta per affrontare il degrado ambientale?
L'umanità ha riconosciuto solo di recente il problema del degrado ambientale, che minaccia la sopravvivenza della nostra specie sul pianeta.
L'intervento umano ha influenzato negativamente l'ambiente terrestre attraverso la deforestazione, l'avanzamento dei deserti, l'inquinamento e la gestione inadeguata dei rifiuti tossici.
L'inquinamento atmosferico provoca malattie, tra cui il tumore ai polmoni, ed è causato da fabbriche, automobili, riscaldamenti, condizionatori e frigoriferi che producono cloro-fluoro-carburi.
L'acqua è descritta come un bene prezioso di cui solo un quinto della popolazione mondiale può usufruire, mentre in altre aree l'acqua è eccessiva a causa di azioni umane sconsiderate.
La soluzione proposta è orientare la creatività umana verso la ricerca di tecniche per la conservazione dell'ambiente, abbandonando la fiducia cieca nel progresso industriale e urbano.