Concetti Chiave
- Lo studio analizza gli scambi culturali tra Italia e Germania alla fine del '700, concentrandosi sull'influenza reciproca tra le due culture.
- Si esplora il contesto politico, sociale e artistico che ha permesso il passaggio di idee e modelli culturali tra i due paesi.
- Particolare attenzione è data all'impatto della cultura tedesca sul preromanticismo italiano e viceversa, con esempi di opere e autori influenti.
- La ricerca si concentra su linee di mediazione culturale meno conosciute, evidenziando il ruolo di viaggiatori italiani in Germania come mediatori culturali.
- Si evidenziano i cambiamenti tematici, letterari e stilistici derivanti dalla conoscenza reciproca tra Germania e Italia durante questo periodo storico.
Scopo della ricerca è uno studio di letteratura comparata fra Italia e Germania di fine ‘700 per rilevare e definire i percorsi attraverso cui furono possibili influssi e scambi culturali fra i due Paesi e analizzare come e in che modo le due culture si siano influenzate in questo periodo storico e, in particolare, quanto e come la cultura tedesca abbia inciso sul preromanticismo italiano e quanto e come la cultura italiana abbia influito sulla cultura tedesca di questo periodo.
Si cercherà di costruire un quadro generale e completo del contesto in cui ciò accadde, considerando gli aspetti politici, sociali, artistici che permisero il passaggio di idee, modelli culturali, suggestioni.
L’esempio di una cultura del sentimento, l’esaltazione del soggettivismo ed il culto del genio delle teorie sturmeriane, unitamente alle definizioni kantiane riguardo al razionalismo illuministico, portarono in Italia, infatti, nuovi fermenti e innovazioni nel pensiero e nelle opere. Pertanto, il confronto con la Germania, al fine di una conoscenza più profonda e capillare della cultura italiana di fine settecento, è un percorso obbligato.
Infatti, è da pensare che la cultura tedesca di fine settecento, con la sua portata innovativa, è già presente nel cuore e nella sostanza della cultura italiana
quando M.de Stael, il cui De l’Allemagne dal 1813 aveva avuto grande fortuna in Europa, pubblica in Italia nel 1816 il suo articolo sull’importanza delle traduzioni aprendo il dibattito fra classicismo e romanticismo, e quando Berchet nello stesso anno, in La lettera semiseria di Crisostomo al suo figliulo, apre con la traduzione di due ballate di Gottfried August Bùrger (il Cacciatore feroce ed Eleonora). Ciò sicuramente era accaduto non solo per il tramite di quel formidabile vettore che fu I dolori del giovane Werhter di Goethe, modello determinante per Foscolo e per tutta una generazione di intellettuali italiani, ma anche e soprattutto per uno scambio che dovette essere capillare se fin dall’ultimo ventennio del ‘700 il classicismo italiano appare colorito delle visioni di Klopstock per cui spesso la rievocazione delle antichità si avvolge di sogno e di mistero (per esempio nelle Notti Romane al sepolcro degli Scipioni di Alessandro Verri) e se, per esempio, Cesarotti collega i cambiamenti della lingua allo spirito nazionale, al genio retorico tanto da essere considerato l’Herder italiano (Ferroni, Storia della letteratura italiana).
Se tali influssi sono stati ampiamente studiati, la mia ricerca verterà invece sulle meno conosciute, e forse ricche di sorprese, linee di mediazione culturale che consentirono, per esempio ad un Bertola (Viaggio nel Reno e ne’ suoi contorni, 1795) di recepire i caratteri più sconvolgenti delle nuove istanze tedesche e tradurli nella più prudente tradizione culturale italiana (nella Storia della letteratura italiana diretta da Enrico Malato per esempio Bertola è indicato come un indispensabile precursore del preromanticismo). Certamente ebbero in questa mediazione culturale una grande rilevanza tutti gli autori italiani che hanno viaggiato e soggiornato in Germania come ad esempio il Marchese Filippo Hercolani, Giovanni Lodovico Biandoni, e lo stesso Aurelio Bertola: attraverso la lettura delle loro opere si cercherà, ripercorrendo le tappe della loro permanenza in Germania e rileggendo gli autori tedeschi da loro conosciuti, recepiti, interpretati e vissuti, di ricostruire il loro percorso di conoscenza del mondo tedesco.
Successivamente si evidenzieranno le novità ed i cambiamenti che sul piano tematico, letterario e stilistico portò in Italia la conoscenza della cultura tedesca e viceversa anche i cambiamenti che ci sono stati nella cultura tedesca in seguito a questo flusso di conoscenza e a questo rapporto con i viaggiatori italiani e con la penisola stessa. L’analisi sarà dunque relativa alle diverse influenze che ci sono state tra il centro e la periferia d’Europa (Germania ed Italia) in base alle nuove conoscenze della reciprocità degli scambi interculturali.
Domande da interrogazione
- Qual è l'obiettivo principale della ricerca?
- Quali aspetti verranno considerati per costruire il quadro generale del contesto storico?
- Come ha influenzato la cultura tedesca il preromanticismo italiano?
- Quali autori italiani hanno avuto un ruolo significativo nella mediazione culturale con la Germania?
- Quali cambiamenti tematici e stilistici ha portato la conoscenza della cultura tedesca in Italia?
L'obiettivo principale è studiare la letteratura comparata tra Italia e Germania alla fine del '700 per identificare gli scambi culturali e le influenze reciproche tra i due paesi.
Verranno considerati gli aspetti politici, sociali e artistici che hanno permesso il passaggio di idee e modelli culturali tra Italia e Germania.
La cultura tedesca ha portato nuovi fermenti e innovazioni nel pensiero e nelle opere italiane, influenzando il preromanticismo attraverso teorie sturmeriane e il razionalismo kantiano.
Autori come Aurelio Bertola, Filippo Hercolani e Giovanni Lodovico Biandoni hanno viaggiato e soggiornato in Germania, contribuendo alla mediazione culturale tra i due paesi.
La conoscenza della cultura tedesca ha introdotto novità e cambiamenti tematici, letterari e stilistici in Italia, influenzando il classicismo italiano e arricchendo il panorama culturale dell'epoca.