Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La televisione è il principale canale di informazione politica nelle democrazie moderne, ma può influenzare negativamente l'autonomia del pensiero e il significato della democrazia.
  • I mass media tendono a spettacolarizzare la politica, distogliendo l'attenzione dai problemi sociali reali e contribuendo al disinteresse politico.
  • La "video politica" può minacciare le istituzioni democratiche riducendo l'interesse e l'impegno politico dei cittadini.
  • L'"agenda delle priorità" dei media può portare a privilegiare visibilità e spettacolo rispetto ai contenuti politici sostanziali.
  • Nonostante i rischi, la televisione ha avuto un ruolo chiave nei processi di democratizzazione, favorendo il consolidamento della democrazia in vari contesti storici.

Rapporto fra televisione, politica e democrazia: riflessione

Pur non essendo l’unico canale di informazione politica nelle democrazie moderne a disposizione dei cittadini, in realtà, la televisione è quello maggiormente utilizzato. Alcuni sociologi ritengono che questa circostanza sia dannosa per la democrazia; infatti, essi sostengono che un’opinione pubblica in tele diretta, come spesso avviene nei talk show, rischia di rendere poco autonomo il pensiero del telespettatore e quindi può arrivare a privare di significato la democrazia, intesa come governo di opinione.
Occorre anche aggiungere che i mass media ed in particolare la televisione, non fanno altro che privilegiare l’aspetto spettacolare della politica a scapito di quelli che veramente contano, distogliendo così l’attenzione dei cittadini dai veri problemi sociali ed impedendo loro di porvi un rimedio. Esiste anche un malessere da video, sottolineato spesso in ambito sociologico. La tendenza della televisione a descrivere fatti e personaggi della politica in modo scandalistico e assai negativo, sembrerebbe spingere i cittadini verso il distacco e l’apatia e in certi casi, perfino in direzione di un’aperta ostilità verso la politica. Pertanto, la politica attraverso la televisione, che alcuni studiosi chiamano “video politica” minaccerebbe il buon funzionamento delle istituzioni democratiche se non, addirittura, la stessa sopravvivenza di queste ultime, derivata da un calo di interesse verso l’impegno politico. Invece, per altri, sarebbe vero l’esatto contrario: infatti esisterebbe un circolo virtuoso per chi si tiene informato sui fatti dell’attualità politica, anche attraverso la televisione, risulterebbe politicamente più impegnato così come l’interesse per la politica, da parte sua, porterebbe una maggiore attenzione nei confronti dei mezzi di informazione per cui il circolo si viene a chiudere.

Ma esiste anche un altro aspetto non certo positivo, quando il fatto politico è presente in televisione. E’ quello che gli studiosi definiscono l’“agenda delle priorità”. Questo consiste nel fatto che le forze politiche si impegnano ad imporre i propri temi all’attenzione dei media, stabilendo le priorità del dibattito; in pratica è come se essi cercassero degli eventi o una presenza in generale sul piccolo schermo (telegiornali, talk shows, ecc.) che garantisca loro la maggiore visibilità possibile. In altre parole, quello che conta sarebbe la visibilità e non i contenuti trattati e oggetto di dibatto.
Al di là del potere della televisione nell’influenzare il pensiero dei cittadini, è fuori dubbio che essa non contribuisca o non abbia contribuito nel mondo ad abbattere le istituzioni democratiche, anzi, è vero il contrario. Infatti, la diffusione nel mondo di immagini di manifestazioni di piazza e di altri eventi determinanti per il futuro di un paese, sostiene il dilagare della protesta e il conseguente collasso del sistema politico messo in causa. In questo senso, è ragionevole affermare che, per esempio, i mass media abbiano avuto un ruolo chiave nel processo di democratizzazione dei Paesi dell’Est di oltre Cortina, ma anche in Spagna, contro il regime di Franco o in America Latina. Da tutto ciò, ne deriva il concetto secondo cui la televisione non solo non è una minaccia per la democrazia, ma anzi ne può favorire il consolidamento anche se negli ultimi tempi essa ha contribuito ad avviare un processo di cambiamento delle modalità della competizione politica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo principale della televisione nelle democrazie moderne secondo il testo?
  2. La televisione è il canale di informazione politica più utilizzato dai cittadini nelle democrazie moderne.

  3. Quali sono le critiche mosse dai sociologi riguardo all'influenza della televisione sulla democrazia?
  4. I sociologi criticano la televisione per il rischio di rendere il pensiero del telespettatore poco autonomo e per privilegiare l'aspetto spettacolare della politica, distogliendo l'attenzione dai veri problemi sociali.

  5. Come può la televisione influenzare negativamente l'interesse politico dei cittadini?
  6. La televisione può spingere i cittadini verso il distacco e l'apatia politica, descrivendo fatti e personaggi in modo scandalistico e negativo.

  7. Qual è l'effetto positivo della televisione sulla politica secondo alcuni studiosi?
  8. Alcuni studiosi ritengono che la televisione possa creare un circolo virtuoso, aumentando l'impegno politico e l'interesse per i mezzi di informazione.

  9. In che modo la televisione ha contribuito al processo di democratizzazione in alcuni paesi?
  10. La televisione ha avuto un ruolo chiave nel diffondere immagini di manifestazioni e proteste, sostenendo il collasso di regimi autoritari e favorendo la democratizzazione in vari paesi.

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