Concetti Chiave
- La televisione attuale offre poche opzioni culturali, con una prevalenza di programmi che distorcono la realtà e allontanano dalla verità.
- I mass media influenzano le credenze e i comportamenti delle persone, ma molti non sono consapevoli di quanto subiscono tale influenza.
- Esistono due correnti di pensiero sui mass media: una li vede come manipolatori, l'altra li considera innocui.
- L'"effetto terza persona" porta le persone a credere che l'influenza dei media colpisca gli altri più di sé stessi, sostenendo la propria autostima.
- Si ipotizza un sistema di responsabilità per chi opera in televisione, come una "patente a punti", per migliorare la qualità dell'informazione trasmessa.
Il grande filosofo austriaco Sir Karl Raimund Popper afferma che . Sono pienamente d’accordo. Quando accendo la televisione,faccio il cosiddetto “zapping” cioè salto i canali televisivi proprio per capire quali programmi ed offerte culturali ci vengono proposte o imposte. Pochi secondi dopo,il buio dello schermo riprende vita dal momento in cui mi rendo conto,non senza sofferenza, che di culturale in tv,oggi come oggi, c’è ben poco.
In effetti i programmi che parlano di attualità e di costume sono ben pochi; questi sono presenti solo in strettissima minoranza. Molti altri palinsesti televisivi preferiscono mandare in onda programmi che in qualche modo sono creati per alterare e plasmare la nostra sfera culturale ottundendo e limando aspetti negativi della società allontanandoci dalla verità (nella sua accezione più alta). Ma questo,francamente,dipende anche da noi. Infatti basta guardare lo share televisivo (cioè il tasso di gradimento di questo o quel programma) per giungere ad una conclusione drammatica: siamo un popolo che fa come lo struzzo; basta presagire qualche cosa nell’aria che non quadra e si infila immediatamente la testa sotto la sabbia. Difatti siamo portati a guardare programmi frivoli che hanno come scopo quello di nascondere le cose come realmente stanno.Quindi l’influenza sociale dei mass media è una delle questioni più rilevanti della nostra era. Da anni molti studiosi si confrontano su questo tema e si sono venute a creare due correnti di pensiero. I primi vedono nei mass media soltanto manipolazione,persuasione e distorsione della realtà; i secondi ci rassicurano che non c’è nulla da temere e che viviamo nel migliore modo possibile.
E’ pur vero che,gran parte di quello che sappiamo oggi su quanto avviene nel mondo,ci proviene dai media. Allo stesso tempo questi investono anche la cosiddetta “sfera privata”,influenzando le credenze,i valori etico-morali, i modelli di comportamento,le mode in un processo che non conosce termine. A questo punto la domanda sorge spontanea: i masse media (e chi fa l’informazione o l’intrattenimento) ci influenzano; ma noi ne siamo consapevoli? La risposta più appropriata è che in parte siamo consapevoli dell’influenza che esercitano su di noi i mass media ed in parte no e riteniamo che a subirne l’influsso siano gli altri piuttosto che noi personalmente. Tale meccanismo prende il nome di “effetto terza persona”. Ciò sembra sia dipeso dal bisogno di percepire le proprie azione come libere da qualsiasi forma di controllo o condizionamento al fine di accrescere il proprio livello di autostima.
Ciò induce le persone ad attuare un confronto tra se stessi e gli altri sulla base dell’influenzabilità; così la propria capacità di resistere all’influenza mass mediatica sarà posta in risalto dalla difficoltà degli altri a farlo.
Alla luce di quanto detto,dobbiamo porci un’ ulteriore domanda: ma se davvero chi fa la tv avesse a disposizione una sorta di patente a punti,con il rischio di essere revocata,vedremo ancora le loro facce?
Domande da interrogazione
- Qual è l'opinione di Sir Karl Raimund Popper sulla televisione?
- Qual è la situazione attuale dei programmi culturali in televisione?
- Quali sono le due correnti di pensiero riguardo l'influenza dei mass media?
- Cos'è l'"effetto terza persona" e come influisce sulla percezione dell'influenza dei media?
Sir Karl Raimund Popper afferma che la televisione ha un impatto negativo sulla cultura, un'opinione con cui l'autore concorda pienamente.
I programmi culturali in televisione sono molto pochi e spesso i palinsesti preferiscono trasmettere contenuti che alterano la percezione della realtà.
Una corrente vede i mass media come strumenti di manipolazione e distorsione, mentre l'altra rassicura che non c'è nulla da temere.
L'"effetto terza persona" è la tendenza a credere che i media influenzino gli altri più di noi stessi, per mantenere un senso di autonomia e autostima.