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Concetti Chiave

  • Il razzismo è radicato nella storia umana, spesso manifestandosi attraverso la distinzione tra "noi" e "loro" basata su cultura, tradizioni e religione.
  • In passato, motivazioni culturali e religiose hanno alimentato il razzismo, giustificando guerre e persecuzioni contro gruppi considerati inferiori.
  • Nell'Ottocento europeo, il razzismo biologico prese piede, sostenendo la superiorità della razza bianca e legittimando l'imperialismo e l'antisemitismo.
  • L'antisemitismo si è evoluto da pregiudizi religiosi a razziali, culminando in leggi razziali e genocide nel XX secolo.
  • Nonostante la scienza abbia confutato il razzismo biologico, persiste la convinzione di superiorità sociale basata su percezioni culturali e valori.

Chi può dirsi scevro da qualsiasi pensiero, idea o comportamento che non abbia sentore di razzismo? Chi davvero considera senza remore gruppi sociali differenti dal proprio per cultura, tradizioni e religione come portatori degli stessi diritti, con le medesime aspirazioni e uguale desiderio di riconoscimento e rispetto della propria identità?
Nel corso della storia i popoli hanno ripetutamente avvertito il bisogno di delimitare un “noi” e un “loro” di fronte all’incontro/scontro con realtà sociali differenti.

Spesso si è fatto ricorso a luoghi comuni e pregiudizi per ignoranza o per inerzia mentale, o magari (e non è una rarità) perché non si può fare a meno di sentirsi in sintonia col proprio gruppo sociale di appartenenza.
Il germe del razzismo insito nell’essere umano si è manifestato nel corso della storia in forme diverse: nel passato era legato più a motivazioni culturali e religiose che a presunti fattori biologici. I romani consideravano barbare le popolazioni che ai loro occhi avevano una civiltà più arretrata, non conoscevano la scrittura, non possedevano un patrimonio tecnico, artistico e culturale degno di essere paragonato al loro. A partire dal Medioevo si rafforzò la visione del mondo basata sulla differenza religiosa tra cristiani e infedeli (che giustificò le crociate e le tante battaglie combattute per la difesa della Fede contro musulmani, ebrei, pagani) e sulla supremazia della Verità della religione cattolica su qualsiasi altra forma di culto o credenza che valse a sterminare intere popolazioni nel Nuovo Mondo e in Africa, durante i secoli della colonizzazione.
Ma la motivazione biologica che giustificasse la superiorità di una razza sulle altre, alimentando così l’ideologia razzista e in particolare l’antisemitismo, ha radici storiche ben definite: l’Europa dell’Ottocento. Sulla scia degli studi naturalistici settecenteschi e della teoria dell’evoluzione di Darwin, si diffuse in Europa un discorso razzista secondo il quale era lecito pensare all’esistenza di diverse razze umane e ad una gerarchia delle stesse in cui l’uomo bianco europeo occupava il vertice. Il Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane di Gobineau sosteneva questa differenza di razze partendo dalle caratteristiche fisiche e somatiche per affermare una presunta disuguaglianza intellettuale e morale. Ciò servì a legittimare l’imperialismo della seconda metà dell’Ottocento e ad alimentare un odio crescente verso gli ebrei che da secoli vivevano in Europa. Epicentro del razzismo antisemita nel XIX secolo fu inizialmente la Russia dove viveva una comunità ebraica di diversi milioni di individui: qui si verificarono a più riprese i “pogrom”, vere e proprie devastazioni operate contro gli ebrei che iniziarono ad emigrare verso occidente. L’avversione nei confronti degli ebrei ha radici antiche nella cultura occidentale in quanto essi erano considerati il popolo deicida, ma si trattava di un pregiudizio religioso, il cosiddetto antigiudaismo. Esso assunse carattere razziale allorché si cominciò a ritenere gli ebrei una razza inferiore per le loro caratteristiche fisiche, psicologiche e culturali. Il fatto poi che svolgessero attività precluse ai cristiani come il prestito di denaro e l’usura li rese un facile bersaglio soprattutto nei momenti di crisi economica e di forti tensioni sociali negli stati occidentali. Di qui la privazione dei diritti civili e le leggi razziali fino al genocidio praticato dai nazisti: l’antisemitismo è cresciuto nel seno della civile Europa senza che nessuno abbia saputo porre un freno od opporsi all’ideologia dominante. Il silenzio e la tacita accettazione di tanti permise al regime tedesco di portare a termine lo sterminio di ebrei, zingari, omosessuali ed altre minoranze, in nome di quella superiorità della razza ariana che piaceva a molti anche se non era apertamente dichiarata.
Oggi il discorso razzista non è più praticato su base biologiche perché confutato dalla scienza stessa, ma tuttavia permane negli individui la convinzione di appartenere ad un gruppo sociale migliore o superiore ad altri quando questi vengono percepiti come potenziale pericolo per la propria cultura e i propri valori, se non addirittura per la stabilità sociale del Paese.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine storica del razzismo basato su motivazioni biologiche?
  2. L'origine storica del razzismo basato su motivazioni biologiche risale all'Europa dell'Ottocento, influenzata dagli studi naturalistici settecenteschi e dalla teoria dell'evoluzione di Darwin, che portarono a una gerarchia delle razze con l'uomo bianco europeo al vertice.

  3. Come si manifestava il razzismo nel passato rispetto ad oggi?
  4. Nel passato, il razzismo era legato più a motivazioni culturali e religiose, mentre oggi, sebbene confutato dalla scienza, persiste la convinzione di superiorità sociale quando altri gruppi sono percepiti come minacce culturali o sociali.

  5. Quali eventi storici hanno contribuito alla diffusione dell'antisemitismo in Europa?
  6. L'antisemitismo in Europa è stato alimentato da pregiudizi religiosi e razziali, con eventi come i pogrom in Russia e le leggi razziali che hanno portato al genocidio nazista, sostenuto dal silenzio e dall'accettazione tacita di molti.

  7. In che modo la religione ha influenzato il razzismo nel Medioevo?
  8. Nel Medioevo, la religione ha influenzato il razzismo attraverso la differenza tra cristiani e infedeli, giustificando crociate e battaglie per la supremazia della religione cattolica, portando a stermini durante la colonizzazione.

  9. Qual è l'attuale percezione del razzismo basato su differenze culturali e sociali?
  10. Attualmente, il razzismo non è più basato su differenze biologiche, ma persiste la percezione di superiorità sociale quando altri gruppi sono visti come minacce alla cultura, ai valori o alla stabilità sociale del proprio Paese.

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