Concetti Chiave
- Il folklore rappresenta l'anima di un popolo, riflettendo tradizioni, storia e vitalità culturale che sono essenziali per ogni vera cultura.
- Il termine "folklore" unisce le parole "folk" (popolo) e "lore" (credenze), originariamente riferendosi allo studio delle tradizioni orali europee, ora esteso a usi e costumi di varie culture.
- Il Romanticismo ha interpretato il folklore come un bene nazionale, essenziale per evidenziare l'identità culturale e stimolare l'impegno civile delle nazioni.
- Le tradizioni folkloristiche, basate su miti e leggende, sono trasmesse attraverso forme letterarie, poetiche e musicali, mantenendo un ruolo essenziale nella collettività.
- Nonostante l'evoluzione e la trasformazione, lo spirito del folklore continua a rappresentare una fonte ricca di valori per valorizzare le qualità autentiche di un popolo.
Tema: Folklore e tradizioni
Il folklore esprime l’anima di un popolo: attraverso le sue manifestazioni è possibile leggere le sue tradizioni, ripercorrere la sua storia, cogliere la sua vitalità.La riscoperta del folklore ed un più generale ritorno alle tradizioni sono giustificati dal fatto che le matrici intime dell’anima popolare sono le componenti essenziali di ogni vera cultura.
L’importanza del folklore nella cultura contemporanea è un fatto ampiamente accettato e dimostrabile, come testimoniato dall’interesse dell’opinione pubblica per questo particolare genere culturale e dall’attenzione che, in ambito artistico, viene normalmente riservata al recupero, alla trattazione e alla rappresentazione scenica, letteraria e poetica delle antiche tradizioni popolari.
Per comprendere appieno i motivi che sono alla base di questa realtà, basterebbe fare riferimento ai significati della parola folklore, la quale deriva dal riuscito accostamento di due termini inglesi: “folk”, che significa popolo, e “lore”, che invece indica l’insieme di credenze facenti parte del patrimonio di tradizioni appartenenti ad una determinata nazionalità.
Basti pensare, ad esempio, alle note teorie espresse dai precursori e dai maggiori autori del Romanticismo, i quali evidenziavano chiaramente come il folklore dovesse essere considerato un bene nazionale, in quanto serbatoio inestinguibile di valori, usi, costumi e prerogative etnico-culturali che ogni popolo avrebbe dovuto assumere per far valere le proprie aspirazioni alla libertà, all’unità e all’indipendenza. Essendo state espresse in un periodo storico ancora dominato dalle politiche e dagli indirizzi della Restaurazione, le idee romantiche finirono quindi per assumere precisi connotati d’innovazione e vitalità, tesi ad esaltare e stimolare un proficuo impegno civile dei popoli. Di qui, la possibilità di considerare l’intero corpo della cittadinanza come parte intrinseca ed attiva della nazione, come organismo unitario, deputato a svolgere un ruolo da protagonista nel progresso storico, civile e materiale di un Paese.
La riflessione su questi significati comporta, evidentemente, l’opportunità di attualizzare i contenuti migliori rinvenibili nel folklore, visto che in esso potrebbero essere individuati alcuni degli ideali più spontanei ed importanti riconoscibili nello spirito genuino di una nazione. La stesse caratteristiche insite nella produzione folkloristica e nei suoi contenuti sembrerebbero confermare quest’assunto.
In linea generale, infatti, il folklore appare basato innanzi tutto su una serie di miti e leggende, che risultano creati, salvaguardati e tramandati non certo in maniera casuale o per scopi indeterminati, bensì con la precisa e ricercata volontà di procedere ad una sorta di cristallizzazione delle tendenze o delle aspirazioni generali di un popolo. A tal fine, i protagonisti del folklore hanno quindi provveduto a creare un insieme di tipi permanenti e temi simbolici, trasmessi poi, di generazione in generazione, mediante specifiche forme letterarie, poetiche e musicali. Tali produzioni hanno, a loro volta, trovato espressione grazie alla bravura, all’intraprendenza e all’indiscutibile capacità poetica di poeti, rapsodi, cantori e narratori, cui è spettato il delicato compito di alimentare un gemere culturale sostanzialmente imperniato su tradizioni orali.
Durante il tragitto compiuto nel corso dei secoli, queste stesse tradizioni si sono presentate anche sotto una luce differenziata, magari hanno rivestito uno specifico aspetto e una particolare fisionomia locale, regionale, individuale, ma preservando sempre il loro ruolo essenziale nella collettività. Questo perché i riti, le danze, i giochi, le feste, i contenuti semantici e le cerimonie del folklore continuano ad appartenere univocamente all’intero corpo sociale, in quanto tributari dei diversi raggruppamenti esistenti in seno alla comunità, siano essi durevoli o provvisori, magari regolamentati istituzionalmente.
Del resto, si può dire che proprio per questo motivo il folklore infantile, che si evince dai racconti degli anziani, riesce oggi a coesistere con le trasfigurazioni fantastiche e meravigliose di eroi e saghe, catapultati nel bel mezzo della civiltà postindustriale attraverso i contenuti dei più famosi romanzi d’avventure o mediante gli artifici tecnologici della moderna “fiction” cinematografica.
Ciò dimostra che anche i miti e i valori folklorici, vecchi o nuovi che siano, possono andare soggetti ad inevitabili processi di creazione, sostituzione ed evoluzione. L’’importante, in ogni caso, è preservarne lo spirito, affinché le più autentiche tradizioni razionali possano sempre rappresentare una ricchezza inestinguibile, alla quale attingere a piene mani per valorizzare le più genuine qualità di un popolo.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "folklore" e come si è evoluto nel tempo?
- Perché il folklore è considerato importante nella cultura contemporanea?
- In che modo il Romanticismo ha influenzato la percezione del folklore?
- Come si manifestano le tradizioni folkloristiche nel tempo?
- Qual è il ruolo del folklore infantile nella società moderna?
Il termine "folklore" deriva dall'unione di "folk" (popolo) e "lore" (insieme di credenze), inizialmente usato per lo studio delle tradizioni orali europee, si è poi esteso a indicare usi e costumi popolari di una cultura o regione.
Il folklore è importante perché rappresenta le matrici intime dell'anima popolare, essenziali per ogni vera cultura, e continua a suscitare interesse pubblico e artistico per il recupero delle tradizioni.
Il Romanticismo ha considerato il folklore un bene nazionale, serbatoio di valori e usi etnico-culturali, esaltando l'impegno civile dei popoli per la libertà e l'indipendenza, in contrasto con le politiche della Restaurazione.
Le tradizioni folkloristiche si manifestano attraverso miti, leggende, riti, danze e cerimonie, tramandate da poeti e narratori, adattandosi a contesti locali e regionali ma mantenendo un ruolo essenziale nella collettività.
Il folklore infantile, derivato dai racconti degli anziani, coesiste con le trasfigurazioni moderne di eroi e saghe, dimostrando che i miti folklorici possono evolversi pur preservando lo spirito delle tradizioni autentiche.