Concetti Chiave
- La cultura generale comprende una vasta gamma di conoscenze umanistiche e scientifiche, essenziali per comprendere e interpretare la realtà civile e sociale.
- Essa è fondamentale per sviluppare un'attitudine individuale alla curiosità e all'apprendimento continuo, stimolando la capacità di informarsi su vari argomenti.
- Possedere una buona cultura generale contribuisce a formare il senso civico e professionale, migliorando la comprensione dei meccanismi sociali e professionali.
- L'intelligenza è vista come la capacità di comprendere e risolvere problematiche al di fuori della propria area di competenza, dimostrando adattabilità e pensiero critico.
- La cultura generale si costruisce attraverso lo studio formale, l'educazione informale e l'esperienza, permettendo di accumulare conoscenze in vari campi senza specializzarsi.
Questo appunto di Italiano tratta l’argomento della cultura generale, esprimendo che cos’è, come si costruisce e perché è così utile nei vari ambienti della vita civile e sociale di un individuo.
Cos’è la cultura generale
Con il termine cultura generale si indica di solito la conoscenza di un'ampia gamma di argomenti, senza una specifica preparazione riguardo ad essi. Il termine ha però un significato ambiguo e generale, appunto, poiché comprende tutta la conoscenza umana, ma limitandosi di fatto a coprire un arco specifico di conoscenze.
In Italia, per ragioni collegate alla rilevanza storica degli studi di tipo classico, si è soliti identificare la cultura generale con le conoscenze di carattere umanistico e scientifico. La cultura generale è quell’insieme di conoscenze che consentono e dimostrano la comprensione e l’interpretazione della realtà da parte di un individuo. Nella cultura generale rientrano nozioni di storia, geografia, ecologia, logica, politica, economia e molte altre discipline fondamentali per la corretta interpretazione della vita civile e sociale. Rientra in quest’ambito la conoscenza generica di comprensione di un testo, così come la risoluzione di un problema di geometria euclidea. Ecco perché a scuola ci si chiede sempre a cosa servino certe materie: la risposta è che servono per accrescere il nostro livello di cultura generale e per definire in quale materia siamo più capaci e competenti.
L’utilità della cultura generale consiste principalmente in due macrosettori. Per prima cosa essa rappresenta un’attitudine dell’individuo. Il possesso di conoscenze di cultura generale, infatti, dimostra una tendenza che spinge un determinato soggetto a documentarsi o informarsi, magari anche superficialmente, su ciò che succede intorno a lui. Allo stesso modo sottolinea la sua capacità di apprendere conoscenze basilari, riconoscendone il valore e non dimenticandole una volta terminati gli studi.
Il secondo macrosettore, invece, prende in considerazione il fatto che il possesso di nozioni di cultura generale è utile alla formazione del senso civico e professionale dei cittadini. Conoscere i meccanismi fondamentali del mondo che ci circonda permette ovviamente una migliore comprensione della realtà. Questo fattore provoca anche vistose ricadute sul ramo professionale. Ci sono molti professionisti, come avvocati, ingegneri, storici o economisti che, a discapito della formazione ricevuta, mostrano di non riuscire a comprendere i meccanismi fondamentali della politica, della scienza o dell’economia attuali o di qualche altra materia che non rientri nel loro ambito di competenza. La mancanza di cultura generale, quindi, indirettamente, può danneggiare anche la professionalità di un individuo.
Va detto che, non possedere un’ampia base di cultura generale non vuol dire essere ignoranti, c’è sempre tempo per farsi una cultura, basta non accontentarsi di conoscere solo le cose che ci piacciono.
Cultura è intelligenza
La cultura del nostro tempo è infatti essenzialmente specializzata e quasi chiusa. È idea diffusa che sia realmente necessario conoscere solo ciò che può risultare utile nell’immediato, possibilmente tramite un’attività lavorativa. È necessario conoscere tutto ciò che ci serve per poter “fare”. La realtà esterna non è oggetto di conoscenza, bensì di pura interpretazione.
L’unica cultura spesso accettata è assoggettata interamente alla crescita e allo sviluppo professionale. Il “saper fare” come sinonimo del “sapere”, dimenticando la necessità di conoscere anche altro: tutto ciò che consente l’analisi critica e ragionata del reale.
Nella vita di tutti i giorni, infatti, l’intelligenza è quella facoltà che ci permette di comprendere ciò che ci circonda, fornendo risposte ai problemi e alle situazioni che si manifestano. L’intelligenza nasce quindi da un rapporto di scambio tra noi e la realtà circostante. Una realtà che, spesso e volentieri, presenta questioni che esulano dalla nostra “sfera di competenza”. Giudicare l’intelligenza di un pesce dal suo starsene a mollo nell’acqua è come giudicare l’intelligenza di un uomo dal suo starsene sul divano.
Il pesce, infatti, forse non riuscirebbe mai ad arrampicarsi sull’albero. Ma messo davanti al problema potrebbe mettere in atto svariati comportamenti, alcuni più funzionali e altri meno.
Ecco, sono proprio questi comportamenti a dimostrare l’intelligenza e, indirettamente, la cultura generale.
Il concetto di cultura può essere compreso in vari modi. In generale, la cultura è intesa come il tessuto creato a livello sociale dalle diverse tradizioni e abitudini di una comunità. Le persone che appartengono a una determinata società si esprimono e si comportano in un modo che caratterizza il gruppo in questione. Il generale, d'altra parte, è un aggettivo che si riferisce a ciò che è comune a molte cose di natura diversa da quelle che sono frequenti o abituali. È possibile distinguere, in questo senso, tra il generale e il particolare.
La cultura generale è intesa come l'accumulo di conoscenza che una persona ha su vari argomenti. Chi ha una buona cultura generale ha una conoscenza di una materia diversa, senza specializzarsi in nessun settore specifico.
Ad esempio: "Come si fa a sapere a che temperatura bolle l'acqua? Questo è qualcosa di cultura generale”.
La cultura generale è la conoscenza che consente a un individuo di costruire i propri criteri, analizzare diversi problemi e rispondere con successo a diversi aspetti della vita quotidiana. Questa cultura può essere costruita dallo studio sistematizzato (in una scuola, università, ecc.), Dall'istruzione informale e dall'esperienza acquisita nel corso degli anni.
Domande da interrogazione
- Che cos'è la cultura generale secondo il testo?
- Perché la cultura generale è considerata utile nella vita civile e sociale?
- In che modo la cultura generale influisce sulla professionalità di un individuo?
- Come si costruisce la cultura generale secondo il testo?
- Qual è il rapporto tra cultura e intelligenza descritto nel testo?
La cultura generale è definita come la conoscenza di un'ampia gamma di argomenti, senza una preparazione specifica, e include nozioni di storia, geografia, ecologia, logica, politica, economia e altre discipline fondamentali.
La cultura generale è utile perché dimostra la capacità di un individuo di comprendere e interpretare la realtà, contribuendo alla formazione del senso civico e professionale, e migliorando la comprensione dei meccanismi fondamentali del mondo.
La mancanza di cultura generale può danneggiare la professionalità di un individuo, poiché limita la comprensione dei meccanismi fondamentali della politica, della scienza o dell’economia, che sono essenziali anche per professionisti come avvocati, ingegneri, storici o economisti.
La cultura generale può essere costruita attraverso lo studio sistematizzato in scuole o università, l'istruzione informale e l'esperienza acquisita nel corso degli anni.
Il testo descrive l'intelligenza come la facoltà di comprendere ciò che ci circonda e rispondere ai problemi, e sottolinea che la cultura generale dimostra indirettamente l'intelligenza attraverso la capacità di analisi critica e ragionata del reale.