Concetti Chiave
- La civiltà tecnologica avanzata dell'uomo è messa in discussione dai disastri ecologici, evidenziando ignoranza e sfruttamento delle risorse.
- Il consumo sproporzionato delle risorse da parte di paesi come gli Stati Uniti contribuisce a un ambiente degradato e a una cattiva gestione delle risorse naturali.
- Il benessere non si ottiene aumentando produzione e consumo, ma preservando altri beni vitali come l'ambiente e la salute.
- I paesi non industrializzati chiedono una distribuzione più equa delle risorse, sottolineata durante la conferenza internazionale di Stoccolma.
- L'ecologia richiede un cambiamento politico che promuova uno sviluppo sostenibile e il riutilizzo degli scarti, con la partecipazione di tutti.
Bisogna correre ai ripari
Di fronte ai disastri ecologici, l'uomo è stato costretto a ridimensionarsi. Si sente tanto più triste e sconfitto, quanto più fiero era della sua civiltà tecnologicamente avanzata. Riconosce esatte le imputazioni di ignoranza e di rapina continuata ai danni di beni che sono ormai vicini all'esaurimento. Confessa l’ingiusta distribuzione delle risorse disponibili.
Tanto per fare un esempio, negli Stati Uniti, il 6% della popolazione mondiale, consuma il 40% dell’intera produzione di cellulosa, il 36% dei combustibili fossili, il 25% dell’acciaio.
Altro che benessere. Il benessere non si raggiunge col produrre di più e quindi col consumare di più, se questo porta a parallele perdite di altri beni. E questo vale per tutti, americani e non. Fra i « non » ci sono quei Paesi, non ancora industrializzati e quindi poco guastati, che ben conoscono il pericolo, ma hanno come alternativa al guasto ambientale il permanere del sottosviluppo. Essi chiedono ai ricchi una più giusta distribuzione delle risorse disponibili: queste richieste hanno dato il tono alla recente conferenza internazionale svoltasi con largo concorso di studiosi a Stoccolma e che ha dato luogo ad ampi dibattiti sul tema « L’uomo e il suo ambiente ».
Questo pover’uomo che riconosce le sue colpe deve dunque'correre ai ripari. Deve darsi una nuova filosofìa: considerare che sviluppo vero è quello che non porta danni irrimediabili alla natura. La tecnologia, fra i miracoli di cui è capace, deve trovare modo di riutilizzare tutti gli scarti. È necessario svincolare il sistema economico da uno sviluppo illimitato e imprevidente, eliminare i beni superflui.
Tutto ciò significa cambiare politica. Proprio così: l’ecologia impone una nuova politica, dove la concreta partecipazione di tutti è fondamentale. Con l’accettazione di sacrifici non si ferma il progresso: gli si dà invece una nuova intelligenza e gli si soffia dentro un’anima. Conveniamone: ne ha tanto bisogno.
Domande da interrogazione
- Qual è la principale critica rivolta all'uomo riguardo ai disastri ecologici?
- Quali sono le conseguenze del consumo eccessivo negli Stati Uniti?
- Cosa si propone come soluzione per affrontare i problemi ecologici?
L'uomo è criticato per la sua ignoranza e rapina continuata ai danni di risorse che stanno per esaurirsi, e per l'ingiusta distribuzione delle risorse disponibili.
Negli Stati Uniti, il consumo eccessivo porta a un'alta produzione di rifiuti e a un ambiente imbruttito, senza considerare le perdite di armonia, dignità e salute.
Si propone di adottare una nuova filosofia che consideri lo sviluppo sostenibile, riutilizzare gli scarti, svincolare l'economia da uno sviluppo illimitato e cambiare politica con la partecipazione di tutti.