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Concetti Chiave

  • L'anoressia è un grave disturbo alimentare caratterizzato dalla paura di ingrassare e da pratiche estreme per perdere peso.
  • Si manifesta con perdita di appetito, dimagrimento rapido, e in alcuni casi, uso improprio di vomito autoindotto e lassativi.
  • Il disturbo è più comune negli adolescenti dei paesi industrializzati e meno frequente nelle donne sopra i quarant'anni.
  • Le cause possono includere squilibri elettrolitici, denutrizione e stress, con conseguenze gravi come danni agli organi e, in casi estremi, morte.
  • Il trattamento richiede un approccio multidisciplinare e il coinvolgimento del paziente e della famiglia per migliorare l'autostima e il rapporto con il cibo.

L'anoressia è un disturbo alimentare che presenta mancanza d’appetito; considerato fra i disturbi alimentari più gravi, sono a rischio circa il 10% degli adolescenti. Inizialmente si manifesta come un semplice calo d’appetito, poi un rapido dimagrimento e nelle donne l’assenza del ciclo. I malati di anoressia si vedono grassi e tentano le cose più bizzarre per combattere la fame come l’autoinduzione del vomito e l’uso continuo e improprio di medicinali, mentendo sulla quantità di cibo assunto.

Il soggetto ha paura di ingrassare e anche se il dimagrimento si manifesta, la paura tende ad aumentare. La persona anoressica riconosce di essere magra, ma continua a guardarsi allo specchio determinate parti del corpo ritenute troppo grasse, inoltre si pesa di continuo. Tutto dipende dal suo corpo e dal controllo che riesce ad avere sulla fame perfino l’umore e l’autostima! I successi conseguiti riguardano la diminuzione di peso e se si ha un aumento lieve la persona diventa triste e ipercritica con sé stessa. Il soggetto non è spontaneo nei rapporti con gli altri: controlla la propria espressività con lo scopo di nascondere il suo rapporto con il cibo tanto da vergognarsene perché teme la disapprovazione degli altri.
L’anoressia mentale o nervosa presenta un aspetto nutrizionale legato al suo conflitto con il cibo e un aspetto comportamentale legata alla scarsa autostima e ai modelli estetici che vorrebbe raggiungere. La persona affetta da questa forma di anoressia può perdere peso con la dieta, con l’eccesso di attività fisica e col digiuno oppure con abbuffate di cibo e seguite da vomito autoindotto e da uso inadeguato di lassativi (bulimia). Si manifesta una grossa perdita di peso, terrore di ingrassare anche se si è sottopeso e un’ alterazione mentale nel modo di vedere le taglie dei vestiti e le forme corporee. La persona affetta da questo tipo di anoressia, ha un’intensa fame ma rifiuta il cibo perché vedono ‘troppo grasse’ alcune parti del corpo. Questa malattia sembra essere diffusa in modo maggiore nei paesi industrializzati e poco diffusa nelle donne che oltrepassano i quarant’anni.
Le cause dell’anoressia possono essere varie: estrema denutrizione, un evento di vita stressante come un trasferimento, lasciare il quotidiano per andare a lavorare etc. Si muore di questa malattia per colpa degli squilibri elettrolitici (mancanza di calcio, di fosforo, di sodio etc.), denutrizione o ci si suicida. La maggior parte dei malati di anoressia hanno un colore giallastro sulla cute, hanno una fine e soffice peluria sulla schiena; interiormente si hanno ulcere intestinali, disidratazione, danni agli organi, osteoporosi, calo di ormoni estrogeni, problemi con la tiroide, emorragie interne e chi pratica il vomito autoindotto, presenta malattie al cavo orale e erosioni allo smalto dentale. L’anoressia è una malattia che si può dividere in tre fasi:
-nella prima fase, la fatica di combattere la fame sembra semplice a causa del meccanismo di conservazione della specie, quando si inizia a dimagrire perchè il grasso presente nel nostro corpo viene trasferito nello stomaco per dare sostanza;
-nella fase media il soggetto inizia ad avere paura di aumentare di peso e diventa irritabile e inizia a cercare strategie per continuare nei suoi intenti autolesionistici;
- nell’’ultima fase si perde circa il 15-20% del peso iniziale, il cervello inizia a dare segni di cedimento come cali di concentrazione e perdita di memoria: nel 20% dei casi si arriva al decesso. Riguardo alla terapia, se affrontata da medici competenti e con l’aiuto del paziente, si può tornare ad una vita normale e guarire totalmente. Però il paziente e i suoi cari devono capire il problema e che ci vorrà un po’ di tempo perché tutto si stabilizzi. La terapia inizia facendo capire al paziente che avere un corpo magro e amare il cibo non sono in contrasto ma combinando un’alimentazione corretta e attività fisica, si riesce ad avere ciò che si sogna. Dopo aver iniziato la cura, molto spesso capita che l’anoressico appena sta un po’ bene è convinto di aver già capito tutto anche se è circondato ancora da una grossa fragilità emotiva. Per evitare le ricadute, il terapeuta deve far capire al malato che è guarito, quando sa gestire come una persona normale la visione di una modella magra: se entro tre - quattro mesi non si migliora si raccomanda l’ospedalizzazione. Quest’ultima ha una durata di due - tre mesi e si pone due obbiettivi: il primo è quello di stabilizzare le condizioni mediche - psichiatriche con l’aiuto di una equipe composta da vari medici; il secondo è cercare di modificare l’idea che il peso e le forme corporee sono l’unico fattore da considerare per il proprio valore personale. Per combattere questa malattia non si è ancora trovato un farmaco preciso.
I consigli che i medici danno è di non prendere alcun tipo di farmaco nella fase acuta di perdita di peso e se dopo l’obbiettivo fissato di un peso corporeo corretto la depressione continua, si può ricorrere agli antidepressivi. Nell’anoressico c’è una grossa riduzione del metabolismo basale e quindi si hanno dei problemi come stitichezza, dolenzia addominale oppure ipotermia, intolleranza al freddo etc. Per incominciare a guarire si inizia dall’alimentazione. Una corretta alimentazione aiuta a stabilizzare la persona. Il metabolismo basale indica la quantità di energia che il nostro organismo ha bisogno per muoversi, per mantenere la temperatura costante di 37°C e per consentire a tutte le sue cellule si svolgere le funzioni vitali (mangiare..). Però, dipende dall’età, dall’attività fisica svolta e dal sesso. Il fabbisogno calorico non deve essere né più alto di quello stabilito (altrimenti si aumenta di peso), né più basso altrimenti si arriva al deperimento fisico come nell’anoressia. All’interno del cibo che noi ingeriamo ogni giorno, ci sono tanti principi nutritivi necessari alla vita dell’organismo. I fondamentali sono i glucidi, i lipidi, le proteine, le vitamine, l’acqua e i sali minerali. I glucidi (carboidrati) hanno funzione energetica, cioè che la scomposizione degli alimenti nell’organismo in molecole più semplici, libera energia (utilizzata per muoversi, per correre); i carboidrati sono contenuti nel pane, nei biscotti, nella pasta … Le proteine hanno funzione plastica, cioè servono per il recupero della perdita dei tessuti, per lo sviluppo della massa del corpo e per la costruzione delle strutture corporee; le proteine sono contenute all’interno della carne, del pesce, del latte, dei legumi ... I lipidi (grassi) hanno entrambe le funzioni, sia quella energetica, che quella plastica; sono contenuti all’interno del mascarpone, della frutta secca … I Sali minerali, l’acqua e le vitamine hanno funzione regolatrice cioè partecipano alla regolazione del metabolismo generale dell’organismo rafforzando l’attività immunitaria.
Il fatto è che anche gli sportivi sono arrivati all'anoressia perché (come le modelle) dovevano sfondare. La loro autostima era basata sul risultato e basta perciò erano pronti a rischiare tutto. La morte delle due modelle brasiliane ha riproposto il tema dell'anoressia. Tutti molto superficiali, essere magre non vale la nostra vita, sembra che l'unico problema di queste ragazze sia il fatto che vogliono essere magre. Ogni psicologo sa bene che dietro c'è sempre una personalità con problemi profondi. La nostra società è pronta ad accettare quasi con normalità il fatto che una persona si uccida per amore mentre si stupisce che esistano ragazze che muoiono per un corpo magro. I genitori temono che i loro figli possano cadere nel tunnel dell'anoressia; dovrebbero far loro capire non tanto che il grasso è bello o altre sciocchezze simili, ma che non esiste nulla (amore, successo, bellezza, carriera ecc.) cui abbia senso sacrificare la propria vita, nulla che abbia senso mettere alla base della propria autostima. Essere schiavi di qualcosa, di un'idea o di qualcuno, è il primo passo per non valere nulla e sprofondare nell' infelicità.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i sintomi principali dell'anoressia?
  2. L'anoressia si manifesta inizialmente con un calo d'appetito, rapido dimagrimento e nelle donne l'assenza del ciclo. I malati si vedono grassi, hanno paura di ingrassare e controllano ossessivamente il peso.

  3. Quali sono le cause dell'anoressia?
  4. Le cause possono includere denutrizione estrema, eventi di vita stressanti e squilibri elettrolitici. La malattia è più comune nei paesi industrializzati e meno diffusa nelle donne oltre i quarant'anni.

  5. Quali sono le conseguenze fisiche dell'anoressia?
  6. Le conseguenze includono pelle giallastra, peluria fine, ulcere intestinali, disidratazione, danni agli organi, osteoporosi, problemi ormonali e dentali, e nei casi gravi, il decesso.

  7. Come si può trattare l'anoressia?
  8. La terapia richiede l'intervento di medici competenti e il supporto del paziente e dei suoi cari. Si punta a stabilizzare le condizioni mediche e psichiatriche e a modificare la percezione del peso corporeo.

  9. Qual è il ruolo della società e della famiglia nella prevenzione dell'anoressia?
  10. La società e la famiglia devono far capire che non vale la pena sacrificare la vita per un ideale di magrezza. È importante promuovere l'autostima basata su valori diversi dalla bellezza fisica.

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