Concetti Chiave
- Enrico descrive la sua empatia verso gli altri, nonostante la sua natura poco emotiva.
- Ha sviluppato una profonda amicizia con un compagno di classe timido, noto per la sua bontà nonostante i problemi familiari.
- Enrico ha cercato di aiutare l'amico con piccoli gesti quotidiani, come offrire caffè o pranzo.
- Quando l'amico e la sua famiglia furono minacciati di sfratto, Enrico ha cercato di raccogliere fondi, ma l'amico ha rifiutato per ragioni etiche.
- Nonostante lo sfratto e il trasferimento dell'amico, Enrico ha mantenuto il legame iscrivendosi alla stessa palestra per continuare a supportarlo.
Racconto di un episodio della vita in cui hai aiutato qualcuno
Per prima cosa voglio dire di essere una persona poco emotiva, ma che prova una grandissima empatia per tutte le persone che conosco e che frequento.
Da più di cinque anni conosco un ragazzo che è nella mia stessa classe e che quasi subito ho trovato molto simpatico, ma allo stesso tempo molto strano. Il conoscersi è stato anche "forzato" dal fatto che abitava nella mia stessa via, perciò ritorniamo a casa insieme dopo la scuola. E' una persona molto timida quindi per conoscerlo a pieno ci ho messo davvero tanto tempo.
Conoscendolo ho scoperto che aveva molti problemi familiari, tra cui il fratello tossicodipendente e il padre disoccupato che aveva perso il lavoro a causa della crisi. Col passare degli anni ho visto che lui, anche avendo tutti questi problemi, era sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno, questo lo rende davvero una bella persona.
Decisi di aiutarlo nelle piccole cose come offrirgli un caffè oppure il pranzo, senza fargli sentire nessun peso addosso. Continuai a fare così fino a quando due anni fa mi disse che avrebbero sfrattato lui e la famiglia, poichè non riuscivano a pagare l'affitto da ormai troppo tempo.
Questa notizia mi aveva stravolto davvero, cercai di recuperare parte dei miei risparmi e insieme a degli amici in comune decidemmo di vendere giocattoli o oggetti che non usavamo più per raccogliere dei soldi. I soldi che avevamo raccolto li andammo a portare ad Andrea che, piangendo li rifiutò, non per cattiveria, ma penso per una questione etica e morale. Penso che questo gesto lo renda ancora di più ammirabile come persona.
Purtroppo lui e la famiglia furono sfrattati e ancora oggi vivono a Tor Bella Monaca, questo mi rese molto triste, perché da quel momento fino ad ora passiamo molto meno tempo insieme. Lo sfratto gli impose di cambiare scuola e sceglierne una più vicina a casa sua, il che avrebbe voluto dire non vederlo proprio più se non in rare occasioni. Decisi di iscrivermi alla sua stessa palestra per non perderlo di vista e ancora oggi lo aiuto nelle piccole cose proprio come facevo prima e di certo continuerò a farlo. Aiutare gli altri è un gesto secondo me molto forte e davvero apprezzabile, anche se non serve a risolvere tutti i problemi degli altri al loro posto. Aiutare costantemente qualcuno nel tempo nelle piccole cose penso sia la miglior cosa.
A cura di Enrico.

Domande da interrogazione
- Qual è il rapporto tra Enrico e il ragazzo menzionato nel racconto?
- Quali problemi familiari affronta il ragazzo?
- Come ha cercato Enrico di aiutare il suo amico?
- Qual è stata la reazione del ragazzo all'offerta di aiuto economico?
Enrico conosce il ragazzo da più di cinque anni, frequentano la stessa classe e abitano nella stessa via, il che li ha portati a tornare a casa insieme dopo la scuola.
Il ragazzo ha un fratello tossicodipendente e un padre disoccupato che ha perso il lavoro a causa della crisi, e la sua famiglia ha affrontato lo sfratto per non essere riuscita a pagare l'affitto.
Enrico ha aiutato il suo amico nelle piccole cose, come offrirgli un caffè o il pranzo, e ha cercato di raccogliere soldi con altri amici vendendo oggetti inutilizzati per aiutare la famiglia del ragazzo con l'affitto.
Il ragazzo ha rifiutato i soldi raccolti da Enrico e i suoi amici, piangendo, probabilmente per una questione etica e morale, dimostrando la sua ammirabile personalità.