Concetti Chiave
- Il romanzo "Frankenstein" di Mary Shelley anticipa i pericoli delle invenzioni umane, collegandosi alla tragedia del Progetto Manhattan.
- Scienziati come Fermi e Oppenheimer hanno messo da parte dubbi etici per avanzare il progresso scientifico, con conseguenze devastanti come Hiroshima e Nagasaki.
- È fondamentale valutare gli effetti di una scoperta scientifica, considerando se essa sia utile, neutra o dannosa, come sottolineato da Margherita Hack.
- Nonostante i potenziali danni, il denaro e il prestigio spingono spesso gli scienziati a ignorare le implicazioni negative delle loro ricerche.
- L'etica e la morale sono essenziali per prevenire disastri scientifici, ma spesso i problemi non sono evidenti finché non si manifestano.
Indice
L'inizio di Frankenstein
Quando Mary Shelley, agli inizi del 1800, scrive Frankenstein, non sa di stare anticipando di molti decenni la catastrofe dovuta alla più spaventosa tra le invenzioni dell’umanità. Dimostra i pericoli che sarebbero potuti derivare da un’improvvisa voglia dell’uomo di diventare Dio, un argomento che, pur trattato diversi anni prima, trova assoluto consenso tra le vittime del Progetto Manhattan.
Il progresso della conoscenza
Enrico Fermi disse “Non è bene cercare di fermare il progresso della conoscenza. L'ignoranza non è mai meglio della conoscenza.”, e ciò convinse lui, Oppenheimer, Szilard e Teller a mettere da parte i loro dubbi su etica e moralità per vedere realizzata, da bravi scienziati, la loro idea. E, nonostante questa sia stata classificata come una delle idee peggiori della storia dell’umanità, dopo gli “esempi” di Hiroshima e Nagasaki, decisero di realizzare un’idea ancora peggiore di quella precedente, nota come bomba H. Queste ‘idee’ fecero fare un enorme passo avanti alla scienza, ma credete che ai giapponesi importasse qualcosa del progresso della scienza? Di certo non lo pensarono nel momento in cui le bombe vennero sganciate sulle loro città.
Conseguenze delle scoperte scientifiche
Sarebbe opportuno che tutti conoscessero l’effetto che una determinata scoperta scientifica avrà sulla Terra o sull’umanità, che essa sia utile, neutra o dannosa. E sì, può anche essere nociva, e le parole dell’astrofisica Margherita Hack lo confermano: “la ricerca va per tentativi e non ci si può subito rendere conto dell’eventuale portata negativa; in tal caso bisognerebbe saper rinunciare”. Ma, chiaramente, il denaro spinge a non vedere ciò che comporterebbe per l'umanità una ricerca che consentirebbe allo scienziato di ricevere un bel Premio Nobel.
Etica e morale nella scienza
E chi può fermare questi scienziati dal rovinare la vita di milioni di persone? Solo l’etica o la morale. Ma è un lavoro difficile, perché spesso non riesci a vedere il problema fino a che non ci sbatti contro.
E, se si pensa che il mostro sia la creatura di Frankenstein, perché non soffermarci invece sul suo creatore? Dopotutto, gli scienziati di Los Alamos, volendo sovvertire il potere di Dio, come si rese conto Oppenheimer, “hanno fatto il lavoro del diavolo”.
Domande da interrogazione
- Qual è il messaggio principale del testo riguardo alla scienza e alla responsabilità?
- Come viene rappresentato il dilemma etico degli scienziati coinvolti nel Progetto Manhattan?
- Qual è il ruolo dell'etica nella ricerca scientifica secondo il testo?
Il testo sottolinea i pericoli della scienza quando non è guidata dall'etica e dalla responsabilità, evidenziando come le scoperte scientifiche possano avere conseguenze devastanti, come dimostrato dagli eventi di Hiroshima e Nagasaki.
Gli scienziati, tra cui Fermi e Oppenheimer, hanno messo da parte i loro dubbi etici per il progresso della conoscenza, nonostante le conseguenze catastrofiche delle loro invenzioni, come la bomba atomica e successivamente la bomba H.
L'etica è vista come l'unico freno possibile per evitare che la scienza causi danni all'umanità, ma è spesso difficile da applicare poiché i problemi non sono evidenti fino a quando non si manifestano.