Concetti Chiave
- Francesco d'Assisi, protagonista religioso del XIII secolo, sposò la povertà rinunciando ai beni terreni e promuovendo una vita umile.
- Il francescanesimo si opponeva alla corruzione ecclesiastica, sostenendo la rinuncia ai beni materiali per avvicinarsi al bene e alla giustizia.
- Francesco valorizzava gli emarginati della società, considerandoli fratelli e sorelle, e scrisse il "Cantico delle creature" in volgare per raggiungere tutti.
- Dante Alighieri, influenzato da Francesco, criticava la corruzione della Chiesa e aspirava a un'istituzione più umile dedita alla cura delle anime.
- Dante celebrò Francesco nella "Divina Commedia", mentre artisti come Giotto e S.Bonaventura lo omaggiarono attraverso affreschi e biografie.
Tesi: Da S.Francesco a Dante si ha la stessa necessità: ritrovare i valori veri del cristianesimo.
Titolo: L’anticonformismo di Francesco d’Assisi e Dante Alighieri.
Destinatario: Giornalino scolastico
Indice
Francesco d'Assisi e la povertà
Francesco d’Assisi fu il protagonista della vita religiosa del secolo XIII. Egli “sposò” la Povertà rinunciando così a tutti i beni terreni. I Francescani, l’ordine da lui istituito, vivevano di elemosina; erano delle persone umili, vivevano in povertà assoluta e riconoscevano la superiorità di Dio come creatore di tutte le cose. Il francescanesimo era un movimento di riforma contro la corruzione dei costumi degli ecclesiastici del tempo, troppo coinvolti negli interessi materiali e politici, nella sanguinosa Lotta alle investiture. Per Francesco l’idea di povertà consisteva nel rinunciare a tutti i bene terreni, di spogliarsi dei propri averi, poiché secondo lui allontanavano l'uomo dal bene e dalla giustizia. I ceti sociali più deboli, come ad esempio i poveri, i malati, allora emarginati, disprezzati dalla società dell’epoca, erano invece aiutati e amati da Francesco, il quale li considerava tutti suoi fratelli e sue sorelle.
Il Cantico delle creature
Francesco scrisse il Cantico delle creature, il primo testo della tradizione letteraria in lingua volgare, rivolto così anche alle persone che non conoscevano il latino. Il Cantico delle creature è prima di tutto una preghiera, un invito a innalzare una lode a Dio, attraverso le sue creature. Il linguaggio usato è simbolo di umiltà e di devozione verso il Signore. Negli ultimi due versi :”Laudate et benedicete mi’Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate.” Francesco ci fa capire che il Signore ci lascia liberi di scegliere tra il bene e il male, e ci consiglia di ringraziarlo, di servire il Signore con umiltà.
Dante e la critica alla chiesa
Come Francesco, anche Dante, accusava la chiesa di corruzione, in quanto essa era a capo della società Medioevale. Dante ogniqualvolta che vedeva i valori cattolici non rispettati lo scriveva, denunciando queste azioni. Dante, in particolare nel De Monarchia, desiderava l'indipendenza del potere imperiale dal Papa, riconoscendo a quest'ultimo l’autorità morale.
L'influenza di Francesco su Dante
Dante credeva veramente nel Signore e riteneva, come Francesco che la chiesa dovesse essere più umile, doveva pensare maggiormente alla cura delle anime dei credenti e liberarsi dai desideri terreni che allontanavano l’uomo dal bene. Dante riteneva che l’intera umanità, lui compreso, fosse peccatrice. Fu per purificare se stesso e l’umanità che scrisse la Divina Commedia affermando che questo compito gli era stato affidato direttamente da Dio. Gli insegnamenti di Francesco arrivarono fino a Dante tanto che nel Paradiso della Divina Commedia, nel cielo degli spiriti sapienti, Dante fa pronunciare al filosofo domenicano Tommaso D’Aquino l’elogio di Francesco d’Assisi (secondo documento vv.58-63; 76-87;112-114). Oltre a Dante anche altri artisti ricordano Francesco, chi con degli affreschi come ad esempio Giotto e chi scrivendone la biografia come ad esempio S.Bonaventura.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della povertà per Francesco d'Assisi?
- Come si manifesta l'anticonformismo di Francesco d'Assisi e Dante Alighieri?
- In che modo il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi riflette i suoi valori?
- Qual è il legame tra gli insegnamenti di Francesco d'Assisi e l'opera di Dante Alighieri?
Per Francesco d'Assisi, la povertà significava rinunciare a tutti i beni terreni, poiché credeva che allontanassero l'uomo dal bene e dalla giustizia. Egli considerava i poveri e gli emarginati come fratelli e sorelle, aiutandoli e amandoli.
L'anticonformismo di Francesco e Dante si manifesta nella loro critica alla corruzione della Chiesa e nella loro ricerca dei veri valori cristiani. Francesco rinunciò ai beni materiali, mentre Dante denunciava la corruzione ecclesiastica e auspicava un ritorno all'umiltà e alla cura delle anime.
Il Cantico delle creature riflette i valori di Francesco attraverso il linguaggio di umiltà e devozione verso Dio. È una preghiera che invita a lodare Dio attraverso le sue creature, sottolineando la libertà di scegliere tra il bene e il male e l'importanza di servire il Signore con umiltà.
Gli insegnamenti di Francesco influenzarono Dante, che nel Paradiso della Divina Commedia fa elogiare Francesco da Tommaso D'Aquino. Entrambi condividevano la critica alla corruzione ecclesiastica e l'idea che la Chiesa dovesse concentrarsi sulla cura delle anime piuttosto che sui desideri terreni.