Gaiaa97
Ominide
6 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Due scuole di pensiero esaminano la rivoluzione industriale: i continuisti vedono una lenta trasformazione, mentre i discontinuisti considerano il cambiamento radicale.
  • I continuisti collegano la rivoluzione alla protoindustrializzazione, evidenziando una graduale evoluzione economica e sociale iniziata con il domestic system.
  • I discontinuisti, come Bairoch, sostengono che la rivoluzione industriale ha causato trasformazioni globali e ha contribuito al fenomeno del sottosviluppo.
  • Storici come David Landes sottolineano l'importanza del contesto sociale inglese e il ruolo della nobiltà nell'accelerare l'industrializzazione.
  • Il governo britannico ha represso la resistenza contro l'innovazione, assicurando il progresso tecnologico e la protezione delle nuove macchine.

Indice

  1. Dibattito storico sulla rivoluzione
  2. Protoindustrializzazione e domestic system
  3. Crisi della protoindustria in Inghilterra
  4. Sviluppo industriale e innovazioni
  5. Metafora della rivoluzione industriale
  6. Prospettiva di Bairoch sulla rivoluzione
  7. Analisi dettagliata del fenomeno
  8. Ruolo della nobiltà inglese
  9. Resistenza all'innovazione tecnologica
  10. Conclusione e opinione personale

Dibattito storico sulla rivoluzione

Gli storici sono stati sollecitati ripetutamente negli ultimi decenni a porre in discussione quel che sembrava ovvio, chiedendosi: si può davvero parlare di un fenomeno rivoluzionario? Esistono due diverse scuole di pensiero su quest'ultimo interrogativo: i continuisti, che collocano il fenomeno in un secolo di trasformazioni economiche e sociali e tendono perciò a non enfatizzarlo e i discontinuisti, che invece ne esaltano il carattere di rottura storica radicale.

Protoindustrializzazione e domestic system

La prima tesi ha ricavato argomentazioni dagli studi sulla cosiddetta "protoindustrializzazione", concetto proposto nel 1972 da Mendels: chiamata anche domestic system o industria a domicilio, consisteva nel possedere attività manufatturiere sviluppatesi nel corso dell'età moderna. Il sistema interessava prevalentemente il settore tessile: prevedeva un mercanteimprenditore che acquistava materie prime, le affidava in lavorazione a famiglie contadine per poi ritirare e vendere il prodotto finito. Rispondeva sia alle necessità dei contadini, che potevano così integrare i redditi, sia alla convenienza dell'imprenditore, che sfruttava manodopera a basso costo.

Crisi della protoindustria in Inghilterra

In Inghilterra, nella seconda metà del Settecento, però, la protoindustria andò in crisi: la dispersione territoriale, la manodopera non specializzata, gli alti costi di trasporto e la difficoltà di controllo sulla forza-lavoro portarono ad un difficile aumento di produzione nella misura richiesta da un mercato ed una popolazione in crescita. Questo portò gli imprenditori a rischiare ed affrontare i rischi di investimento legati all'affitto o all'acquisto di fabbriche, favorendo in questo modo l'industrializzazione.

Sviluppo industriale e innovazioni

Di conseguenza, la tesi continuista appoggia l'idea che il fenomeno non fu frutto di una trasformazione stoica radicale, bensì di un processo di lenta industrializzazione cominciata con il Domestic System fino ad arrivare allo sviluppo del settore tessile con la navetta volante, il filatoio meccanico ed idraulico ed il telaio meccanico, in campo siderurgico ed estrattivo con l'introduzione del carbon fossile per la produzione di ghisa ed infine con la nascita delle linee ferroviarie dovute all'invenzione della macchina a vapore, usata precedentemente solo per l'estrazione di coke.

Metafora della rivoluzione industriale

Questa primo punto di vista, in realtà, non viene condiviso dalla grande maggioranza degli storici contemporanei: quella di "rivoluzione" potrà anche essere una metafora utilizzata per sintetizzare fenomeni complessi, ma è sicuramente ben fondata su una realtà indiscutibile con mutazioni economiche, tecnologiche, sociali e culturali irreversibili ed ancora oggi visibili nella vita di tutti i giorni. Questa tesi viene sostenuta in particolare dallo storico italiano Luciano Cafagna ne "La rivoluzione industriale" del 1998, il quale sostiene che la metafora alluda ad una straordinaria trasformazione della vita dell'uomo: >.

Prospettiva di Bairoch sulla rivoluzione

Secondo lo storico discontinuista Bairoch, la trasformazione è all'origine della società contemporanea non solo per le modifiche applicate nel modo di produrre e vivere in Occidente, ma anche per i suoi effetti a livello mondiale; afferma ne "Sviluppo/sottosviluppo" del 1981 che:>. Secondo lo studioso, è con la rivoluzione industriale che si forma la realtà del "sottosviluppo": l'industrializzazione non avvenne ovunque negli stessi tempi; secondo la cronologia, ebbe luogo prima in Belgio e Francia, poi Germania ed infine Russia ed Italia, estendendosi a cerchi concentrici dal centro verso la periferia d'Europa. Vi furono anche regioni che si deindustrializzarono, cioè che videro decadere la loro produzione manufatturiera tradizionale senza svilupparne una moderna (Catalogna ed Italia meridionale) ed aumentando il gap tecnologico.

Analisi dettagliata del fenomeno

Tuttavia, le ricerche dei continuisti hanno contribuito a stimolare un'analisi sempre più dettagliata del fenomeno; è stata abbandonata l'idea di una società preindustriale statica, destinata a venire sconvolta dalla rivoluzione industriale. Oggi la questione delle "cause" viene affrontata cercando di capire esclusivamente i processi di tipo economico, tecnologico, politico e culturale maturati durante il domestic system.

Ruolo della nobiltà inglese

Lo storico David Landes nel "Prometeo liberato" del 1993 sottolinea l'importanza che ebbe il particolare contesto sociale inglese, più moderno e meno rigido degli altri, nel favorire uno sviluppo industriale; in particolare si sofferma sull'importante ruolo coperto dalla nobiltà: >. Un altro aspetto fondamentale di questa classe sociale è sicuramente che avevano una mentalità più aperta, erano più propensi ad arrischiarsi nell'investire sulle nuove tecnologie e si preoccupavano di portare avanti le loro produzioni, partecipando attivamente per esempio ai lavori nei campi:rotazioni di colture e tecniche di coltivazione migliori, contribuivano a diffondere le nuove idee nel paese >>.

Resistenza all'innovazione tecnologica

Altri storici, come Joel Mokyr, sottolineano la programmatica durezza con cui il potere politico stroncò ogni tentativo di resistenza all'innovazione: venne fatta resistenza contro le nuove macchine, gruppi si rivolgevano al

Parlamento richiedendo di applicare i vecchi regolamenti o introdurre leggi nuove che ostacolassero l'avanzata della tecnologia; la resistenza al progresso fallì in larga parte perché il governo britannico scelse di reprimere con la forza i disordini, deportandone i leader e garantendo alle nuove macchine la protezione necessaria.

Conclusione e opinione personale

Per concludere, la mia opinione coincide con quella dei discontinuisti ed in particolare con l'idea di Baiorch, il quale sostiene che la rivoluzione industriale sia stata una delle più importanti rotture nella storia dell'umanità, >.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le due scuole di pensiero principali riguardo al fenomeno rivoluzionario?
  2. Le due scuole di pensiero sono i continuisti, che vedono il fenomeno come parte di un lungo processo di trasformazioni economiche e sociali, e i discontinuisti, che lo considerano una rottura storica radicale.

  3. Cosa si intende per "protoindustrializzazione" secondo la tesi continuista?
  4. La protoindustrializzazione si riferisce al domestic system, un sistema manifatturiero sviluppato nell'età moderna, dove i mercanti-imprenditori affidavano la lavorazione delle materie prime a famiglie contadine.

  5. Quali furono le cause della crisi della protoindustria in Inghilterra nel Settecento?
  6. La crisi fu causata dalla dispersione territoriale, manodopera non specializzata, alti costi di trasporto e difficoltà di controllo sulla forza-lavoro, che ostacolavano l'aumento di produzione richiesto dal mercato in crescita.

  7. Come viene vista la rivoluzione industriale dai discontinuisti come Bairoch?
  8. I discontinuisti, come Bairoch, vedono la rivoluzione industriale come una trasformazione radicale che ha dato origine alla società contemporanea e al concetto di "sottosviluppo" a livello mondiale.

  9. Qual è il ruolo del contesto sociale inglese nello sviluppo industriale secondo David Landes?
  10. David Landes sottolinea che il contesto sociale inglese, più moderno e meno rigido, ha favorito lo sviluppo industriale, con la nobiltà che aveva una mentalità aperta e propensa a investire in nuove tecnologie.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community