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Concetti Chiave

  • Tra il XIX e il XX secolo, circa 30 milioni di italiani emigrarono verso le Americhe e altri paesi in cerca di lavoro, sfruttando i progressi navali per viaggi più economici e sicuri.
  • L'emigrazione iniziò nelle regioni settentrionali d'Italia ma colpì maggiormente il Sud, con contadini e braccianti in cerca di migliori opportunità economiche all'estero.
  • Le cause principali dell'emigrazione furono la tassazione elevata, le epidemie nelle campagne e il progresso che ridusse i lavori rurali, penalizzando il Sud rispetto al Nord.
  • Le rimesse inviate dai migranti aiutarono l'Italia a migliorare l'economia interna e a estinguere debiti internazionali, oltre a stimolare l'industria navale ligure.
  • Oggi, una nuova ondata migratoria vede i giovani italiani, spesso laureati, dirigersi verso il Nord Europa, Stati Uniti, Canada e Australia a causa della crisi economica.

Indice

  1. Emigrazione italiana all'estero
  2. Le cause dell'emigrazione
  3. Le conseguenze sull’economia italiana
  4. L’emigrazione italiana nel contesto europeo
  5. Emigrazione contemporanea: fuga di cervelli

Emigrazione italiana all'estero

Tra il XIX e il XX secolo, l'Italia fu protagonista di un grandissimo fenomeno di emigrazione che riguardò tutta la penisola. I migranti partivano verso paesi che avevano bisogno di manodopera e possedevano grandi territori incolti, soprattutto nelle Americhe (Argentina, Brasile, Stati Uniti).
Quest'emigrazione di massa fu resa possibile dai progressi in campo navale, che permisero viaggi meno costosi e più sicuri.

L'emigrazione cominciò nelle regioni settentrionali (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte) ma successivamente colpì in maniera più intensa il Meridione.
I migranti erano soprattutto contadini e braccianti, di solito uomini, poiché le donne restavano in Italia per gestire le attività familiari con il supporto economico derivante dallo stipendio del marito, che spediva i propri guadagni verso la madrepatria.

Si stima che tra il XIX e il XX secolo quasi 30 milioni di italiani abbiano lasciato l’Italia.

Questi migranti, una volta raggiunto un Paese, formarono delle comunità che cresceranno nel tempo e che esistono ancora oggi.

l'emigrazione italiana all'estero

Le cause dell'emigrazione

Le cause dell’emigrazione furono molteplici:

  • Tassazione elevata, soprattutto al Sud, che creò disagi agli abitanti delle campagne.
  • La diffusione di epidemie, che devastarono le zone agricole.
  • Il progresso tecnologico, che eliminò molti lavori del mondo rurale e distrusse l’industria domestica.

Mentre al Nord la nuova industria prendeva piede, al Sud furono proprio i manufatti settentrionali a soppiantare i prodotti locali, aggravando la crisi.

Le conseguenze sull’economia italiana

In un contesto di grave crisi economica, l'emigrazione fu vista come una risorsa.
Lo Stato italiano fu “alleggerito” di molti disoccupati e beneficiò delle rimesse – cioè il denaro inviato dai migranti – che contribuirono a sanare l’economia nazionale. Questo permise anche l’estinzione di debiti internazionali.

Inoltre, lo sviluppo del fenomeno migratorio stimolò la crescita dell’economia marittima, in particolare nella costa ligure, grazie alla produzione di imbarcazioni per i migranti.

L’emigrazione italiana nel contesto europeo

Il fenomeno emigratorio italiano è particolarmente rilevante: nessun altro Paese europeo ha registrato un flusso migratorio così esteso e duraturo.
Si tratta di un capitolo fondamentale della nostra storia sociale ed economica.

Emigrazione contemporanea: fuga di cervelli

Oggi, a causa della grave crisi economica, si assiste a una nuova ondata migratoria.
I protagonisti di questo flusso sono i giovani, spesso laureati, portando con sé il problema della cosiddetta “fuga di cervelli”. Le mete più ambite sono il Nord Europa, ma anche gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali destinazioni degli emigranti italiani tra il XIX e il XX secolo?
  2. Le principali destinazioni degli emigranti italiani furono le Americhe, in particolare Argentina, Brasile e Stati Uniti, grazie alla necessità di manodopera e ai grandi territori incolti.

  3. Quali furono le cause principali dell'emigrazione italiana durante questo periodo?
  4. Le cause principali furono la tassazione elevata, soprattutto al sud, le epidemie che devastarono le zone agricole, e il progresso che eliminò numerosi lavori rurali e distrusse l'industria domestica.

  5. Come ha influenzato l'emigrazione l'economia italiana?
  6. L'emigrazione ha alleggerito l'Italia di molti disoccupati e le rimesse dei migranti hanno contribuito a sanare l'economia, permettendo all'Italia di estinguere i debiti con altri Paesi e sviluppare l'economia marittima della costa ligure.

Domande e risposte

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