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Titolo: Famiglie e figli a rischio: il governo faccia di più
La ruolo della donna in famiglia é cambiato, nel ventunesimo secolo moglie e marito lavorano tutti e due, la donna ha meno tempo per la gestione della casa e delle faccende quotidiane e per cui spesso é costretta a scegliere tra lavoro e famiglia.
Infatti, dal momento in cui la donna sceglie di lavorare, non può permettersi di fare figli, o al massimo ne fa uno, sia perché sopratutto nei primi anni di vita avrebbe bisogno di tempo per prendersi cura di lui, sia perché é molto probabile che il datore di lavoro la licenzi, dato che per lui sarebbe in parte un costo che dovrebbe sostenere per permessi, maternità, cassa malattia, e che preferisce, ovviamente, evitare.
Tutto ciò, oltre ad essere ingiusto e discriminante nei confronti del sesso femminile, é anche molto pericoloso per la società nel lungo periodo.
La non tutela del lavoro femminile porta nel tempo a conseguenze catastrofiche sul piano demografico che si ripercuoteranno ovviamente anche sull'economia.
Non é permesso alle donne la realizzazione nella carriera lavorativa e contemporaneamente la gestione di una famiglia e dei figli tutto ciò comporta i coniugi a non fare o farne sempre meno figli.
Se in Italia negli ultimi anni la popolazione é cresciuta é solo grazie all'arrivo di numerosi migranti e all'allungamento della vita media e non grazie ad un aumento delle nascite. Tutto ciò porta ad un invecchiamento della popolazione con conseguente aumento dei costi per mantenere un popolo vecchio: aumentano i pensionati e le persone di età avanzata, che hanno bisogno di cure e di assistenza ma la forza lavoro su cui graveranno questi costi crescenti si ridurrà sempre di più.
Un popolo che non cresce più ed in cui il tasso di natalità è inferiore a 2, é una società destinata a ridimensionarsi e senza speranze.
Questo é uno dei motivi per cui bisogna tutelare in tutti i modi la famiglia ed in particolare il lavoro femminile ed adottare il prima possibile misure rilevanti al sostegno della famiglia moderna, in cui sia marito che moglie lavorano.
In secondo luogo, porto ad argomentazione ciò che é formalmente scritto in diverse leggi , quali la "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea", la "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" e nell' articolo 37 della Costituzione italiana: la donna lavoratrice ha gli stessi diritti che spettano al lavoratore e " [...] le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare [...]".
Il lavoro é un diritto, formalmente, riconosciuto sia per la donna sia per l'uomo ed in virtù di ciò bisogna agire per portare la formalità applicata nella realtà.
Molti dei paesi, tra cui non é presente l'italia, più industrializzati e ricchi nel mondo, hanno già reso realtà queste parole ed capito l'importanza della forza lavoro femminile ed anche della funzione familiare della donna
Uno tra questi é la Francia che attraverso una serie di misure quali sgravi fiscali ed aiuti economici in generale alle donne con figli, alle famiglie numerose ed in particolare sistema pensionistico che conteggia parte del tempo dedicato ai figli. Oltre a maternità, paternità, congedo parentale ci sono particolari permessi di assenza dal lavoro per accudire i figli malati in età scolare e contributi se si assume badanti o babysitter. Permessi retribuiti o lavoro part-time, infine, sono consentiti ai genitori che devono accudire figli portatori di handicap o colpiti da gravi malattie.
Questo ha portato a risultati meritevoli: con 801.000 nuovi nati sul territorio nazionale e 33.000 nei dipartimenti d'oltremare, la Francia ha superato, nel 2008, la soglia dei due figli per donna: il più alto tasso di fecondità registrato dal 1981 (Alessandra Cicali per “neodemos.it”, 6 agosto 2009) ma anche un aumento del tasso di occupazione delle donne che si aggira intorno al 78,9% della potenziale forza lavoro femminile.
Prendere ad esempio dalla Francia ma anche da molti altri paesi molto attivi nelle politiche famigliari e cambiare la mentalità e la concezione della famiglia moderna, in cui i ruoli sono molto cambiati é fattibile e doveroso se si vuole continuare a credere in un futuro sereno.
Caratteristiche
Ominide Periodo Luogo Attività culturali
fisiche
Australopitec Oltre 4 milioni di Centro – Posizione eretta, Pietre per tagliare o spezzare altri oggetti,
o anni fa sud cervello 1/3 attuale dieta vegetariana
2,5 milioni di Africa
anni fa
2,5 milioni di anni fa Paleolitico 8000 anni fa
Homo Habilis 2,5 milioni di Centro – Alto 120-140 cm, Produzione di strumenti litici (chopper e pietre
anni fa sud cervello quasi ½ attuale scheggiate),
1,3 milioni di Africa dieta vegetariana/onnivora, caccia piccoli animali o
anni fa morti,controllo del fuoco, linguaggio semplice e
articolato
Homo Erectus 1,6 milioni di Africa, Alto 140-160 cm caccia e macello di grossi animali con strumenti
anni fa Eurasia 1 Cervello 2/3 attuale, bifacciali, uso e controllo fuoco 600.000 anni fa per
120.000 anni fa milione di cottura cibi e riscaldamento, meno nomade, costruzione
anni fa di muri in pietra
Homo 300.000 anni fa Europa Cervello quasi come uso di trappole, fionde, lance per caccia in gruppi
Sapiens/ di 32.000 anni fa attuale, costituzione organizzati.
Neandertal robusta per freddo, Seppelliva morti, uso di pelli per (probabile) confezione di
rudimentali vestiti