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Concetti Chiave

  • Nel 6° secolo, Severino Boezio introdusse il simbolismo musicale greco nel mondo latino-cristiano usando lettere dell'alfabeto latino.
  • Dal 9° secolo, con l'adozione di un repertorio liturgico-musicale comune, si cercava un sistema di scrittura per trasmettere il canto gregoriano.
  • I neumi, derivati dagli accenti grammaticali francesi, furono usati per rappresentare graficamente il profilo melodico del canto.
  • All'inizio del 10° secolo, la notazione diastematica, con linee musicali, permise una rappresentazione più precisa degli intervalli melodici.
  • Nell'11° secolo, Guido d'Arezzo sviluppò il tetragramma, risolvendo il problema della scrittura delle altezze nella musica vocale.

All’inizio del 6°secolo Severino Boezio introdusse nel mondo culturale latino-cristiano l’uso del simbolismo musicale greco, translitterandolo in lettere dell’alfabeto latino e facendo corrispondere ai suoni diatonici da LA1 a LA3(alla settima) le lettere alfabetiche dalla A alla P in successione; anche se venivano solo denominate così perché non era possibile scriverle.

Indice

  1. Evoluzione della notazione musicale
  2. Sviluppo della notazione diastematica

Evoluzione della notazione musicale

Per secoli il canto sacro era stato tramandato oralmente; dal 9° secolo in contemporaneità con l’adozione di un unico repertorio liturgico-musicale nell’Occidente cristiano,si tenta di individuare un sistema di scrittura adatto a soddisfare le esigenze di codificazioni rigorosa e di trasmissione certa del patrimonio gregoriano.

Il primo passo fu quello di tradurre graficamente il movimento della mano che “imita” il profilo melodico,detto chironomico; per questo vennero utilizzati gli accenti grammaticali della lingua francese,chiamati neumi,tracciandoli direttamente sui testi.

-accento acuto = virga

-accento grave = punctum

-accento circonflesso = clivis

-accento anticirconflesso = pes

L’accento acuto e quello grave rappresentano suoni isolati.

L’accento circonflesso indica un intervallo discendente,quello anticirconflesso un intervallo ascendente.

Il limite dei neumi è il non precisare chiaramente l’intervallo; ricordiamo che i neumi servivano soprattutto per ricordare se la melodia scendeva o saliva,visto che i cantori sapevano i brani a memoria.

La notazione in campo aperto (o notazione adiastematica) , non ha rigo quindi in campo aperto,poteva soltanto aiutare a ricordare una melodia già nota.

I neumi aumentarono presto di numero,assumendo caratteristiche grafiche differenti a seconda delle diverse aree geografiche,soprattutto nei pressi dei monasteri benedettini.

Sviluppo della notazione diastematica

All’inizio del 10°secolo,si diffuse la notazione diastematica, con rigo musicale, in grado di indicare con maggior precisione l’ampiezza intervallare(distanza tra i diversi suoni)voluta.

I più antichi esempi di notazione diastematica presentano sopra il testo liturgico una linea a secco , cioè non inchiostrata, che indica il FA:in questo modo i neumi potevano essere disposti sopra , a cavallo o sotto un preciso punto di riferimento. Successivamente la linea venne tracciata in rosso,per essere meglio visibile;ad essa fu quindi aggiunta un’altra linea superiore ,di solito gialla , per indicare il DO.

Nell’11°secolo Guido d’Arezzo,monaco benedettino,grande didatta e teorico della musica ,aumentò il numero delle linee per eliminare ogni equivoco sulla collocazione spaziale dei neumi: il tetragramma,formato da quattro linee e tre spazi,e la chiave iniziale fornirono la soluzione definitiva al problema della scrittura delle altezze per la musica vocale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il contributo di Severino Boezio alla notazione musicale nel 6° secolo?
  2. Severino Boezio introdusse l'uso del simbolismo musicale greco nel mondo latino-cristiano, translitterandolo in lettere dell'alfabeto latino per rappresentare i suoni diatonici.

  3. Come venivano rappresentati i suoni nella notazione musicale prima dell'introduzione del rigo musicale?
  4. Prima del rigo musicale, i suoni venivano rappresentati con neumi, che utilizzavano accenti grammaticali per indicare se la melodia saliva o scendeva, senza specificare chiaramente l'intervallo.

  5. Qual è stata l'innovazione di Guido d'Arezzo nell'11° secolo riguardo alla notazione musicale?
  6. Guido d'Arezzo introdusse il tetragramma, un sistema di notazione con quattro linee e tre spazi, che risolse il problema della scrittura delle altezze per la musica vocale.

Domande e risposte

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