Concetti Chiave
- La definizione del prezzo di un prodotto turistico si basa sui costi di produzione e sul brand, con prezzi più alti per brand forti e mete esclusive.
- Le imprese devono analizzare variabili interne, come i costi di produzione, ed esterne, come la concorrenza e il comportamento del cliente, per fissare i prezzi.
- Esistono diversi metodi per determinare il prezzo, come il full costing e il direct costing, che considerano i costi diretti e indiretti.
- I costi sono classificati in diretti, indiretti, fissi, variabili e semifissi, influenzando la strategia di pricing e la contabilità gestionale.
- La suddivisione dei costi indiretti può avvenire tramite centri di costo, facilitando la gestione in aziende complesse e migliorando l'analisi dei costi.
Definizione del prezzo
L’elaborazione di un prodotto turistico richiede la definizione del relativo prezzo che si basa sui costi di produzione del pacchetto da vendere.
I prezzi dipendono molto da quello che viene chiamato brand (marchio che identifica il prodotto), tutti i prodotti che presentano un brand forte sono venduti ad un prezzo più elevato dai costi di produzione, ad esempio viaggi verso mete turistiche come Maldive, Mauritius,… sono venduti ad un prezzo elevato perché sono rappresentate come paradisi naturali, mentre viaggi con mete molto trafficate devono essere venduti necessariamente ad un prezzo bassa, i cosiddetti viaggi low cost.
Le imprese quindi per fissare un prezzo devono analizzare bene variabili interne ed esterne.
Le variabili interne sono caratterizzate dai costi di produzione che rappresentano il limite inferiore sotto al quale si può operare solo in occasioni speciali.
Le variabili esterne sono caratterizzate dalla concorrenza dei prezzi nel mercato e il comportamento del cliente al variare dei prezzi.
Dopo aver analizzato queste variabili, imprese come agenzie di viaggio o Tour Operator fissano un sistema di prezzi che consiste nel variare il prezzo di vendita del prodotto in base alla domanda se questa è minore o maggiore.
Per determinare il prezzo ad un prodotto si fa riferimento a vari metodi che spiegheremo in dettaglio successivamente.
Full Costing Mediante il metodo full costing si determina per ogni prodotto il costo complessivo, formato dai costi diretti e la parte dei costi indiretti relativa a quel prodotto.
Per attribuire i costi indiretti un’impresa si basa sulla percentuale dei costi comuni applicata negli anni passati, se la produzione non è eccessivamente cambiata.
Direct Costing Mediante il metodo direct costing per ogni prodotto si determinano solo i costi diretti, la somma di tali costi rappresenta il limite inferiore di vendita.
La copertura dei costi comuni si effettuerà in vari momenti dell’anno, ad esempio in bassa stagione si applicano prezzi molto bassi, per poi recuperare con prezzi più elevati in alta stagione.
Si possono applicare prezzi in funzione ai prezzi che applicano i concorrenti o al valore che il mercato da a quel prodotto, oppure in base ai prezzi medi, dividendo i ricavi totali previsti per il numero di prodotti venduti.
Classificazione dei costi
Costi diretti e indiretti
Per attribuire meglio i costi ai vari oggetti di vendita i costi si suddividono in diretti e indiretti
I costi diretti sono quei costi che si sostengono specificatamente per un oggetto.
I costi indiretti sono quei costi che si sostengono per tutti gli oggetti, sono detti anche costi comuni poiché sono comuni a tutti gli oggetti. (es. le utenze, l’affitto, le spese per il personale,…)
Costi fissi, variabili e semifissi o semi variabili.
I costi fissi sono quei costi che si sostengono indipendentemente dal numero di prodotti venduti. (es. elemento aereo ).
I costi variabili, invece, sono quei costi che si sostengono in base al numero di prodotti venduti (es. camere albergo).
I costi fissi, non lo sono per sempre, ad un certo punto delle vendite occorre aumentare il relativo fattore diventando variabile e tornando fisso, questi sono detti costi semifissi o semivariabili (es. se un aereo non basta più occorre comprarne un altro diventando quindi il fattore aereo variabile per poi ritornare fisso fino all’esaurimento dei posti.)
L’attribuzione di costi agli oggetti della produzione può avvenire in modo graduale, applicando solo i costi diretti o anche quelli indiretti, dando origine a diverse configurazioni di costo:
- Costo primo: somma di tutti i costi diretti.
- Costo complessivo: costo primo più la parte dei costi indiretti relativa a quell’oggetto.
- Costo economico-tecnico: costo complessivo più gli oneri figurativi (non comportano spese, ma riguardano il compenso del titolare, lo stipendio,…).
Contabilità gestionale a costi diretti
La contabilità gestionale a costi diretti attribuisce all’oggetto soltanto i costi diretti.
Di solito viene usato dalle piccole e medie imprese.
Il margine di contribuzione è la differenza fra i ricavi e i costi diretti, indica in quale misura un oggetto contribuisce a coprire i cosi indiretti.
Esistono due tipi di margine di contribuzione:
- Margine lordo di contribuzione: indica in che modo i ricavi di un settore riescono a coprire i costi fissi diretti e indiretti
RICAVI – COSTI VARIABILI
- Margine netto di contribuzione: indica in che modo le vendite di un settore contribuiscono a coprire i costi fissi indiretti
RICAVI – (COSTI VARIABILI+FISSI DIRETTI)
Contabilità gestionale a costi pieni
La contabilità gestionale a costi pieni attribuisce all’oggetto i costi diretti e indiretti.
Per ripartire i costi indiretti occorre suddividerli mediante dei criteri che sono soggettivi.
I metodi utilizzati sono imputazione su base unica o multipla
Imputazione dei costi indiretti su base unica
Con questo metodo l’azienda somma tutti i costi indiretti e li suddivide tra gli oggetti di calcolo mediante un solo criterio (o base) di riparto, che deve essere quantificabile in numeri, quindi la somma si divide per il valore totale dei coefficienti dei reparti.
TOTALE COSTI INDIRETTI: 20.000
Base di riparto: quantità prodotta
Reparto A: 300
Reparto B: 500
Reparto C: 100
20.000/(300+500+100)= 22.22
22.22*300=6.666
22.22*500=11.110
22.22*100=2.222
Imputazione dei costi indiretti su base multipla
Ci sono situazioni però che i vari costi indiretti da ripartire non possono essere suddivisi con la stessa base di riparto, per cui si effettuano più basi per quanti sono i vari costi da suddividere, si calcolano i costi indiretti per ogni reparto di tutte le basi e poi si sommano.
Centri di costo
Nelle imprese con una gestione più complessa, come le aziende di grandi dimensioni, la suddivisione dei costi indiretti su base aziendale può risultare complessa, ai fini quindi di agevolare questa operazione si suddivide l’azienda per centri di costo (unità organizzative che compiono operazioni omogenee, dello stesso tipo)
Un esempio di suddivisione di una struttura ricettiva: Ricevimento, Bar, Ristorante, Cucina, Sala, Amministrazione,…
Per suddividere un’azienda in centri di costo ci si deve attenere a questo iter:
1. Individuare i vari centri di costo da suddividere;
2. Determinazione dei vari costi diretti e indiretti che ogni centro di costo deve sostenere, perché un costo può essere diretto per un centro e indiretto per un altro;
3. Imputazione dei costi dei centri intermedi ai centri finali, ovvero i costi che sostengono i centri che elaborano il prodotto a quelli che lo finiscono
4. Imputazione dei costi dai centri finali al prodotto di vendita, determinazione del prezzo finale di vendita in base ai costi sostenuti dai vari centri di costo intermedi e finali.
Break even analysis
L a break even analysis è un grafico, grazie al quale l’azienda individua il punto di equilibrio tra ricavi e costi totali.
Reporting
Un’operazione essenziale per ogni impresa è il reporting: insieme di informazioni e dati raccolti dai report, documenti che indicano le situazioni che si sono verificate in ogni parte dell’azienda.
Tutti i responsabili si riuniscono per discutere di ciò che si è verificato nelle rispettive aree di competenza nell’arco di un determinato periodo di tempo, generalmente un mese, ma l’incontro può verificarsi anche ogni 15 giorni.
Se si riscontra che c’è qualcosa che non va in alcuni processi è essenziale e di vitale importanza per l’attività incontri più frequenti per poter applicare in tempo azioni correttive e quindi riscontrare miglioramenti il prima possibile.
Domande da interrogazione
- Quali sono le variabili che le imprese devono analizzare per fissare il prezzo di un prodotto turistico?
- Qual è la differenza tra il metodo di full costing e direct costing?
- Come vengono classificati i costi in base alla loro natura?
- Cosa rappresenta il margine di contribuzione nella contabilità gestionale a costi diretti?
- Qual è l'importanza del reporting per un'impresa?
Le imprese devono analizzare variabili interne, come i costi di produzione, e variabili esterne, come la concorrenza dei prezzi nel mercato e il comportamento del cliente al variare dei prezzi.
Il metodo full costing determina il costo complessivo di un prodotto includendo costi diretti e indiretti, mentre il direct costing considera solo i costi diretti, utilizzando la somma di tali costi come limite inferiore di vendita.
I costi sono classificati in diretti e indiretti, fissi, variabili e semifissi o semivariabili, a seconda della loro relazione con il numero di prodotti venduti e la specificità per un oggetto.
Il margine di contribuzione è la differenza tra i ricavi e i costi diretti, indicando in che misura un oggetto contribuisce a coprire i costi indiretti.
Il reporting è essenziale per raccogliere informazioni e dati sui processi aziendali, permettendo ai responsabili di discutere e applicare azioni correttive in caso di problemi, migliorando così l'efficienza operativa.