Concetti Chiave
- L'Uomo di Neanderthal, noto come Homo sapiens neanderthalensis, apparve circa 80.000 anni fa durante l'ultima glaciazione.
- Caratterizzato da una statura inferiore e un aspetto robusto, l'Uomo di Neanderthal si adattò al freddo clima europeo.
- Tribù di Neanderthal costruivano grandi capanne, come dimostrato dai resti trovati a Molodova, in URSS.
- I Neanderthal praticavano riti funebri, seppellendo i morti con oggetti rituali, indicando una loro visione della vita e della morte.
- Il cannibalismo era praticato per scopi rituali, non alimentari, simile a certe credenze moderne di tribù isolate.
Indice
L'origine dell'uomo di Neanderthal
All’inizio dell’ultima grande glaciazione, circa 80.000 anni fa, compare una nuova specie di Uomo: l’Homo sapiens neanderthalensis o Uomo di Neanderthal. Gli individui di questa specie avevano una statura inferiore alla nostra e una struttura del corpo e del viso che conferiva loro un aspetto più rozzo e robusto.
Adattamenti climatici e ambientali
A causa del raffreddarsi del clima, le rigogliose foreste vanno scomparendo quasi completamente dall’Europa settentrionale e vengono sostituite dalla steppa.
Anche la fauna di quell’epoca è caratteristica di un clima freddo: renne, camosci, mammut, lupi e orsi erano gli animali che si incontravano con maggior frequenza. In quell’ambiente vivevano tribù di cacciatori abili nel costruire anche grandi capanne: a Molodova, in URSS, sono stati ritrovati i resti di una abitazione ovale di circa dieci metri di lunghezza e sette di larghezza e dotata di due ingressi contrapposti.Riti funebri e cannibalismo
I neandertaliani seppellivano i morti perfettamente composti e circondati da oggetti rituali, come corna di cervo, ossa incise o pietre piatte. Queste sepolture provano chiaramente che i neandertaliani praticavano riti funebri e quindi avevano una loro interpretazione della vita e della morte. Molto comune in quelle tribù era anche la pratica del cannibalismo che, probabilmente, anche allora non aveva scopi alimentari, ma rituali. Oggi, infatti, le pochissime tribù che ancora praticano il cannibalismo non lo fanno per nutrirsi, ma perché credono che ingerendo la carne dei nemici uccisi potranno assimilarne il coraggio e la forza.