Concetti Chiave
- L'evoluzione umana inizia con l'Australopiteco, passando per Homo habilis, Homo erectus e Homo sapiens, con il Neanderthal che si estingue circa 30.000 anni fa.
- Durante il Paleolitico, l'uomo è nomade, utilizza risorse naturali, fabbrica strumenti e impara a gestire il fuoco, vivendo in piccoli gruppi.
- Il Mesolitico vede l'adattamento a nuovi climi e paesaggi, l'invenzione di nuove armi come l'arco e l'inizio della domesticazione degli animali.
- Nel Neolitico, la rivoluzione agricola conduce a una vita stanziale, con la formazione di villaggi e lo sviluppo di agricoltura e allevamento.
- Le innovazioni del Neolitico includono l'uso dell'argilla, la scoperta della ruota e l'impiego di ossidiana e rame per utensili e armi.
Indice
Evoluzione dell'uomo
Circa 4 milioni di anni fa appare l’Australopiteco, una scimmia antropomorfa che, 2 milioni di anni fa, si trasforma in Homo habilis, con un cervello più sviluppato e capace di costruire strumenti; 1.8 milioni di anni fa compare l’Homo erectus, con la capacità di camminare sulle gambe e di lavorare la pietra con maggiore abilità.
L’Homo sapiens Neanderthalensis (noto come Uomo di Neanderthal) appare 200.000 anni fa e si estingue 30.000 anni fa, dopo essersi diffuso in tutta Europa. Lo stadio evolutivo seguente è l’Homo sapiens sapiens, comparso in Europa 40.000 anni fa.
Vita nel Paleolitico
Nel Paleolitico (da 2.5 milioni di anni fa fino al 10.000 a.C.) l’uomo sfrutta le risorse naturali, modifica a proprio vantaggio l’ambiente, fabbrica armi e altri manufatti, costruisce ripari e capanne, ma soprattutto impara ad accendere e conservare il fuoco.
Gli uomini sono nomadi (persone prive di abitazione o residenza fissa) che si nutrono di vegetali cresciuti spontaneamente e delle prede uccise cacciando.
La società è organizzata in gruppi, formati da poche decine di individui che cacciano insieme.
Cambiamenti climatici e adattamenti
Intorno al 10.000 a.C., al termine dell’ultima di quattro grandi glaciazioni, l’aumento della temperatura sulla Terra modifica il clima e il paesaggio. Gli esseri umani devono adattarsi a cacciare prede più piccole e veloci; inventano nuove armi, come l’arco; si diffondono i cereali come l’orzo e il frumento.
Con il progressivo abbandono del nomadismo gli uomini addomesticano il cane, utilizzato per inseguire e catturare le prede. Con il variare dell’alimentazione, la sopravvivenza si fa meno difficile: i gruppi umani sono più numerosi, sfruttano meglio ciò che la natura offre, da predatori gli uomini si trasformano in produttori di cibo.
Rivoluzione neolitica
Il periodo, che va dal 8000 al 3000 a.C., chiamato «età della pietra nuova» inizia con la rivoluzione neolitica: periodo di crescita dal punto di vista dell’agricoltura e dell’allevamento.
Le donne del neolitico erano dedite alla raccolta dei frutti spontanei ed è proprio dalle loro osservazioni che l’uomo della preistoria ha compreso il ciclo vegetativo, capendo che proprio come lui anche le piante avevano un ciclo di riproduzione.
Inizialmente gli uomini si limitavano ad aiutare la natura, e solo dopo passarono alla vera e propria attività agricola.
Mentre le donne si occupavano principalmente di agricoltura gli uomini cacciavano. Sin dai primi tempi della rivoluzione gli uomini capirono che era più sensato uccidere gli anziani del branco piuttosto che i giovani. Inoltre iniziarono a capire anche il loro ciclo di riproduzione ed impararono a sfruttare non solo la loro carne, ma anche la pelle e quant’altro.
Sviluppo dei villaggi
A partire dalla rivoluzione neolitica l’uomo, grazie ai progressi nei campi dell’agricoltura e dell’allevamento, è diventato stanziale ed ha fondato i primi villaggi, composti da un nucleo ridotto di persone in parte imparentate. Le case erano costruite con mattoni, paglia e pietre ed avevano una forma circolare o quadrangolare.
Innovazioni tecnologiche
Durante il periodo della rivoluzione neolitica l’uomo sperimentò l’uso dell’argilla, un materiale tanto malleabile quanto solido, per la cottura dei cibi e come contenitore. Inoltre una delle più importanti scoperte è stata quella della ruota, che permetteva il trasporto di materiali per brevi distanze. Infine è importante riportare la scoperta e l’utilizzo dell’ossidiana e del rame come armi durante la caccia e il lavoro tessile.
Struttura sociale e specializzazione
L’economia agricola comporta una stretta collaborazione tra i membri del gruppo.
Ben presto gli uomini si riuniscono in piccoli villaggi, basati sulla struttura sociale del patriarcato. Si afferma la specializzazione del lavoro, ripartito tra chi pratica la caccia o la pesca, chi la pastorizia e chi coltiva i campi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali tappe dell'evoluzione umana descritte nel testo?
- Come si caratterizza il periodo del Paleolitico secondo il testo?
- Quali cambiamenti avvengono durante il Mesolitico?
- Cosa caratterizza la rivoluzione neolitica?
- Quali innovazioni sono emerse durante il Neolitico?
Il testo descrive l'evoluzione dall'Australopiteco all'Homo habilis, poi all'Homo erectus, fino all'Homo sapiens Neanderthalensis e infine all'Homo sapiens sapiens.
Nel Paleolitico, l'uomo era nomade, sfruttava le risorse naturali, costruiva ripari e imparava a usare il fuoco, organizzandosi in piccoli gruppi per la caccia.
Durante il Mesolitico, l'aumento delle temperature porta a un cambiamento climatico, l'uomo inizia a cacciare prede più piccole, inventa nuove armi come l'arco e inizia a domesticare il cane.
La rivoluzione neolitica è caratterizzata dalla crescita dell'agricoltura e dell'allevamento, portando l'uomo a diventare stanziale e a fondare i primi villaggi.
Durante il Neolitico, l'uomo ha sperimentato l'uso dell'argilla, scoperto la ruota, e utilizzato ossidiana e rame per armi e lavoro tessile.