Concetti Chiave
- Gli strumenti più antichi dell'uomo erano ciottoli scheggiati, chiamati "asce a mano" o "colpo di pugno", la cui origine è ancora dibattuta.
- Circa 200.000/300.000 anni fa comparvero le asce amigdale, lavorate con maggiore precisione e lunghe fino a 40 cm.
- L'uomo iniziò a legare schegge di pietra a bastoni usando intestini essiccati, creando le prime scuri e lance.
- La scoperta della resina per fissare pietre ai corni animali permise di migliorare le impugnature degli strumenti.
- Verso la fine dell'età della pietra, l'uomo sviluppò strumenti più sofisticati come bulini, arpioni e punte di frecce.
Indice
Gli strumenti primitivi
Gli oggetti più antichi che si ritiene siano stati usati dall’uomo sono i ciottoli, scheggiati in modo molto approssimativo. Essi vengono chiamati “asce a mano” o “colpo di pugno” perché venivano direttamente impugnati nella mano. Gli studiosi non sono in grado di capire se la scheggiatura sia di origine naturale o frutto della mano dell’uomo preistorico.
Più tardi, circa 200.000/300.000 anni fa, compare l’ascia amigdala, cioè a forma di mandorla; la loro lavorazione risulta più accurata e alcune sono lunghe perfino 40 centimetri.
Evoluzione delle tecniche di lavorazione
Successivamente, circa 100.000 anni dopo, l’uomo inizia ad adoperare il punteruolo e il raschiatoio.
In entrambi gli strumenti il bordo è tagliente ed è ottenuto grazie ad un lavoro di scheggiatura molto minuzioso. Nello stesso periodo, l’uomo impara a legare le schegge appuntite di pietra a dei bastoni, ottenendo così le prime scuri e lance. La legatura veniva fatta con gli intestini essiccati degli animali che servivano, pertanto, da corda.
Più tardi, l’uomo preistorico impara a servirsi delle corna degli animali per fare delle impugnature: in questo caso le pietre sono saldate nella parte vuota del corno con della resina.
Nel periodo compreso fra 170.000 e 35.000 anni fa, compaiono le prima seghe, prima più rozze e via via, sempre più perfezionate.
Circa 50.000 anni fa, compare il primo “bulino” cioè lo strumento che serve per lavorare i diversi materiali incidendoli, forandoli, ecc. L’uomo primitivo del paleolitico superiore produsse una quantità enorme di bulini, necessari per lavorare l’osso e la pietra. Era inevitabile che la punta di questo nuovo strumento si rompesse frequentemente per cui continuamente l’uomo se ne doveva procurare di nuovi.
Innovazioni nell'età della pietra
Negli ultimi periodi dell’età della pietra, l’uomo inizia a lavorare minuziosamente la selce, cioè una pietra dura molto adatta a fabbricare strumenti taglienti. Infatti con la selce venivano fabbricate le punte delle lance, molto piatte e a punta, dalla forma chiamata “a foglia di lauro”.
Col tempo le tecniche progrediscono e gli strumenti diventano più perfezionati. Infatti, fra i 30.000 e i 40.000 anni fa, l’uomo preistorico, inventa l’ago con la cruna preparato con schegge di osso e di corno.
Con l’osso e non più con la pietra, intorno a 15.000 anni fa si iniziano a fabbricare nuove armi sempre più micidiali come gli arpioni dentati da caccia e nel 8.000 a.C.,compaiono delle punte di frecce, con la base fornita di alette e di còdolo che permetteva una migliore attaccatura al manico.
Transizione alla vita sedentaria
Alla fine dell’età glaciale, la Terra si ricopre di laghi e di paludi, si formano tribù di pescatori che inventano l’amo e la rete: sino nel periodo compreso fra l’8.000 e il 6.000 a.C.
Quando l’uomo abbandona la caccia e diventa sedentario, esso inizia a coltivare la terra e pertanto ha bisogno di nuovi attrezzi. Nasce così la zappa, con il manico fissato in modo perpendicolare, e la falce costruita con un’impugnatura di legno nella quale sono incastrate delle schegge di selce.
Domande da interrogazione
- Quali sono gli strumenti più antichi utilizzati dall'uomo preistorico?
- Come si è evoluta la lavorazione degli strumenti durante l'età della pietra?
- Quali materiali venivano utilizzati per migliorare l'efficacia degli strumenti?
- Quali innovazioni sono state introdotte verso la fine dell'età della pietra?
Gli strumenti più antichi sono i ciottoli scheggiati, chiamati "asce a mano" o "colpo di pugno", usati direttamente con la mano.
La lavorazione è diventata più accurata con il tempo, passando da strumenti semplici come le asce amigdala a strumenti più complessi come punteruoli, raschiatoi, e infine bulini e aghi.
Venivano utilizzati materiali come intestini essiccati per legature, corna per impugnature, e resina per saldare le pietre.
Verso la fine dell'età della pietra, sono stati introdotti strumenti come l'ago con la cruna, arpioni dentati, punte di frecce con alette, e attrezzi agricoli come la zappa e la falce.