Concetti Chiave
- La civiltà nuragica si sviluppò in Sardegna dal II secolo d.C., con origini che risalgono prima del 2000 a.C., caratterizzata da costruzioni chiamate nuraghi.
- I nuraghi, torri coniche in pietra, servivano come abitazioni, luoghi di culto e osservatori astronomici, formando villaggi interconnessi da corridoi sotterranei.
- Il nome "nuragico" deriva dai nuraghi, strutture centrali nella cultura e nella società, che influenzarono l'architettura dei villaggi e il loro sviluppo.
- La società nuragica era organizzata in famiglie con un capofamiglia, comprendendo diverse classi come militari, sacerdoti, contadini e artigiani.
- La civiltà nuragica raggiunse il suo massimo splendore nel 1200 a.C., con una ricca produzione metallurgica, prima di essere assorbita dai Cartaginesi nel VI secolo a.C.
All’interno di questo appunto viene descritta la civiltà nuragica, antica popolazione che si è sviluppata nella Sardegna. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni su cosa sia la civiltà nuragica, quando si è sviluppata e in che luogo, quali sono le caratteristiche che la distinguono dalle altre civiltà, da dove deriva il termine “nuragico” che ha dato il nome all’antica civiltà nuragica, come è composta la società nuragica, le varie organizzazioni interne e le usanze tipiche della popolazione dei nuraghi.
Indice
Origini e caratteristiche dei nuraghi
Indipendentemente dalle civiltà che si erano sviluppate nella penisola italiana, in Sardegna si sviluppò la civiltà nuragica intorno al II secolo d.C. Questo termine deriva dal nome delle costruzioni che la caratterizzavano, ovvero i nuraghi.
Di questa civiltà sono stati trovati molti reperti come menhir, nuraghe, tombe dei giganti, ceramiche e bronzi. Sull’origine di questa civiltà non si sa molto: gli storici pensano che essa esistesse già prima del 2000 a.C. Queste popolazioni costruivano “deglòi”: si trattava di edifici a forma di cono che venivano costruiti utilizzando dei blocchi di pietra, murati a secco, alti fino a 20 metri e con un ingresso sostenuto da un architrave. Queste specie di torri erano costruite in modo tale da formare un villaggio intorno ad una torre centrale dove la popolazione si rifugiava in caso di pericolo. Della civiltà nuragica sono pervenuti fino a noi degli oggetti di ferro, di ambra e soprattutto dei menhir, cioè delle pietre conficcate nel terreno in modo isolato o messe in fila, come quelle presenti in Bretagna. Esistono anche delle tombe chiamate “dei giganti” perché destinate a sepolture collettive.
Funzioni e importanza dei nuraghi
La popolazione stanziata nella Sardegna intorno al II secolo d. C deve il proprio nome a particolari abitazioni che utilizzavano come riparo. Si tratta dei “nuraghi”, delle vere e proprie torri presenti in quasi tutta la Sardegna. Infatti, dopo la loro costruzione, sono diventatati un segno distintivo di questa civiltà, i quali le utilizzavano per diversi scopi: come abitazioni, tombe per i defunti ma anche come luoghi religiosi. Inoltre, la civiltà nuragica sfruttava questi edifici per osservare il cielo e gli astri, perché l’altezza delle torri gli permetteva di stare più a contatto con i corpi celesti. Successivamente, quando la civiltà nuragica cominciò ad espandersi, le torri nuragiche divennero così numerose che iniziarono a formare dei veri e propri villaggi ed erano collegate tra di loro mediante dei corridoi sotterranei. In questo modo, i nuraghi cominciarono a diventare degli edifici sempre più ampi ed articolati. Molti di questi venivano utilizzati come luoghi di culto e venivano costruiti in determinati luoghi in correlazione alla posizione del sole perché permetteva di compiere al meglio la funzione di luogo sacro. Queste torri nuragiche avevano delle altezze che potevano andare dai 20 metri fino ad arrivare al 28. Alcuni di queste potevano al loro interno essere provviste di pozzi molto utili per avere dell’acqua sempre a disposizione senza andare alla ricerca nel momento del bisogno.
Anche se sono passati tantissimi secoli dalla loro costruzione, oggi esistono ancora dei villaggi d’origine nuragica proprio perché nei secoli gli abitanti di questa civiltà non si sono spostati dal loro territorio ma hanno continuato a vivere in quel luogo fondando successivamente diversi paesi che tutt’oggi esistono e che è possibile riconoscere dal prefisso “Nur” oppure “Nor”. Tra tutti i nuraghi che sono ancora presenti, quelli che hanno un’importanza anche storica sono Nuraxi, Nuraghe Losa, Nuraghe Arrubiu e Seruci.
Società e organizzazione nuragica
Riguardo la composizione della società della civiltà nuragica, i ritrovamenti testimoniano che era composta da famiglie che dovevano sottostare alle decisioni di un capofamiglia e tutti insieme abitavano in baracche costruite prevalentemente con la paglia e materiali poveri. Inoltre, sono stati ritrovate diverse armi che il popolo nuragico era solito utilizzare durante le guerre per difendersi dai nemici. La società seguiva un’organizzazione ben precisa, tutti avevano un ruolo ben preciso: ad esempio c’era la classe dei militari, i quali, in base al compito svolto, indossavano degli abiti diversi in modo tale da essere distinguibili. Poi c’era la classe dei sacerdoti, quella dei contadini, dei musicisti, degli artigiani e poi ritroviamo i pastori e agricoltori. Sia i pastori che gli agricoltori vivevano nei villaggi però non si hanno informazioni certe sul fatto che essi fossero proprietari schiavi. I pastori si occupavano della produzione che permetteva di soddisfare le esigenze dei guerrieri. Invece i guerrieri, che vivevano all’interno dei nuraghi, avevano il compito di difendere la popolazione in caso dell’arrivo del nemico. La civiltà nuragica era abbastanza ricca perché nell’isola erano presenti grandi quantità di risorse minerarie. Per questo, nell’isola si sviluppò una tecnica molto avanzata di lavorazione dei metalli. Il massimo splendore si colloca all’inizio del 1200 a.C, dopodiché iniziò a decadere progressivamente fino alla conquista della Sardegna da parte dei Cartaginesi che avvenne nel VI secolo a.C.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "nuragico"?
- Quando e dove si è sviluppata la civiltà nuragica?
- Quali erano le caratteristiche architettoniche dei nuraghi?
- Come era organizzata la società nuragica?
- Quali risorse contribuivano alla ricchezza della civiltà nuragica?
Il termine "nuragico" deriva dai "nuraghi", torri in pietra che caratterizzavano la civiltà e che venivano utilizzate come abitazioni, tombe e luoghi religiosi.
La civiltà nuragica si è sviluppata in Sardegna intorno al II secolo d.C., ma si pensa che esistesse già prima del 2000 a.C.
I nuraghi erano edifici a forma di cono costruiti con blocchi di pietra, alti fino a 28 metri, spesso dotati di pozzi interni e utilizzati per vari scopi, tra cui l'osservazione astronomica.
La società nuragica era composta da famiglie guidate da un capofamiglia, con una struttura sociale che includeva militari, sacerdoti, contadini, musicisti, artigiani, pastori e agricoltori.
La civiltà nuragica era ricca grazie alle abbondanti risorse minerarie dell'isola, che permisero lo sviluppo di avanzate tecniche di lavorazione dei metalli.