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Gli uomini del Paleolitico erano cacciatori e raccoglitori. Non avevano una dimora stabile ma si muovevano continuamente, armati di lance acuminate, seguendo i grandi branchi di mammut, bisonti, renne e orsi da cui dipendeva la loro alimentazione. Erano quindi nomadi.
Si nutrivano di carne, pesci, molluschi, radici e frutti selvatici, consumando subito ciò che raccoglievano. Fondamentali diventavano la buona stagione e la fortuna nella caccia. Vissero a lungo in grotte e sotto ripari della roccia.
In seguito cominciarono a costruire abitazioni esterne, sufficienti a proteggere dal freddo e dalle intemperie ma non adatte per resistere nel tempo.
I cacciatori intrecciavano rami flessibili e li ricoprivano con fitti strati di foglie, poggiando tutto direttamente sul terreno: quando era necessario spostarsi per cercare la selvaggina altrove, il campo veniva abbondato.
In questo lungo periodo, l’uomo sviluppò anche una prima forma di vita sociale. Forse l’impulso a stare assieme, a costituire gruppi numerosi, venne dalla necessità di cacciare animali selvatici pericolosi, non alla portata dei singoli individui. Per abbattere i mammut, gli orsi, le renne che popolavano i territori abitati dall’Uomo di Neanderthal era indispensabile una certa cooperazione. Gli animali venivano circondati e spinti contro una parete di roccia e i cacciatori, tutti insieme li colpivano e li uccidevano e scavavano una fossa perché ci cadesse dentro. Erano tecniche di caccia complesse e ogni membro del gruppo aveva un compito preciso.
Al centro della vita sociale, secondo gli studiosi, stava la famiglia: le donne badavano alla cura dei piccoli, si impegnavano nella raccolta di frutta, radici ed erba e, probabilmente, catturavano anche piccoli mammiferi, la cui carne rappresentava una fonte importante di cibo.
Già all’epoca in cui viveva l'uomo di Neanderthal i nostri antenati non s’interessavano semplicemente alla vita materiale. Si ponevano domande sul proprio destino, come dimostrano l’uso di seppellire i morti in posizione rannicchiata al riparo delle caverne e il rinvenimento nelle tombe di strumenti di uso quotidiano, gioielli e persino fiori medicinali.