Concetti Chiave
- Il Settecento è caratterizzato dall'unificazione politico-amministrativa e dalla riscoperta del "diritto patrio", un diritto comune del Re e del Regno.
- Si cerca di codificare il diritto attraverso la sistemazione delle leggi fondamentali in un unico codice scritto, influenzato dal diritto naturale razionale.
- Le riforme politiche promuovono l'assolutismo illuminato, rivalutando il rapporto storico tra re e sudditi e le istituzioni tradizionali come le Cortes.
- Il rafforzamento dello Stato si oppone al potere della Chiesa, con lo Stato che assume maggior controllo nelle nomine ecclesiastiche attraverso il diritto di patronato.
- Il sistema polisinodiale viene gradualmente sostituito da Segretari di Stato centrali e Intendenti provinciali, con poteri superiori ai corregidores dell'antico regime.
Indice
Unificazione e centralizzazione nel Settecento
Il Settecento è periodo di unificazione e centralizzazione politico amministrativa. È il secolo in cui si riscopre il “diritto patrio”, una sorta di diritto comune, proprio di un territorio, che è diritto del Re ma anche del Regno.
Riscoperta del diritto patrio
Si ha il tentativo di riscoprire le antiche istituzioni del territorio, con l’obiettivo di una codificazione del diritto, il “codigos” o “recopilactiones”. Ricerca delle leggi fondamentali e loro sistemazione in un unico codice scritto. Il diritto naturale razionale, che pone l’io pensante con i suoi diritti naturali al centro del sistema giuridico statale.
Riforme politiche e assolutismo illuminato
Attraverso uomini illuministi e moderati che salgono al potere, portando avanti una riforma politica in un sistema di monarchia assoluta. Si rivaluta il rapporto pattizio che esiste ed è stato stabilito storicamente tra re e sudditi, con regole che vincolano entrambi i contraenti, in una sorta di assolutismo illuminato. Si porta avanti la rivalutazione delle Cortes, istituzione tradizionale che fa parte della costituzione storica, espressione eloquente di questo carattere pattizio. Riforme che si ricollegano alla costituzionalità storica del Paese, la sua storia giuridica fondamentale.
Rafforzamento dello Stato e della sovranità
Riforma politica significa rafforzamento del potere dello Stato, non di quello del Re.
Conflitto tra Stato e Chiesa
La sovranità dello Stato che in questo ambito è maggiormente minacciata però dal potere temporale della Chiesa. Quindi si rafforzano i diritti dello Stato nei confronti di quest’ultima, come il diritto di patronato, che ora è regio, con intervento anche nelle nomine ecclesiastiche, dove viene preteso l’exequator. Il sistema polisinodiale viene pian piano sostituito da Segretari di Stato a livello centrale, e la nomina di Intendenti a livello provinciale, con addirittura maggiori poteri dei corregidores di antico regime.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali dell'unificazione e centralizzazione nel Settecento?
- In che modo le riforme politiche hanno influenzato il sistema di governo?
- Qual è stato il ruolo dello Stato nel conflitto con la Chiesa?
Il Settecento è caratterizzato da unificazione e centralizzazione politico-amministrativa, con la riscoperta del "diritto patrio", un diritto comune del Re e del Regno.
Le riforme politiche hanno portato a un assolutismo illuminato, rivalutando il rapporto pattizio tra re e sudditi e rafforzando le istituzioni tradizionali come le Cortes.
Lo Stato ha rafforzato la sua sovranità contro il potere temporale della Chiesa, assumendo diritti come il patronato regio e intervenendo nelle nomine ecclesiastiche.