Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Nel 1801, Napoleone e Papa Pio VII firmarono un concordato che risolse le tensioni tra la Chiesa cattolica e lo Stato francese post-Rivoluzione.
  • Il concordato garantì alla Chiesa cattolica privilegi, ma comprometteva la laicità dello Stato e la libertà di coscienza in Francia.
  • Il governo francese emanò gli "Articoli organici" nel 1802, limitando molte concessioni fatte alla Chiesa e regolando il culto e l'ordinazione dei sacerdoti.
  • Il concordato ricevette un'accoglienza positiva dalla popolazione francese, contribuendo a ristabilire le cerimonie religiose tradizionali e una vita religiosa rinnovata.
  • La legge della Separazione del 1905 segnò la rottura tra Chiesa e Stato in Francia, privando la Chiesa dell'esistenza legale dopo decenni di tensioni.

Indice

  1. Il concordato del 1801
  2. Conseguenze del concordato
  3. Resistenze e articoli organici
  4. Accoglienza e impatto del concordato
  5. Rottura finale con la Chiesa

Il concordato del 1801

Nel 1801, Napoleone firmò con il Papa Pio VII un importante concordato che chiudeva il lungo contrasto tra la Chiesa cattolica e lo Stato francese, creatosi con lo scoppio della Rivoluzione.

Conseguenze del concordato

Per Napoleone, il concordato costituì un importante risultato politico perché sottrasse ai controrivoluzionari l’appoggio del clero. Da parte sua, il papa allontanava l’eventuale minaccia degli eserciti francese dai confini dello Stato Pontificio. L’accordo riammetteva il culto cattolico in Francia e disciplinava i nuovi rapporti Stato/Chiesa anche se alcune importanti questioni rimasero irrisolte. Innanzitutto alla Chiesa romana venivano riconosciuti dei privilegi e delle funzioni che mettevano in pericolo la tradizione gallicana in uso in Francia, soprattutto il fatto che lo Stato potesse esautorare i vescovi refrattari. Il cattolicesimo fu definito religione dominante e questo comportava la rinuncia al principio rivoluzionario di laicità dello Stato e comprometteva notevolmente la libertà di coscienza. Il clero doveva essere stipendiato dallo Stato e ai vescovi era attribuito il potere di nominare i parroci anche se Napoleone si riservava il potere di nominare personalmente alcuni membri dell’episcopato.

Resistenze e articoli organici

L’accordo incontrò varie resistenze. Infatti in parecchie diocesi i vescovi e i fedeli si rifiutarono l’obbedienza e, nelle regioni più strettamente legate alla monarchia, si arrivò perfino a costituire una Chiesa anticoncordataria, chiamata la “Petite Église” che esiste tutt’oggi con numeri limitatissimi. Anche il Consiglio di Stato sollevò alcune obiezioni.

Nel 1802, senza consultare il Vaticano, il governo francese emanò alcuni regolamenti con lo scopo di applicare il Concordato. Essi sono chiamati “Articoli organici”. Tali articoli, in pratica, annullavano molte concessioni fatte alla Chiesa. Per esempio, lo Stato francese si attribuiva dei diritti in materia di culto e in merito all’ordinazione dei sacerdoti. Inoltre, si attribuiva la prerogativa di istituire i seminari e di elaborare il testo del catechismo. In seguito, il Governo emanò anche degli “Articoli organici” che riguardavano i culti protestanti. Nello stesso anno, il corpo legislativo approvò la legge sui culti e nello stesso mese di aprile, in Notre-Dame fu celebrata la riconciliazione con la Chiesa di Roma.

Accoglienza e impatto del concordato

Il concordato fu ben accolto dai Francesi. Mentre gli intellettuali espressero il loro accordo tramite un’accoglienza trionfale nei confronti dell’opera di Chateaubriand del 1802 Il Genio del Cristianesimo, la popolazione ritrovò con gioia le cerimonie religiose tradizionali. Fino al 1879, la legislazione concordataria permise di instaurare delle relazioni equilibrate fra la Chiesa cattolica e lo Stato; favorì anche, dopo tanti rovesciamenti rivoluzionari, lo sviluppo di una vita religiosa rinnovata.

Rottura finale con la Chiesa

Tuttavia, non appena i Repubblicani arrivarono al potere nel 1879, venne intrapresa una lotta aperta contro la presenza del cattolicesimo nella società. Essi utilizzarono i vari articoli del Concordato come strumenti contro la Chiesa stessa, interpretandoli in un senso più coercitivo. Su iniziativa del governo francese, le crisi si moltiplicarono, nonostante la Chiesa stesse dalla parte della Repubblica. Alla fine, tutte queste crisi condussero la rottura finale con la legge della Separazione della Chiesa dallo Stato del 9 dicembre 1905, in base alla quale la Chiesa fu privata dell’esistenza legale.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono gli obiettivi principali del Concordato del 1801 tra Napoleone e Pio VII?
  2. Il Concordato mirava a risolvere il conflitto tra la Chiesa cattolica e lo Stato francese, ristabilendo il culto cattolico in Francia e disciplinando i rapporti Stato/Chiesa, pur lasciando alcune questioni irrisolte.

  3. Quali furono le reazioni al Concordato del 1801 in Francia?
  4. Il Concordato incontrò resistenze da parte di vescovi e fedeli in alcune diocesi, portando alla creazione della "Petite Église". Tuttavia, fu ben accolto dalla popolazione e dagli intellettuali, che apprezzarono il ritorno delle cerimonie religiose tradizionali.

  5. Cosa furono gli "Articoli organici" e quale impatto ebbero sul Concordato?
  6. Gli "Articoli organici" furono regolamenti emanati dal governo francese nel 1802 senza consultare il Vaticano, che annullavano molte concessioni fatte alla Chiesa, attribuendo allo Stato diritti in materia di culto e ordinazione dei sacerdoti.

  7. Come si concluse il rapporto tra la Chiesa cattolica e lo Stato francese dopo il Concordato?
  8. Il rapporto si concluse con la legge della Separazione della Chiesa dallo Stato del 9 dicembre 1905, che privò la Chiesa dell'esistenza legale, dopo una serie di crisi e tensioni con i Repubblicani al potere.

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