Concetti Chiave
- Nel XI secolo, la riforma della Chiesa parte dal Monastero Benedettino di Cluny, che diventa un modello per l'Europa con un focus su preghiera e lavoro.
- I Cistercensi, monaci dell'Abbazia di Citeaux, promuovono una vita di povertà e semplicità, opponendosi alla simonia e al concubinato.
- Enrico III interviene in Italia per questioni politiche e religiose, eleggendo nuovi pontefici e promuovendo l'autonomia della Chiesa.
- Nel 1059, si stabilisce che l'elezione del Papa avvenga solo ad opera dei Vescovi cardinali, aumentando l'indipendenza ecclesiastica.
- Il Concordato di Worms nel XII secolo risolve la lotta per le investiture, separando i momenti religiosi e politici del potere ecclesiastico.
Indice
La riforma cluniacense
Nell’XI secolo la Chiesa, per uscire dalla precedente crisi che l’ha vista protagonista, attua una riforma basata su un movimento culturale; uno dei primi centri di riforma è il Monastero Benedettino di Cluny, che si concentrò molto sull’attività di preghiera alternandola costantemente al momento del lavoro (“orat et laborat”, prega e lavora).
I Cluniacensi credono nella preghiera come strumento di salvezza e tutto ciò fa diventare Cluny un modello per tutta l’Europa.I cistercensi e la povertà
In questo periodo troviamo anche comunità di eremiti che combattono contro la simonia e il concubinato, in particolare grazie alla vita comune del clero. Spiccano così i Cistercensi, i monaci dell’Abbazia di Citeaux, che decidono di vivere solo con il necessario (in povertà), creando un insieme di altri monasteri.
Enrico III e la libertà della Chiesa
Nel 1046 Enrico III scende in Italia sia per ragioni politiche, ovvero affermare la sua supremazia dovunque, sia per affrontare i problemi della Chiesa. Viene eletto pontefice “Clemente II”, poi “Damaso II” e in seguito ancora “Leone IX”.
Enrico III decide di rendere la Chiesa più autonoma possibile (“libertas ecclesiae”, libertà della Chiesa). Nel 1059 si stabilisce che il Papa debba essere eletto solo dai Vescovi cardinali.
La pataria e la lotta per le investiture
A Milano nasce un movimento popolare di contestazione, la “pataria”, contro l’arcivescovo, il concubinato e la simonia, ma in seguito tali movimenti vengono considerati eretici. Lo scontro tra imperatore e Papa scoppia nel 1075, poiché il Papa Gregorio VII, avendo un potere superiore, scomunica Enrico IV, che aveva accusato precedentemente il primo; tuttavia i due raggiungono più tardi una sorta di tregua. La lotta per le investiture si conclude nel XII secolo con il “Concordato di Worms”, stabilendo che l’investitura di Vescovi ed Abati avrebbe avuto due momenti distinti: quello religioso (elezione e consacrazione) e quello politico.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il ruolo del Monastero Benedettino di Cluny nella riforma della Chiesa nell'XI secolo?
- Come hanno contribuito i Cistercensi alla lotta contro la simonia e il concubinato?
- Quali furono le conseguenze della lotta per le investiture tra l'imperatore e il Papa?
Il Monastero Benedettino di Cluny ha svolto un ruolo centrale nella riforma della Chiesa, concentrandosi sull'attività di preghiera e lavoro, diventando un modello per tutta l'Europa.
I Cistercensi, vivendo in povertà e creando una rete di monasteri, hanno combattuto la simonia e il concubinato attraverso la vita comune del clero.
La lotta per le investiture si concluse con il Concordato di Worms, che stabilì due momenti distinti per l'investitura di Vescovi ed Abati: uno religioso e uno politico.