Concetti Chiave
- La Rivoluzione Industriale ha trasformato il sistema produttivo, portando a una crescita rapida del settore industriale rispetto a quello primario e terziario.
- La rivoluzione agricola ha eliminato i maggesi, aumentato la superficie coltivabile e favorito una transizione verso l'agricoltura capitalistica.
- La gestione agricola inglese si è evoluta verso grandi aziende capitalistiche, indebolendo il sistema openfield e causando una rivoluzione sociale nelle campagne.
- Invenzioni come la spoletta volante e la macchina a vapore hanno rivoluzionato l'industria tessile, simbolizzando il progresso industriale.
- L'uso di carbone e ferro è stato fondamentale per la nascita dell'industria, supportato dallo sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti.
Indice
- Conseguenze della rivoluzione industriale
- Trasformazioni agricole in Europa
- Innovazioni e impatti sociali
- Invenzioni e risorse naturali
- Cambiamenti sociali e lavorativi
Conseguenze della rivoluzione industriale
In questo contenuto sono descritte le numerose conseguenze portate dalla Rivoluzione Industriale del 1700, il sistema inglese e la fonte di profitto, altri aspetti della Rivoluzione industriale e agricola alla fine del Settecento, gli inventori e la nascita delle nuove macchine industriali, ecc....
Durante il periodo iniziale della Rivoluzione industriale si è accentuato lo sviluppo di un tipo di sistema produttivo con caratteristiche ben determinate e molto diverse da quelle dell’economia preindustriale. Tutto ciò ha causato una crescente domanda del prodotto interno, un aumento demografico e anche del prodotto medio pro capite. Di conseguenza, il settore industriale è cresciuto più rapidamente rispetto al settore primario e terziario, trasformandosi nel settore più rilevante. L’utilizzo di nuovi macchinari ha permesso di standardizzare le produzioni, influenzando anche la formazione della nuova società.

Trasformazioni agricole in Europa
L’agricoltura europea impiegava la rotazione triennale che lasciava ogni anno il maggese per restituire fertilità ai terreni e veniva praticato nei villaggi “a campi aperti” definiti anche “openfield”. Questa tecnica procurava ai contadini una quantità supplementare di foraggi per il bestiame, ma non bastava, per questo alcune terre dovevano essere lasciate incolte per il pascolo. Questi cambiamenti causarono la rivoluzione agricola che portò alla scomparsa dei pascoli naturali, l’introduzione della coltivazione continua eliminando i maggesi periodici, l’affermazione dell’agricoltura capitalistica contro l’openfield e l’agricoltura collettiva. Con la Rivoluzione industriale altri cambiamenti sono stati apportati alle colture: i prati artificiali seminati con piante foraggere sostituirono i pascoli su maggesi e terre incolte; al posto dell’alternanza fra semina e incolto periodico, ci furono cicli pluriennali di colture per migliorare la fertilità del suolo. Il disuso dei maggesi definì un aumento della superficie coltivabile e l’abbondanza di foraggi. In questo modo cessò la concorrenza fra allevamento e cerealicoltura.
Alla fine del XVII, l’agricoltura fu vista come un settore degno di consistenti investimenti e di guadagno. L’importanza del rapporto fra i beni agricoli e mercato era legata all’aumento della produzione di grano o di carne da destinare alla vendita. La rivoluzione agricola inglese fu considerata il passaggio dalla gestione familiare di piccoli fondi contadini alla gestione capitalistica di aziende agrarie di grandi dimensioni. In questo periodo, l’openfield cominciò a indebolirsi a causa delle enclosure e questo movimento delle recinzioni entrò in una nuova fase in cui si verificò un accorpamento delle singole proprietà in proprietà più vaste, la sottrazione delle proprietà ai villaggi comuni. Così si avviò un processo di rivoluzione sociale nelle campagne in cui venne distrutta la base dell’economia di villaggio e familiare, costringendo i contadini a sottostare al proletariato.
Innovazioni e impatti sociali
Le due rivoluzioni industriale e agricola si influenzano reciprocamente con progressi agronomici, soprattutto nell’aratura e nella semina. In Inghilterra si introdussero due tipi di macchine agricole prodotte dall’industria, mosse da cavalli per la semina e per la trebbiatura. In questo modo si affermò un’agricoltura capitalistica che portò all’impoverimento dei contadini, causando l’emigrazione verso i centri urbani. Infatti, nei primi decenni dell’Ottocento nelle campagne inglesi si verificarono diverse sommosse popolari a causa dell’introduzione delle macchine agricole che minacciavano l’occupazione, dando vita alla lotta tra le classi sociali.
Invenzioni e risorse naturali
L’invenzione di nuove macchine permise la nascita dell’industria tessile, grazie all’invenzione della spoletta volante con John Kay che velocizzava i lavori di tessitura. La spoletta fu utile per il settore cotoniero perché portò all’invenzione delle filatrici automatiche, facilitate dall’uso dell’energia idraulica e del vapore ottenendo così l’industrializzazione della manifattura del cotone. Tra le altre invenzioni si ricordano le filatrici meccaniche utilizzate per velocizzare i processi di filatura e produzione di filati più omogenei, sottili e resistenti; nel 1769-1785 James Watt mise a punto la macchina a vapore applicata alla filatura diventando il simbolo della rivoluzione industriale; nel 1786 Edmund Catwright inventò un telaio per la lana meccanizzando il processo di tessitura. Così, grazie al talento e alla tenacia degli inventori che provenivano dal mondo della produzione, fu possibile attuare nuove tecniche di produzione.
La Rivoluzione industriale in Inghilterra fu favorita da presenza di risorse naturali come carbone e ferro. Infatti le miniere di carbon fossile diventarono un’alternativa comune al legname delle foreste, perché il legno era un combustibile diretto ma con meno potere calorico, mentre il carbone di origine minerale aveva più vantaggi economici ed energetici. Il carbone veniva estratto dal sottosuolo e via via che pozzi e gallerie erano aperti più in profondità si incontravano maggiori quantità di acqua da prosciugare.
Lo sviluppo delle infrastrutture viarie e l’utilizzo della macchina a vapore permisero la produzione di carbon fossile ad un minor prezzo. Esso venne impiegato anche nelle industrie, tranne in quelle che producevano il ferro, perché i gas che liberava danneggiavano la lavorazione della ghisa al momento della fusione. Invece l’industria cotoniera dovette importare tutta la materia prima e, a causa della crescente domanda di oggetti di metallo, fu costretta ad importare carbone da paesi come la Svezia e la Russia perché le risorse del Paese non bastavano.
Le città portuali e quelle lungo i fiumi furono abbastanza favorite perché i trasporti via acqua erano più economici. Venivano utilizzate strade strette e impraticabili e si puntava sulla comunicazione per formare un mercato nazionale, ostacolato soltanto dai corsi di trasporto elevati. Nel 1738 in Francia venne lanciato un grande piano di ristrutturazione della rete viaria terrestre, che permise di viaggiare riducendo i tempi. Si svilupparono i trasporti delle merci, vennero utilizzati i bacini carboniferi più vicini alle vie d’acqua.
Cambiamenti sociali e lavorativi
La società cambiò molto in seguito alla Rivoluzione industriale. Essa si divideva in proletariato e borghesia. Il proletariato non possedeva mezzi di produzione, produceva solamente lavorando per i borghesi capitalisti. Molti contadini, compresi le donne e i bambini, ormai senza lavoro furono costretti a lasciare le campagne per spostarsi nelle città industriali e lavorare nelle fabbriche. Questa situazione portò la popolazione a vivere nelle zone industriali, generando un aumento demografico disomogeneo nelle varie contee inglesi. La città di Londra vide aumentare la sua popolazione in seguito all’immigrazione, diventando la città più popolosa d’Europa. D’altra parte, però, gli artigiani e i tessitori avevano perso il prestigio sociale e la piena indipendenza economica, però riuscirono a mantenere le loro abilità di lavoratori qualificati.
Nelle fabbriche erano molto richiesti le donne e i bambini, il cui lavoro era considerato particolarmente adatto alle esigenze della fabbrica e delle macchine. Gli operai dovevano solo supervisionare i macchinari e avevano lunghe giornate lavorative di circa 12 ore al giorno in ambienti malsani e poco confortevoli che obbligava a mantenere a lungo il corpo in posizioni innaturali, in più c’era l’insicurezza del posto di lavoro che non godeva di alcun genere di protezione. In Gran Bretagna venne promulgata la Poor Lax, una legge sui poveri che istituiva in loro favore una speciale tassa gestita dalle parrocchie e da questi benefici erano esclusi i vagabondi, i mercanti e i poveri idonei a lavorare.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali caratteristiche della Rivoluzione industriale?
- Come ha influenzato la Rivoluzione industriale il settore agricolo?
- Quali furono le conseguenze sociali della Rivoluzione industriale?
- Quali invenzioni hanno caratterizzato la nascita dei macchinari industriali?
- Quali leggi sono state introdotte per tutelare i lavoratori durante la Rivoluzione industriale?
La Rivoluzione industriale ha introdotto un sistema produttivo con caratteristiche diverse dall'economia preindustriale, portando a una crescente domanda interna, un aumento demografico e del prodotto medio pro capite, e una rapida crescita del settore industriale rispetto a quello primario e terziario.
La Rivoluzione industriale ha portato alla rivoluzione agricola, eliminando i maggesi e introducendo la coltivazione continua, aumentando la superficie coltivabile e l'abbondanza di foraggi, e favorendo l'agricoltura capitalistica a discapito dell'openfield e dell'agricoltura collettiva.
La società si divise in proletariato e borghesia, con molti contadini costretti a trasferirsi nelle città industriali per lavorare nelle fabbriche, portando a un aumento demografico disomogeneo e alla crescita della popolazione urbana, come a Londra.
Tra le invenzioni chiave ci sono la spoletta volante di John Kay, le filatrici automatiche, la macchina a vapore di James Watt, e il telaio meccanico di Edmund Catwright, che hanno rivoluzionato la produzione tessile e manifatturiera.
In Gran Bretagna è stata promulgata la Poor Law, una legge sui poveri che prevedeva una tassa speciale gestita dalle parrocchie per aiutare i poveri, escludendo però vagabondi, mercanti e poveri idonei a lavorare.