Concetti Chiave
- La prima costituzione francese del 1791 era moderata, prevedeva il suffragio censitario e la divisione dei poteri, simile a quella del 1795.
- Nel 1792, la Francia dichiarò guerra all'Austria, sperando di consolidare il potere rivoluzionario, ma incontrò difficoltà iniziali.
- La posizione ambigua del re Luigi XVI, legato all'Austria, contribuì alla sfiducia popolare e alla sua successiva destituzione.
- Robespierre e i giacobini si opposero alla guerra, sostenendo priorità interne per la Francia, ma furono ignorati.
- A settembre 1792, la monarchia fu abolita e la convenzione repubblicana proclamò la Repubblica, portando alla condanna a morte di Luigi XVI.
La promulgazione della prima costituzione
Subito dopo il reintegro del re Luigi XVI nelle sue funzioni, dopo il fallito tentativo di fuga di Verennes, l’assemblea costituente giunse nel mese di Settembre del 1791 a promulgare la prima costituzione, di stampo spiccatamente moderato. È importante sottolineare il fatto che questa non sarà l’unica costituzione che venne promulgata in Francia nel periodo della rivoluzione: abbiamo infatti tre costituzioni, rispettivamente del 91, 93, e 95 di cui la prima e l’ultima sono molto simili, in quanto entrambe moderate, prevedevano il suffragio censitario e la divisione dei poteri, mentre la seconda era di matrice democratica, in quanto al governo erano saliti giacobini i quali avevano promulgato tale costituzione ma tennero il potere più del periodo stabilito dal loro mandato governando in modo dittatoriale.
La guerra contro l'Austria
Subito dopo la promulgazione della prima Costituzione si indicono delle nuove elezioni e si stabilisce per breve tempo una situazione tranquilla e nel 92 viene presa una decisione molto importante poiché molti nobili francese, credendo che non fosse giusta la rivoluzione intrapresa in Francia, avevano deciso di abbandonare lo stato recandosi in quello che allora sembrava l’ultimo baluardo dell’Ancient Règime, l’Austria, con cui già in precedenza vi erano stati degli attriti e proprio per questo motivo si decide di proclamare la guerra. Molti infatti credevano che una vittoria dell’esercito repubblicano avrebbe segnato un consolidamento del potere della costituente e che avrebbe dato un ruolo prestigioso ai nuovi governanti francesi mentre altri come i cordiglieri, più estremisti, ipotizzavano che i principi della rivoluzione avrebbero attecchito anche nelle altre nazioni europee.
La posizione del re si dimostra ambigua, come sempre, in quanto il re d’Austria era pur sempre suo cognato e pareva strano che egli incitasse a scatenare la guerra contro un suo parente; dall’altra egli sperava che una sconfitta dell’esercito rivoluzionario avrebbe permesso di ristabilire l’assolutismo monarchico in Francia ed egli sarebbe stato nuovamente la massima autorità della Francia. Gli unici esponenti della convenzione che furono contro la guerra che la nazione doveva intraprendere furono i giacobini, il cui maggior esponente era certamente Robespierre, i quali affermavano che le priorità della Francia erano altre e che la nuova guerra sarebbe stata molto svantaggiosa. La guerra fu comunque dichiarata ma nei primi mesi essa non sembrò volgere a favore della Francia soprattutto perché l’Austria aveva stipulato un’alleanza militare con la Prussia ma anche perché una serie di sconfitte palesò quello che all’inizio era soltanto un sospetto: alcuni generali dell’esercito avevano schierato le truppe per il combattimento in modo tale da perdere. La situazione si fece quindi sempre più critica anche perché le truppe nemiche stavano portando la guerra sul suolo francese e ciò avrebbe compromesso l’esito e gli ideali della rivoluzione.
La deposizione del re
Il popolo, stremato sia per la situazione economica che per la dispendiosa guerra che si stava volgendo in una sconfitta, insorge e si scaglia apertamente contro il re, giudicato la causa della pessima situazione francese: scopo dichiarato degli insorti è deporre il re, che già aveva perso la fiducia dei cittadini con la famosa fuga di Verennes, poi era stato reintegrato nei suoi ruoli ma adesso era completamente privo di fiducia Vengono indette delle nuove elezioni dopo la deposizione del re per la costituzione di una nuova assemblea costituente e a Settembre del 1792 viene eletta a suffragio universale la Convenzione che, abolita la monarchia, proclama la repubblica ed avvia il processo al re che viene successivamente condannato a morte a gennaio dell’anno successivo insieme alla moglie tramite ghigliottina.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la prima costituzione promulgata durante la Rivoluzione Francese?
- Quali furono le reazioni dei nobili francesi alla Rivoluzione?
- Qual era la posizione del re Luigi XVI riguardo alla guerra contro l'Austria?
- Chi si oppose alla guerra contro l'Austria e perché?
- Quali furono le conseguenze della deposizione del re Luigi XVI?
La prima costituzione promulgata durante la Rivoluzione Francese è stata quella del settembre 1791, di stampo moderato, che prevedeva il suffragio censitario e la divisione dei poteri.
Molti nobili francesi, ritenendo ingiusta la rivoluzione, decisero di abbandonare la Francia e rifugiarsi in Austria, considerata l'ultimo baluardo dell'Ancien Régime.
La posizione del re Luigi XVI era ambigua; da un lato, sperava che una sconfitta dell'esercito rivoluzionario avrebbe ristabilito l'assolutismo monarchico, dall'altro, era strano che incitasse a una guerra contro il cognato, il re d'Austria.
I giacobini, con Robespierre come principale esponente, si opposero alla guerra, sostenendo che le priorità della Francia fossero altre e che la guerra sarebbe stata svantaggiosa.
Dopo la deposizione del re Luigi XVI, vennero indette nuove elezioni per una nuova assemblea costituente, e nel settembre 1792 fu eletta la Convenzione che proclamò la repubblica e avviò il processo al re, condannandolo a morte.