Concetti Chiave
- I rivoluzionari francesi introducono nuovi culti per sostituire la Chiesa, vista come complice dell'Ancien Régime, con il culto della dea Ragione e dell'Ente supremo.
- I soldati diventano promotori di questi nuovi culti, cercando di convertire i contadini attraverso discorsi pubblici e simboliche distruzioni di chiese e simboli feudali.
- Nel 1794, viene celebrata una cerimonia in onore della dea Ragione, simboleggiando la libertà e concludendosi con la distruzione dei simboli della vecchia religione e potere.
- Robespierre introduce il culto dell'Essere supremo per unire la nazione e promuovere la virtù, attaccando i sostenitori eccessivi del culto della dea Ragione.
- Il culto dell'Essere supremo è accolto positivamente, specialmente in provincia, dove molti apprezzano l'idea dell'immortalità dell'anima e la continuazione della vita oltre la morte.
Indice
La nascita del culto della dea Ragione
Dopo aver scristianizzato la Francia, i rivoluzionari francesi si rendono conto che, in ogni caso, un popolo religioso non può, tutto ad un tratto, rinunciare a credere in qualcosa di soprannaturale. D’altra parte, la Chiesa è vista come il complice per eccellenza dell’Ancien Régime, per cui si rende necessario individuare una nuova divinità ed imporne il culto al popolo. Per questo motivo, si pensa all’illuminismo di Voltaire, creando così il culto della dea Ragione e dell’Ente supremo. I soldati diventano allora coloro che si assumono il compito di convertire i contadini che li ascoltano con stupore. I loro pubblici discorsi si concludono spesso con delle abbondanti bevute di vino e con scorribande nelle chiese, da cui vengono prelevate le immagini e gli arredi sacri per farne un falò. Nello stesso momento, sono distrutti i simboli feudali, le immagini del re, del papa e tutto quanto ricorda l’antica dominazione dell’aristocrazia.
Cerimonie e simboli della nuova fede
Nel 1794, viene addirittura organizzata una cerimonia in onore alla dea Ragione che viene interpretata da un’attrice che rappresenta la libertà accompagnata da cinque fanciulle. Del corteo fa parte anche un cittadino che impersona uno schiavo di colore il quale, nel corso della cerimonia, viene liberato dalla dea stessa. Tutto intorno, il popolo porta stendardi, busti di coloro che sono morti per la libertà, accompagnati da suonatori di tamburo e di altri strumenti musicali, nonché da canti. Alla conclusione del rito, viene acceso un fuoco sul quale finiscono i simboli della vecchia religione e del vecchio potere.
Robespierre e l'Essere supremo
Per volere di Robespierre, al culto della dea Ragione si aggiunge quello dell’Essere supremo. Egli è convinto che la Repubblica non può sopravvivere senza la virtù e la virtù non può esistere senza il rispetto della divinità, cioè per un Essere supremo. Pertanto, tale culto ha uno scopo politico perché serve a mantenere unità nazionale contro il despotismo. Ben presto, Robespierre attacca violentemente coloro che sostengono eccessivamente il culto della dea Ragione per far decretare dalla Convenzione il riconoscimento dell’esistenza dell’ Essere supremo e dell’immortalità dell’anima. Il nuovo culto è accolto favorevolmente dalla popolazione, soprattutto in provincia, dove inizialmente molti erano rimasti turbati dalla radicale riforma religiosa; ora, invece, l’ammissione che l’anima è immortale e che esiste un’altra vita, oltre quella terrena, attira molti uomini e donne, provenienti dal Cristianesimo. In alcune regioni francesi, il nuovo culto viene accettato, anche se per molta gente semplice sarà difficile cancellare del tutto la religione dei loro antenati.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la reazione dei rivoluzionari francesi alla religiosità del popolo dopo la scristianizzazione?
- Come venivano convertiti i contadini al nuovo culto?
- Qual era lo scopo politico del culto dell'Essere supremo secondo Robespierre?
- Come è stato accolto il nuovo culto dalla popolazione?
I rivoluzionari francesi hanno riconosciuto che un popolo religioso non può rinunciare improvvisamente a credere in qualcosa di soprannaturale, quindi hanno creato il culto della dea Ragione e dell'Ente supremo.
I soldati si assumevano il compito di convertire i contadini attraverso discorsi pubblici, che spesso si concludevano con bevute di vino e scorribande nelle chiese per distruggere simboli religiosi.
Robespierre credeva che il culto dell'Essere supremo fosse necessario per mantenere l'unità nazionale contro il despotismo, poiché la Repubblica non poteva sopravvivere senza virtù, e la virtù richiedeva il rispetto della divinità.
Il nuovo culto è stato accolto favorevolmente, soprattutto in provincia, poiché l'ammissione dell'immortalità dell'anima e di un'altra vita oltre quella terrena ha attratto molti ex cristiani, anche se per alcuni era difficile abbandonare completamente la religione tradizionale.