Concetti Chiave
- La crisi agricola tra il 1770 e il 1790 portò a carestie e aumento dei prezzi, colpendo duramente Francia e Europa.
- L'aumento demografico e l'incapacità di pagare le tasse spinsero i contadini verso le città, aggravando la disoccupazione urbana.
- La concorrenza inglese e la chiusura delle fabbriche aumentarono la protesta operaia e la conflittualità sociale.
- Il Terzo Stato si unì contro la nobiltà e il clero, alimentando tensioni e insicurezza tra le classi privilegiate.
- La monarchia di Luigi XVI, con sprechi e guerre fallimentari, fu ritenuta responsabile della crisi economica e sociale.
Indice
La crisi agricola e demografica
A fare esplodere la situazione fu la crisi che colpì l'Europa tra il 1770 e 1790 e la Francia tra il 1786 e il 1789.
- Diminuzione dei prodotti agricoli, dovuta a condizioni climatiche
- Carestie nelle campagne e nelle città
- Problemi per il rifornimento dei cereali → Aumento dei prezzi
Conseguenze sociali e disoccupazione
La crisi nelle campagne arrivò in un periodo di aumento demografico per questo si rilevò disastrosa per contadini artigiani e salariati.
I contadini, non potendo sostenere le tasse (corvées), abbandonarono i campi in cerca di lavoro nelle città, ma finirono solo per aumentare il numero di disoccupati.
La concorrenza inglese aveva messo in crisi il settore manifatturiero francese, provocando chiusura di fabbriche e protesta di operai (senza lavoro)
La conflittualità fece unire il Terzo Stato (borghesi, contadini e operai) contro la nobiltà e l'alto clero, facendo nascere un senso di paura tra le classi.
Dal 1788 si verificò una mancanza di prodotti agricoli che fece aumentare i prezzi dei cereali e del pane, aggravando la miseria e facendo crescere il numero degli affamati.
La responsabilità della monarchia
Una grande responsabilità della crisi fu attribuita alla monarchia di Luigi XVI (1754-1793), che isolato a Versailles, sperperava denaro.
La Francia aveva affrontato guerre, subendo sconfitte che avevano provocato la perdita delle colonie e aggravato le finanze pubbliche.
La crisi fu quindi dovuta a:
1) Nobiltà e clero che non pagavano le tasse.
2) Guerre.
3) Sprechi alla corte.
Divenne necessaria una riforma fiscale a causa dell’aumentare del deficit, realizzabile però solo quando al potere ci sarebbe stato un sovrano intelligente e con energia e non Luigi XVI, un uomo debole, indeciso e malconsigliato dalla moglie Maria Antonietta.