Concetti Chiave
- Luigi XVI salì al trono nel 1774 e, per vendicare il nonno, sostenne gli americani contro gli inglesi, portando la Francia alla bancarotta.
- In Francia esistevano tre categorie sociali: clero, aristocrazia e borghesia, ma solo contadini e borghesia pagavano le tasse.
- Il bilancio di stato fu reso pubblico, rivelando sprechi enormi, come le spese di corte superiori a quelle per lavori pubblici, causando scandalo.
- A causa di una carestia e delle pressioni degli illuministi, si richiese la convocazione degli stati generali, inizialmente negata dal re.
- L'assemblea degli stati generali si tenne il 5 maggio 1789, ma le proposte di voto pro capite della borghesia non furono ascoltate, esacerbando i tumulti.
Indice
Luigi XVI e la bancarotta francese
Nel 1774 era salito al trono Luigi XVI, secondo successore del Re Sole, che volendo vendicare il nonno nella guerra dei sette anni aveva aiutato gli americani nella guerra contro l'oppressione inglese. I costi erano stati altissimi e ora la francia era in bancarotta.
La crisi sociale e politica
In quell'epoca vi erano tre categorie sociali: il clero, l'aristocrazia e la borghesia. Gli unici aversare le tasse allo stato erano i contadini e la borghesia, ma le loro tasse bastavano a malapena a pagare gli interessi de debiti che la francia a veva con le banche di mezza europa e ovviamente il clero e l'aristocrazia, ancorati all'Acien Regime (vecchio regime) non volevano pagare,anche sotto ordine del re e dei suoi ministri. Fu proprio uno di questi che infine pubblicò il bilancio di stato, che fino ad allora era segreto. Tutti i giornali non facevano che parlarne. Basti pensare che i milioni di franchi spesi per i lavori di corte erano circa più del doppio dei lavori pubblici.
In quell'anno in Francia si abbatte una terribile carestia e gli illuministi chiedevano la fine dell'Ancien Regime.
Convocazione degli stati generali
La situazione era tale da richiedere la convocazione degli stati generali, ma il re negava l'assemblea o la rimandava, tuttavia alla fine dovette accettare. Nei mesi precedenti all'assemblea si aprirono numerosi club, tra cui il club dei giacobini guidato da Massimiliano ROobespierre, popolare avvocato di provincia.
Intanto a corte arrivavano dai paesi francesi lettere di lagnanze che trattavano dei malfunzionamenti all'interno della societ, ma non venivano considerate da quello che doveva essere "il buono e divino re".
L'assemblea e il voto pro capite
Il 5 maggio 1789 si tenne l'assemblea degli stati generali. La tradizione voleva che ogni stato andasse in una stanza per dare un voto a favore di una legge, ma il clero e la nobiltà, che erano sempre d'accordo, potevano contare due voti. Per evitare la loro automatica sconfitta, decisero di proporre il voto pro capite, ovvero un voto per ogni persona, per vincere. Ma come sempre nessuno li ascoltò. Al termine della seduta se ne proposero altre, nelle quali la proposta della borghesia non venne ascoltata. Intanto la Francia era in tumulto.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali della bancarotta della Francia nel periodo precedente alla Rivoluzione Francese?
- Qual era la struttura sociale della Francia prima della Rivoluzione Francese e chi pagava le tasse?
- Cosa accadde durante l'assemblea degli stati generali del 5 maggio 1789?
La bancarotta della Francia fu causata principalmente dai costi elevati della guerra di supporto agli americani contro l'Inghilterra e dalle spese eccessive della corte, che superavano di gran lunga quelle per i lavori pubblici.
La struttura sociale era composta da tre categorie: clero, aristocrazia e borghesia. Solo i contadini e la borghesia pagavano le tasse, mentre clero e aristocrazia si rifiutavano di contribuire, nonostante gli ordini del re.
Durante l'assemblea, la tradizione prevedeva che ogni stato votasse separatamente, ma clero e nobiltà, sempre d'accordo, avevano due voti. La borghesia propose il voto pro capite per evitare la sconfitta automatica, ma la proposta non fu ascoltata, contribuendo al tumulto in Francia.