Concetti Chiave
- Alberto di Brandeburgo cercò di diventare arcivescovo e principe elettore di Magonza, ma la carica richiedeva un pagamento di 14.000 ducati alla Curia romana.
- Per mantenere i suoi incarichi precedenti, Alberto necessitava di una dispensa pontificia, aggiungendo altri 10.000 ducati al costo totale.
- Alberto finanziò la somma enorme con un prestito dai banchieri Fugger, garantito dai proventi della vendita di indulgenze.
- La Curia consentì ad Alberto di predicare indulgenze per otto anni, dividendo i ricavi tra i Fugger e la Santa Fede.
- Il domenicano Tetzel fu incaricato di predicare le indulgenze, usando metodi controversi per incitare i fedeli a contribuire finanziariamente.
Indice
Alberto di Brandeburgo e la carica di Magonza
Alberto di Brandeburgo, già arcivescovo di Magdeburgo e amministratore apostolico di Halberstadt, si vide prospettare la possibilità di divenire arcivescovo e principe elettore di Magonza. Per entrare in possesso di questa carica, doveva però versare alla Curia romana 14000 ducati. A questi se ne aggiungevano altri 10000, perché alberto non intendeva rinunciare agli incarichi che già deteneva e gli serviva una dispensa pontificia che gli consentisse un simile cumulo di benefici.
Il mutuo con i Fugger
La somma era enorme e per farvi fronte Alberto accese un mutuo presso i banchieri Fugger offrendo in garanzia i proventi della vendita delle indulgenze. La Curia stessa aveva indicato questa soluzione, consentendo all'arcivescovo di predicare per otto anni l'indulgenza nelle diocesi sottoposte alla sua autorità e impegnandolo a destinare una metà dei ricavi ai Fugger, mentre l'altra metà sarebbe spettata alla Santa Fede.
La predicazione di Tetzel
La predicazione venne affidati al domenicano Tetzel, che incitò con ogni mezzo i fedeli a utilizzare le indulgenze. Il tono delle sue prediche viene solitamente riassunto in questa frase significativa: "Quando il denaro tintinna nella cassetta, l'anima balza fuori del purgatorio"; ma non è storicamente certo che l'abbia mai pronunciata. In effetti, però, il domenicano seguiva nelle sue prediche le indicazioni fornitegli dallo stesso Alberto: sia quando affermava correttamente che l'indulgenza era valida solo se accompagnata dal pentimento, sia quando, molto meno correttamente, ne estendeva l'efficacia ai morti, grazie alla semplice offerta del denaro.