Concetti Chiave
- The Boston Tea Party on December 16, 1773, was a pivotal protest where American colonists, disguised as Native Americans, destroyed 342 chests of tea in Boston Harbor.
- Post-1763, the removal of the French threat reduced the need for British military protection, leading colonists to expect lower taxes instead of higher ones.
- The colonists' demand for "No taxation without representation" highlighted their desire to have a voice in the British Parliament akin to English citizens.
- The refusal to pay taxes symbolized a breach in the social contract, challenging the authority of the British government over the American colonies.
- The Tea Act allowed the British East India Company to sell tea in the colonies without paying English taxes, undercutting local merchants and escalating tensions.
Indice
Il Boston Tea Party
Notte del 16 dicembre 1773, Boston. Un centinaio di indiani (ma, in realtà, solo coloni travestiti) si arrampica a bordo di tre navi ancorate nel porto della città. S’impadroniscono della 342 casse di tè conservate nella stiva; prima di buttarle in acqua, le sfasciano una per una, per assicurarsi che nulla del carico si salvi.
Scenario politico post-1763
Va anche considerato il nuovo scenario politico creatosi dopo il 1763.
Il passaggio del Canada agli inglesi finiva quasi per eliminare la minaccia francese che fino ad allora era gravata sui coloni britannici, insediati più a sud; adesso non era più necessaria la protezione assicurata dall’esercito di sua Maestà britannica. Con la fine della Guerra dei Sette anni, insomma, i coloni si aspettavano di pagare meno tasse, non di più.Richieste dei coloni
In risposta al Declaratory Act, i coloni avanzarono una precisa richiesta: avrebbero pagato le tasse richieste, a patto però che anche i loro rappresentanti sedessero nel Parlamento di Londra e partecipassero, in tal modo, alle discussioni che qui venivano tenute. Tale richiesta fu riassunta nella celebre formula (coniata dalla colonia della Virginia nel 1775) No taxation without representation (“Niente tasse senza rappresentanti” in Parlamento). Non si trattava di una semplice presa di posizione economica; per i coloni, che non avevano alcun loro rappresentante nel Parlamento londinese, contava altrettanto la questione di principio. Essi infatti volevano essere equiparati ai sudditi inglesi della madrepatria e, quindi, prendere parte in maniera attiva alle decisioni del Parlamento. Il grande peso attribuito al Parlamento di Londra rifletteva la tradizione inglese, da cui i coloni provenivano. Si aggiungeva la questione delle tasse, mai secondaria nel rapporto tra uno Stato e i suoi cittadini: pagarle significa accettare l’autorità dello Stato; ma in cambio i cittadini si aspettano tutela e giustizia. Rifiutandosi di pagare le tasse, i coloni americani affermavano che il governo inglese rompeva il «patto» che sta alla base del rapporto tra Stato e cittadini. Era la tesi già elaborata da Grozio e poi dai filosofi dell’Illuminismo.
Monarchia britannica e tensioni
Incurante delle richieste dei coloni americani, la monarchia britannica continuò le proprie pretese fiscali e i rapporti tra le parti peggiorarono. Si arrivò così al Boston Tea Party che abbiamo descritto. Negli anni successivi i coloni cominciarono a trattare l’importazione di beni e prodotti direttamente dalle colonie spagnole.
Nei mesi successivi, discussioni e prese di posizione si moltiplicarono nelle tredici colonie americane.
Il Tea Act e le sue conseguenze
Il provvedimento del Tea act dà alla Compagnia delle Indie facoltà di commerciare tè nelle colonie senza l’obbligo di pagare dazi all’Inghilterra. In tal modo la Compagnia può dimezzare il prezzo il tè, contrastando così le offerte dei mercanti e dei contrabbandieri americani.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'evento chiave che ha segnato l'inizio della protesta fiscale dei coloni americani?
- Qual era la richiesta principale dei coloni americani in risposta al Declaratory Act?
- Come ha reagito la monarchia britannica alle richieste dei coloni americani?
- Qual era l'obiettivo del Tea Act e come ha influenzato il commercio nelle colonie?
L'evento chiave è stato il Boston Tea Party del 16 dicembre 1773, quando i coloni travestiti da indiani hanno distrutto 342 casse di tè a bordo di navi nel porto di Boston.
I coloni chiedevano di avere rappresentanti nel Parlamento di Londra per partecipare alle decisioni fiscali, riassunta nella formula "No taxation without representation".
La monarchia britannica ha ignorato le richieste dei coloni e ha continuato a imporre tasse, peggiorando i rapporti e portando al Boston Tea Party.
Il Tea Act permetteva alla Compagnia delle Indie di vendere tè nelle colonie senza pagare dazi, riducendo il prezzo del tè e contrastando i mercanti e contrabbandieri americani.