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Concetti Chiave

  • La crisi economica e i cattivi raccolti del 1778-89 accentuarono le disuguaglianze e ingiustizie nella società francese pre-rivoluzionaria.
  • Il rischio di bancarotta era causato da minori entrate fiscali, spese per la corte di Versailles e supporto alla rivoluzione americana.
  • Le riforme finanziarie di Luigi XVI furono ostacolate dalla nobiltà e dal clero, portando al fallimento dei tentativi di risanamento economico.
  • Nel 1788, Luigi XVI cercò di imporre una nuova imposta fondiaria, ma il parlamento di Parigi si oppose, richiedendo la convocazione degli Stati generali.
  • Il Terzo stato sfruttò la convocazione degli Stati generali per chiedere pari rappresentanza e "voto per testa", sfidando i privilegi nobiliari e clericali.

Indice

  1. Disuguaglianze e crisi economica
  2. Tentativi di riforma falliti
  3. Convocazione degli Stati generali

Disuguaglianze e crisi economica

La società francese dell'Antico regime era attraversata da profonde disuguaglianze e da insopportabili ingiustizie, che furono acuite dalla crisi economica iniziata alla fine del decennio 1770-1780 e dai cattivi raccolti degli anni 17878-89. Ad aggravare la situazione sopraggiunse il rischio di bancarotta. Le minori entrate fiscali dovute alla crisi economica, le spese per il mantenimento della nobiltà alla corte di Versailles e il sostegno economico e militare alla rivoluzione americana crearono nei conti pubblici una vera e propria voragine: nel 1788 il bilancio dello stato prevedeva 505 milioni di lire tornesi (la moneta ufficiale francese) in entrata e 630 milioni in uscita, 310 dei quali costituiti da interessi sul debito pubblico, che ammontava a 4,5 miliardi.

Tentativi di riforma falliti

Luigi XVI, salito al trono nel 1774, aveva avviato una politica di riforme e ben tre ministri delle finanze avevano tentato, in tempi diversi, di mettere in ordine i conti dello Stato. Ma la netta opposizione della nobiltà e del clero costrinse il re a licenziare ogni ministro e a ritirare ogni progetto di riforma e di nuove tassazioni.

Convocazione degli Stati generali

La situazione precipitò quando nel 1788 Luigi XVI, per evitare la bancarotta, tentò di imporre una nuova imposta sulla proprietà terriera. Il parlamento di Parigi, roccaforte della nobiltà, si rifiutò di registrare il decreto del re e di renderlo esecutivo e pretese dal sovrano che fossero convocati gli Stati generali, l'assemblea degli ordini del Regno di Francia che non si era più riunita dal 1614. L'obiettivo della nobiltà e del clero era di utilizzare l'assemblea per affossare definitivamente i tentativi di riforma del re; il Terzo stato la considerò un'occasione storica per avviare una lotta contro i privilegi, per riformare lo stato sulla base dei principi di uguaglianza civile, giudiziaria e fiscale e per ottenere un governo realmente rappresentativo. Il Terzo stato utilizzò i mesi precedenti alla riunione degli Stati generali per suscitare un grande dibattito pubblico e avanzò due rivendicazioni: il raddoppio del Terzo stato e il "voto per testa". Il raddoppio del Terzo stato riguardava la rappresentanza nell'assemblea; affinchè questa fosse più rappresentativa, il Terzo stato ottenne la possibilità di eleggere agli Stati generali un numero di deputati leggermente superiore a quello del clero e della nobiltà messi insieme. Con la seconda richiesta, il Terzo stato proponeva che le votazioni avvenissero per testa (ogni rappresentante un voto) e non per ordine, come voleva la consuetudine. Su questa rivendicazione la nobiltà e il clero furono irremovibili e la questione fu rinviata all'apertura degli Stati generali.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della crisi economica che portò al rischio di bancarotta in Francia prima della Rivoluzione francese?
  2. La crisi economica fu causata da disuguaglianze sociali, cattivi raccolti, minori entrate fiscali, spese per la nobiltà e il sostegno alla rivoluzione americana, creando un deficit nel bilancio statale.

  3. Quali furono le misure tentate da Luigi XVI per evitare la bancarotta?
  4. Luigi XVI tentò di imporre una nuova imposta sulla proprietà terriera, ma incontrò l'opposizione del parlamento di Parigi, che richiese la convocazione degli Stati generali.

  5. Qual era l'obiettivo del Terzo stato nella convocazione degli Stati generali?
  6. Il Terzo stato mirava a riformare lo stato basandosi su principi di uguaglianza civile, giudiziaria e fiscale, e a ottenere un governo rappresentativo, proponendo il raddoppio del Terzo stato e il "voto per testa".

  7. Come reagirono la nobiltà e il clero alle richieste del Terzo stato?
  8. La nobiltà e il clero furono irremovibili sulle richieste del Terzo stato, specialmente sul "voto per testa", e la questione fu rinviata all'apertura degli Stati generali.

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