Concetti Chiave
- Luigi Napoleone Bonaparte trasformò la democrazia del 1848 in una dittatura personale, ottenendo il consenso di diversi gruppi sociali.
- La sua strategia politica includeva il sostegno dei cattolici, attraverso azioni come la campagna militare nel Lazio per restaurare il potere papale.
- Usò il plebiscito come strumento per ottenere il sostegno popolare e giustificare le sue decisioni autoritarie, culminando nella sua proclamazione a imperatore.
- Il bonapartismo instaurò un rapporto diretto tra il potere e le masse, inaugurando una forma di dittatura plebiscitaria che anticipava caratteristiche dei totalitarismi del Novecento.
- Durante il suo regime, la Francia visse un periodo di espansione industriale, supportato da imponenti opere pubbliche come l'ampliamento ferroviario.
Indice
L'ascesa di Luigi Napoleone
Luigi Napoleone Bonaparte, trionfatore con il 70% dei voti alle elezioni presidenziali che avevano chiuso la vicenda rivoluzionaria del 1848, in quattro anni trasformò la neonata democrazia a suffragio universale maschile in una dittatura personale. Per neutralizzare l'ostilità di repubblicani e democratici condusse una politica interna e internazionale che gli garantì il consenso dei conservatori, delle masse contadine, del sottoproletariato urbano e dei cattolici.
Proprio per ottenere l'appoggio di questi ultimi promosse una campagna militare nel Lazio per abbattere la Repubblica romana e restaurare il potere temporale del papa. Limitò la libertà di stampa, di riunione e di organizzazione delle forze politiche e sindacali; escluse dal diritto di voto il proletariato urbano privo di domicilio.Il colpo di stato e la dittatura
Alla scadenza del suo primo mandato presidenziale, il 2 dicembre 1851, rivolse una proclama alla nazione, fece occupare dall'esercito la sede dell'Assemblea nazionale, sciolse le camere e indisse un plebiscito che chiedeva al popolo il consenso per modificare la costituzione in modo da ottenere pieni poteri. Lo ottenne venti giorni dopo, con una schiacciante maggioranza di 7,5 milioni di voti contro 650000. L'anno successivo, con un nuovo plebiscito, si fece acclamare imperatore: quasi 8 milioni di francesi contro 250000 votarono entusiasti per dare vita in Francia al Secondo impero.
Non la forza militare, quindi, ma la forza del consenso popolare fu alla base del colpo di stato e della dittatura bonapartista.
Il bonapartismo e il decollo industriale
Napoleone III mantenne in vigore il suffragio universale, ma seppe usarlo abilmente ricorrendo al plebiscito per chiamare il popolo ad avallare ogni sua decisione autoritaria.
La dittatura plebiscitaria di Luigi Napoleone Bonaparte istituiva un rapporto diretto fra il potere e le masse; fu chiamato "bonapartismo" o anche cesarismo, perché il precedente più illustre nella storia antica fu la dittatura instaurata da Cesare Ottaviano Augusto.
Furono questi gli anni del vero e proprio decollo industriale francese, favorito da grandiose opere pubbliche quali l'ampliamento della rete ferroviaria. Il bonapartismo anticipava alcuni caratteri delle dittature totalitarie del Novecento: in comune ebbero la capacità di utilizzare gli strumenti della democrazia, primo tra tutti il suffragio universale, per avallare e giustificare il potere assoluto della dittatura. Una capillare opera di propaganda e di severo controllo degli strumenti di comunicazione di massa serviva per condurre l'opinione pubblica a chinarsi di fronte alla volontà del dittatore.
Domande da interrogazione
- Quali furono le strategie di Luigi Napoleone Bonaparte per ottenere il consenso popolare?
- Come Luigi Napoleone Bonaparte trasformò la democrazia francese in una dittatura?
- In che modo il bonapartismo anticipava le dittature totalitarie del Novecento?
Luigi Napoleone Bonaparte ottenne il consenso popolare attraverso una politica che favoriva i conservatori, le masse contadine, il sottoproletariato urbano e i cattolici, limitando le libertà di stampa e di riunione e utilizzando plebisciti per avallare le sue decisioni autoritarie.
Luigi Napoleone Bonaparte trasformò la democrazia in dittatura sciogliendo l'Assemblea nazionale, limitando le libertà politiche e sindacali, e utilizzando plebisciti per ottenere pieni poteri e farsi acclamare imperatore, mantenendo il suffragio universale per legittimare il suo potere.
Il bonapartismo anticipava le dittature totalitarie del Novecento utilizzando strumenti democratici come il suffragio universale per giustificare il potere assoluto, e attraverso una propaganda capillare e il controllo dei mezzi di comunicazione per influenzare l'opinione pubblica.