pexolo
Ominide
6 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • I monarchi del dispotismo illuminato accettano l'Illuminismo per modernizzare gli Stati, ma mantengono il potere assoluto senza concedere libertà individuali.
  • Maria Teresa d'Austria implementa riforme più complete rispetto ad altri sovrani, estendendole a tutte le regioni sotto il suo controllo.
  • La tassazione viene riformata per eliminare privilegi nobiliari e clericali, stabilendo un sistema più equo e centralizzato attraverso il catasto.
  • Il giurisdizionalismo limita l'influenza della Chiesa, con seminari statali per formare un clero che rispetti le prerogative statali.
  • L'istruzione pubblica viene promossa per aumentare l'alfabetizzazione e sottrarre i giovani al controllo ecclesiastico, contribuendo alla pubblica felicità.

Indice

  1. Il dispotismo illuminato e la libertà
  2. Riforme austriache sotto Maria Teresa
  3. La manomorta e la tassazione
  4. Giurisdizionalismo e rapporti con la Chiesa
  5. Istruzione pubblica e riforme educative
  6. Scioglimento degli ordini religiosi

Il dispotismo illuminato e la libertà

L'unico valore dell'Illuminismo che il dispotismo illuminato non riesce ad accogliere è la libertà; i monarchi assoluti aderiscono all’Illuminismo nella misura in cui trovano nelle riflessioni economiche, nell’indagine sulla natura e nella difesa dei princìpi giurisdizionalisti (cioè nelle prerogative dello Stato contro le ingerenze della Chiesa) uno strumento per modernizzare i loro Stati, per renderli migliori, al fine di perseguire la felicità pubblica, cioè del massimo numero possibile di individui, ma pur sempre interpretata dal despota. I sovrani del ‘700 protagonisti dell’assolutismo illuminato hanno perciò come obiettivo quello di centralizzare il potere, vogliono contare di più dentro i loro Stati, per cambiare la società e renderla migliore secondo la loro prospettiva.

Riforme austriache sotto Maria Teresa

Deve gestire i diversi Paesi austriaci (Ungheria, Milano, Boemia, Austria), con lingue, tradizioni, leggi e monete diverse. Persegue una forma riformista del dispotismo illuminato perché, contrariamente agli altri protagonisti del dispotismo illuminato europeo, gli interventi che attua in Austria (prima sotto Maria Teresa e poi sotto Giuseppe II) sono poi realizzati anche in tutte le altre aree governate: tutti gli Stati in cui i ministri tentano di fare le riforme tipiche del ‘700 fanno dei tentativi meno completi di quelli che si realizzano in Austria.

La manomorta e la tassazione

La realtà delle proprietà terriere della Chiesa, che erano inalienabili e dovevano rimanere accorpate in quel modo, costituiva la cosiddetta “manomorta”, delle terre che non avevano una conduzione imprenditoriale e non potevano essere tassate; l’altra categoria che non pagava le tasse erano i nobili, in base a titoli feudali, cioè perché avevano ricevuto il proprio feudo per concessione dell’imperatore. Nel corso dei secoli, però, si erano create delle confusioni: oltre al loro terreno originario, avevano acquisito altre terre e pretendevano di non pagare le tasse neppure su quelle. Di fatto, la tassazione sulla proprietà fondiaria gravava soltanto sui produttori, spesso piccoli proprietari, o su quelli che lavoravano la terra e non ne erano proprietari. L’impresa di Maria d’Austria è molto impegnativa: essa fa aprire catasti in tutte le zone controllate del Regno, da Milano poi in tutte le altre aree, per controllare i territori indicando tutte le proprietà in registri contenuti al catasto. Dopo quarant’anni, nel 1760 si emana un decreto con cui si stabilisce quanto tassare i territori e da Vienna si possono gestire tutti i territori centralizzati. Si era scardinato così ogni singolo Ducato, come quello milanese, perché gli si toglie il potere: si afferma l’autorità dello Stato, che rende i sudditi tutti più uguali fra loro e si depotenziano i privilegi nobiliari. La nobiltà viene portata a pagare le tasse ma, dal momento che il re ha bisogno della nobiltà in quanto è quell’immagine di società che regge la monarchia assoluta, ottiene in cambio delle cariche civili e militari.

Giurisdizionalismo e rapporti con la Chiesa

Dal punto di vista dei rapporti con la Chiesa viene applicato il giurisdizionalismo, durante il regno di Maria Teresa d’Austria e del marito in maniera piuttosto graduale e poi, con il figlio Giuseppe II, a partire dagli anni ’60-’70 del ‘700 le posizioni vengono accelerate e radicalizzate: in Austria si impongono i seminari statali, come luogo di formazione del clero cattolico, gestiti dallo Stato, perché l’Impero vuole garantire che il clero sia preparato dal punto di vista religioso, ma anche rispettoso delle prerogative statali e pubbliche.

Istruzione pubblica e riforme educative

Infine, i despoti illuminati ritengono che un popolo istruito sia più utile al regime di pubblica felicità, un popolo che arricchisce lo Stato: perciò si cominciano ad introdurre le scuole pubbliche. L’operazione comporta un duplice aspetto: da un lato incrementa l’alfabetizzazione, la cultura popolare, ma anche la produttività agricola, dall’altro sottrae i bambini alle scuole ecclesiastiche, gestite da preti e monache, la cui formazione era religiosa e si concentrava sul catechismo, mentre quella pubblica puntava a dare strumenti alla popolazione per essere parte di un popolo più vicino alla pubblica felicità e più efficiente.

Scioglimento degli ordini religiosi

Giuseppe II arriva a sciogliere gli ordini contemplativi, ma il popolo non sopporta questa scelta, perché si vede sottrarre dei punti di riferimento tradizionali. L’Austria e altri Paesi cacciano i Gesuiti, fino a che, nel 1773 (nel giro di poco più di 10 anni) Clemente XIV è indotto a sciogliere la Compagnia di Gesù e gli ecclesiastici vengono riassorbiti o dal clero secolare (parrocchie) o dagli altri ordini; le loro proprietà non vengono sottratte, ma vengono gestite da altri ordini. Uno dei motivi per cui in Francia scoppia la Rivoluzione è che le riforme si scontrano con l’opposizione di nobili, dei ceti intermedi e la perdita di sincronia dei movimenti sociali e politici diventa così grave da incepparsi e diventare causa di rivoluzione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'unico valore dell'Illuminismo che il dispotismo illuminato non riesce ad accogliere?
  2. Il dispotismo illuminato non riesce ad accogliere la libertà, poiché i monarchi assoluti aderiscono all’Illuminismo solo nella misura in cui possono modernizzare i loro Stati senza rinunciare al controllo assoluto.

  3. Come Maria Teresa d'Austria gestisce la tassazione nei suoi territori?
  4. Maria Teresa d'Austria introduce catasti per controllare le proprietà e stabilisce un sistema di tassazione che riduce i privilegi nobiliari, rendendo i sudditi più uguali e centralizzando il potere statale.

  5. In che modo il giurisdizionalismo viene applicato durante il regno di Maria Teresa d'Austria?
  6. Il giurisdizionalismo viene applicato gradualmente, imponendo seminari statali per formare il clero cattolico, garantendo che sia rispettoso delle prerogative statali e pubbliche.

  7. Qual è l'obiettivo dell'introduzione delle scuole pubbliche da parte dei despoti illuminati?
  8. L'obiettivo è incrementare l'alfabetizzazione e la cultura popolare, rendendo il popolo più utile al regime di pubblica felicità e più efficiente, sottraendo i bambini alle scuole ecclesiastiche.

  9. Quali sono le conseguenze della soppressione dei Gesuiti in Austria?
  10. La soppressione dei Gesuiti porta a una reazione negativa del popolo, che perde punti di riferimento tradizionali, e le loro proprietà vengono gestite da altri ordini, contribuendo a tensioni sociali e politiche.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

pexolo di Mauro_105

URGENTE (321112)

pexolo di Lud_

domandina

pexolo di Samantha Petrosino