Concetti Chiave
- Durante il soggiorno a Wartburg, Lutero fu tormentato da incubi e disturbi fisici, schiacciato dalla responsabilità della sua rottura con la Chiesa.
- Il movimento riformatore in Germania provocava agitazioni sociali, con frati e monache che abbandonavano i monasteri e liturgie semplificate.
- Lutero riteneva che la Riforma necessitasse del supporto dei principi per avere successo, opponendosi ai predicatori radicali che minacciavano il movimento.
- La dottrina dei due regni di Lutero separa Chiesa e Stato, riconoscendo solo la legge evangelica interiormente e l'autorità politica esteriormente.
- Lutero legittimava l'ordine sociale e respingeva ogni sovversione, sostenendo che i cristiani non avessero diritto di resistenza alle istituzioni.
Indice
Lutero e la sua crisi interiore
Durante il soggiorno a Wartburg, Lutero si sentì sopraffare dal peso della sovrumana responsabilità che si era assunto, scegliendo la strada della frattura con la Chiesa: le sue notti erano popolate da incubi e da allucinazioni che si sommavano ai tormenti causati da vari disturbi fisici.
Agitazioni sociali e reazioni
Intanto nel movimento riformatore le agitazioni sociali si facevano sempre più minacciose: frati e monache abbandonavano i monasteri; le celebrazioni liturgiche venivano semplificate e molti preti cacciati dalle parrocchie; numerosi agitatori spingevano le masse contro le chiese e i conventi, distruggendo le immagini sacre e suscitando la reazione dei principi.
Lutero contro i radicali
Preoccupato da questa situazione, Lutero decise di abbandonare il suo sicuro rifugio così da contrapporre il suo prestigio agli esaltati, come definì i predicatori più radicali, che con la loro opera di "profeti del diavolo" compromettevano la Riforma.
Lutero infatti era convinto che la Riforma poteva avere successo solo se i principi l'avessero appoggiata.La dottrina dei due regni
La sua visione è ben espressa nella dottrina dei due regni: Chiesa e Stato - sostenne - sono separati, allo stesso modo in cui la vita interiore è distinta da quella esteriore. Il cristiano interiormente riconosce solo la legge evangelica: è questo il regno della Chiesa.
Esteriormente, però, nella sua vita sociale, il cristiano è tenuto a ubbidire all'autorità politica, anch'essa voluta da Dio per garantire l'ordine nel mondo: è questo il regno dello Stato. Diversamente l'umanità sarebbe vittima della violenza generata dal peccato.
Legittimazione del potere politico
In questo modo, pur non riconoscendo un valore sacrale al potere politico, Lutero forniva alla gerarchia sociale una potente legittimazione e bollava come demoniaco ogni progetto di sovversione. Il cristiano non ha alcun diritto di resistenza alle istituzioni, se non in materia di fede, per quanto ingiuste possano essere. Con queste concezioni drasticamente conservatrici, Lutero si preparava a scontrarsi con quanti avevano tratto dalla sua rivolta una speranza di riscossa sociale.
Domande da interrogazione
- Qual era la visione di Lutero riguardo alla separazione tra Chiesa e Stato?
- Come reagì Lutero alle agitazioni sociali all'interno del movimento riformatore?
- Qual era la posizione di Lutero riguardo alla resistenza contro le istituzioni politiche?
Lutero sosteneva che Chiesa e Stato fossero separati, con la vita interiore del cristiano guidata dalla legge evangelica e la vita sociale soggetta all'autorità politica, voluta da Dio per mantenere l'ordine.
Lutero abbandonò il suo rifugio per opporsi ai predicatori radicali, che considerava "profeti del diavolo", e per garantire che la Riforma avesse successo solo con l'appoggio dei principi.
Lutero riteneva che i cristiani non avessero diritto di resistenza alle istituzioni politiche, se non in materia di fede, e considerava demoniaco ogni progetto di sovversione.