Concetti Chiave
- Jefferson criticava le leggi britanniche che limitavano le esportazioni coloniali, costringendo i coloni a vendere il loro surplus di tabacco a mercanti britannici a prezzi inferiori.
- Le leggi vietavano ai coloni di produrre articoli finiti dalle materie prime locali, come pellicce e ferro, obbligandoli a inviarli in Gran Bretagna per la lavorazione.
- I coloni subivano costi elevati per il trasporto e l'assicurazione per spedire materie prime in Gran Bretagna e riceverle poi come prodotti finiti.
- La legislazione britannica impediva lo sviluppo economico delle colonie, soffocandone l'industria e mantenendo la dipendenza economica dalla Gran Bretagna.
- Jefferson criticava la rivoluzione industriale britannica, che privilegiava la produzione meccanizzata a scapito delle condizioni umane degli operai.
Thomas Jefferson(1774)
Questionario
1. Chi era Thomas Jefferson
Indice
Thomas Jefferson e la rivoluzione
Thomas Jefferson è stato uno dei capi della Rivoluzione americana. Nel 1801, egli diventò il 3° presidente degli Stati Uniti.
2. Jefferson cita tre prodotti in particolare. Sottolineali nel testo
I tre prodotti citati da Jefferson nel testo sono: le pellicce, il ferro, il tabacco
3. Nel testo sono denunciate alcune assurdità. Quali?
Assurdità delle regole britanniche
Le regole imposte dalla Gran Bretagna alle colonie americane sono assurde: innanzitutto i prodotti devono essere esportati e venduti in Gran Bretagna. La parte eccedente, una volta soddisfatti bisogni degli Inglesi, deve essere di nuovo venduta in Gran Bretagna ad un brezzo molto inferiore a causa del rapporto domanda offerta (la domanda è calata notevolmente e quindi il prezzo dell’offerta diminuisce). Tale merce residua sarà venduta all’estero dalla madre patria al prezzo effettivo per cui il guadagno del mercante inglese sarà cospicuo.
Un’altra assurdità consiste nel fatto che i coloni devono sostenere il costo del trasporto e dell’assicurazione per inviare le materie prime come il ferro, in Gran Bretagna e sostenere di nuovo le stesse spese quando il prodotto finito sarà inviato dalla Gran Bretagna nelle colonie.
Ulteriore assurdità: i coloni non possono utilizzare le materie prime per fabbricare dei prodotti finiti. La lavorazione deve avvenire in Gran Bretagna
In conclusione, il governo di Londra non faceva altro che soffocare l’economia delle Tredici colonie
4. Commenta la frase finale “al fine di mantenere non uomini ma macchine nell’isola della Gran Bretagna”.
Critica alla rivoluzione industriale
Questa è una critica alla rivoluzione industriale inglese che ha lo scopo di produrre sempre di più e che per questo considera gli operai delle macchine e non delle persone
5. Secondo l’autore, è giusto che i cittadini si ribellino a leggi che essi percepiscono ingiuste nei loro confronti. Ti sembra corretta questa conclusione sulla base del documento? Spiega perché.
Giustificazione della ribellione
In base alla tradizione inglese, recepita dagli Illuministi, fra il popolo ed il sovrano esisteva un patto che nei confronti delle tredici colonia si concretizzava con il patto coloniale: gli abitanti delle colonie pagavano le tasse ed in cambio il governo di Londra forniva protezione e sicurezza. Imponendo condizioni economiche ingiuste, il governo di Londra è venuto meno al patto quindi Jefferson ritiene giustamente che il popolo si debba ribellare e affidare la gestione dello Stato ad un governo che faccia realmente gli interessi del popolo
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali lamentele di Jefferson riguardo alle leggi britanniche sulle colonie?
- Perché Jefferson considera assurde le regole imposte dalla Gran Bretagna?
- Cosa rappresenta la frase "al fine di mantenere non uomini ma macchine nell’isola della Gran Bretagna"?
- Qual è la posizione di Jefferson riguardo alla ribellione contro leggi ingiuste?
- Quali prodotti specifici menziona Jefferson nel suo testo?
Jefferson critica le leggi britanniche che impediscono alle colonie di esportare liberamente i loro prodotti, come il tabacco, e di fabbricare articoli con le materie prime locali, come le pellicce e il ferro, costringendole a dipendere economicamente dalla Gran Bretagna.
Le regole sono considerate assurde perché obbligano le colonie a vendere i loro prodotti a prezzi bassi ai mercanti britannici e a sostenere costi di trasporto e assicurazione per materie prime che devono essere lavorate in Gran Bretagna, soffocando così l'economia delle colonie.
La frase critica la rivoluzione industriale inglese, che Jefferson vede come un sistema che tratta gli operai come macchine piuttosto che come esseri umani, focalizzandosi sulla produzione continua.
Jefferson sostiene che i cittadini hanno il diritto di ribellarsi contro leggi percepite come ingiuste, poiché il governo britannico ha violato il patto coloniale non rispettando gli interessi delle colonie.
Jefferson menziona specificamente le pellicce, il ferro e il tabacco come esempi di prodotti soggetti alle restrizioni britanniche che danneggiano l'economia delle colonie.