Concetti Chiave
- L'Illuminismo, principale movimento intellettuale del Settecento, promuoveva la centralità della ragione come guida universale, sviluppandosi in Europa a partire dall'Inghilterra di Locke.
- La fiducia nella ragione, considerata uno strumento per risolvere problemi e dominare la natura, portò importanti progressi scientifici e favorì il processo di laicizzazione iniziato nel Rinascimento.
- Gli illuministi rifiutavano la tradizione non dimostrata scientificamente, promuovendo uno spirito critico che si opponeva alla fede cieca e all'autorità della Chiesa cattolica.
- Gli intellettuali dell'Illuminismo avevano il compito di educare alla ragione, combattere l'ignoranza e promuovere una società più giusta, basata su uguaglianza, progresso e pace.
- L'ottimismo illuminista vedeva la natura come perfetta e la ragione come sinonimo di bene, sostenendo che l'uomo può migliorare sé stesso e il mondo, raggiungendo la felicità in questa vita.
Indice
Origini e sviluppo dell'Illuminismo
L’Illuminismo fu il principale movimento intellettuale del Settecento in Europa. Era caratterizzato dalla centralità della ragione come guida per l’uomo. Nacque in Inghilterra alla fine del Seicento, sotto l'influenza di John Locke. Si sviluppò soprattutto in Francia dagli e poi in tutta Europa.
La fase più fiorente dell’Illuminismo è definita "primavera dei Lumi". Fu probabilmente tra la fine delle guerre nel 1763 e l’inizio della Rivoluzione Francese nel 1789.La centralità della ragione
L’Illuminismo si basava sulla fiducia nella ragione. Questa era considerata uno strumento universale per risolvere problemi e dominare la natura. Alcuni illuministi valorizzarono anche il sentimento e tutti rifiutarono il razionalismo cartesiano, sostenendo invece l’applicazione della ragione all’esperienza, secondo la scienza sperimentale di Galileo e Newton.
La scienza raggiunse importanti traguardi, che confermarono la necessità di superare schemi biblici e aristotelici, terminando il processo di laicizzazione della cultura iniziato nel Rinascimento.
Critica alla tradizione e religione
L’Illuminismo respingeva il valore della tradizione, intesa come dottrine non dimostrate scientificamente e accettata per abitudine o autorità, promuovendo invece lo spirito critico, opposto alla fede cieca. Gli illuministi denunciarono l’oscurantismo del passato e delle religioni positive, in particolare della Chiesa cattolica, accusata di alimentare fanatismo e intolleranza.
Preferivano una religione naturale. Questa si basava sulla ragione, in cui Dio è il creatore del mondo ma non interviene nelle vicende umane. Molti di questi argomenti derivavano dalle opere del filosofo calvinista Pierre Bayle, che esaltava la tolleranza religiosa e denunciava l’intolleranza come causa di disordini, sottolineando i pericoli di una religione che opprime le coscienze.
L’Illuminismo aspirava a inaugurare un’epoca nuova, fondata sulla ragione la fiducia nel progresso, libera dai retaggi del passato. Il filosofo Immanuel Kant lo definì come l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità, spronandolo a usare il proprio intelletto con il motto "Sapere aude!" (Abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza).
Il ruolo degli intellettuali
Gli intellettuali avevano un ruolo cruciale: educare alla ragione, combattere l’ignoranza e promuovere modelli di Stato più giusti. Per l’Illuminismo, la cultura era un’impresa politica volta a migliorare concretamente la società, e gli intelletuali, uniti come il "partito dei filosofi," lottavano contro le ingiustizie dell’Antico regime, i privilegi di nobili e clero, e la contrapposizione tra nazioni. Essi promuovevano l’uguaglianza tra gli uomini e l’ideale cosmopolita di una comunità mondiale fondata sulla ragione e sulla pace perpetua.
Religione naturale e razionale
Gli illuministi contrapponevano la religione naturale, razionale e universale, a quella positiva, basata su dogmi e privilegi imposti dagli Stati. Per loro, il concetto di "naturale" era sinonimo di "razionale" e sempre associato al "bene". Rousseau sintetizzò questa idea nell’Emilio, affermando che tutto è perfetto in natura, ma si corrompe per mano dell’uomo.
Buona è la natura umana: in quanto essere razionale, ogni individuo ha diritto alla libertà, rifiutando l’idea cristiana del peccato originale e la necessità di redenzione. Secondo l’ottimismo illuminista, l’uomo può migliorare sé stesso e il mondo, progredire nella Storia e raggiungere la felicità in questa vita, senza attendere una dimensione ultraterrena.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il principale movimento intellettuale del Settecento in Europa?
- Qual era il ruolo della ragione secondo gli illuministi?
- Come si poneva l'Illuminismo nei confronti della tradizione e della religione?
- Qual era il ruolo degli intellettuali durante l'Illuminismo?
- Qual era la visione degli illuministi sulla natura e sull'uomo?
L'Illuminismo è stato il principale movimento intellettuale del Settecento in Europa, caratterizzato dalla centralità della ragione come guida per l'uomo.
Gli illuministi consideravano la ragione uno strumento universale per risolvere problemi e dominare la natura, rifiutando il razionalismo cartesiano e promuovendo l'applicazione della ragione all'esperienza.
L'Illuminismo respingeva il valore della tradizione e delle religioni positive, promuovendo lo spirito critico e una religione naturale basata sulla ragione, denunciando l'oscurantismo e l'intolleranza religiosa.
Gli intellettuali avevano il compito di educare alla ragione, combattere l'ignoranza e promuovere modelli di Stato più giusti, lottando contro le ingiustizie dell'Antico regime e promuovendo l'uguaglianza e l'ideale cosmopolita.
Gli illuministi vedevano la natura come sinonimo di razionale e bene, credendo nell'ottimismo che l'uomo, essendo razionale, può migliorare sé stesso e il mondo, raggiungendo la felicità in questa vita.