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Concetti Chiave

  • I sovrani europei del XVIII secolo ispirati dall'assolutismo francese implementarono riforme per centralizzare e modernizzare lo stato, seguendo ideali illuministici.
  • In Italia, sotto la dominazione asburgica, furono introdotte riforme fiscali e giuridiche, come il catasto e l'abolizione della tortura, per migliorare il sistema economico e giuridico.
  • Nell'Impero austriaco, Maria Teresa e Giuseppe II introdussero riforme per limitare i privilegi ecclesiastici e nobiliari, promuovendo l'istruzione e la giustizia statale.
  • Federico II di Prussia implementò la tolleranza religiosa e l'istruzione obbligatoria, mentre Caterina II di Russia non riuscì a superare l'opposizione aristocratica alle riforme sociali.
  • In Francia, sotto Filippo d'Orléans, i parlamentari riuscirono a bloccare riforme che minacciavano i loro privilegi, esercitando il diritto di rimostranza.

Indice

  1. Politica di riforme assolutiste
  2. Riforme fiscali e giuridiche
  3. Riforme in Italia e Asburgo
  4. Riforme in Spagna e Prussia
  5. Caterina II e Filippo d'Orléans

Politica di riforme assolutiste

I sovrani europei che avevano preso a modello il sistema assolutista francese intrapresero una politica di riforme vola a rafforzare lo stato assolutista attraverso una centralizzazione degli apparati statali; tali riforme avevano come scopo quello di modernizzare lo stato e attivare un progresso nella società.

Si parla quindi di assolutismo illuminato o dispotismo illuminato, in quanto i sovrani iniziarono a seguire gli ideali illuministici per riformare e migliorare lo Stato.

I sovrani illuminati riformarono alcuni punti comuni:

Riforme fiscali e giuridiche

Per quanto riguarda la riforma fiscale venne istituito un catasto, tale riforma era volta a limitare i privilegi di cui godeva l'aristocrazia e il clero e a rafforzare l'autorità statale.

Altre riforme furono quella attuata sul ridimensionamento del potere ecclesiastico, la riforma di giustizia e la concezione di maggior libertà, come per esempio la libertà religiosa.

Riforme in Italia e Asburgo

Le maggiori riforme in Italia avvennero principalmente nei territori dominati dagli Asburgo.

A Milano le maggiori riforme furono la realizzazione di un catasto e il censimento delle proprietà terriere necessario per un migliore accertamento fiscale.

Nel Granducato di Toscana governato da Pietro Leopoldo di Asburgo, fu avviato un programma di riforme che si concentra principalmente sul terreno economico(quindi ci fu una maggior libertà di commercio, e la soppressione delle corporazioni), su quello religioso (riduce il potere della Chiesa). In ambito giuridico con Pietro Leopoldo di Asburgo, venne accettata la legge penale che vedeva abolita la pena della tortura ammettendo come pena massima i lavori forzati a vita.

Nell'Impero asburgico Maria Teresa cerco di rafforzare l'autorità dello Stato ridendo di 200 i privilegi fiscali e avviando una realizzazione del catasto limitando la servitù contadina e istituendo l'istruzione pubblica elementare.

Giuseppe II, figlio di Maria Teresa, cercò di riformare ancora di più il suo paese introducendo una politica giurisdizionalista mirata a limitare il potere della Chiesa e a sottometterla allo stato facendo in modo che anche la Chiesa fosse giudicata davanti a una corte statale.

Riforme in Spagna e Prussia

In Spagna ci furono molti tentativi di riforma. Fallirono i tentativi di limitare il potere economico e politico della chiesa dell'aristocrazia. Riuscirono Tuttavia a realizzare un catasto.

In Prussia Federico II riformò la giustizia, abolì infatti la tortura giudiziaria ed eliminò alcune barbarie del diritto penale come per esempio la condanna a morte per annegamento delle infanticide.

Riconobbi la piena tolleranza religiosa praticata in tutte le province di un regno che restava principalmente protestante. Istituì l'insegnamento elementare obbligatorio (per favorire l'uguaglianza di fronte alla legge) e consentì una maggior libertà di stampa e di circolazione delle idee ma non fino a creare una vera e propria opinione pubblica perché era convinto che i sudditi non fossero in grado di giudicare gli affari di stato.

Caterina II e Filippo d'Orléans

Caterina II di Russia si rivelò invece una riformatrice fallimentare poiché la questione dell'abolizione della servitù sollevo la apposizione dell'aristocrazia terriera.

Quando Luigi XIV morì prese il potere Filippo d'Orléans che restituì alla nobiltà e ai parlamentari le prerogative e poteri che Luigi XIV gli aveva tolto. I parlamentari iniziano ad esercitare il diritto di rimostranza riuscendo a bloccare ogni tentativo di riforma che potesse mettere in discussione tutti i loro privilegi.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono gli obiettivi principali delle riforme dei sovrani europei che seguirono il modello assolutista francese?
  2. I sovrani europei miravano a rafforzare lo stato assolutista attraverso la centralizzazione degli apparati statali, modernizzare lo stato e promuovere il progresso sociale, seguendo gli ideali illuministici.

  3. Quali furono le principali riforme attuate in Italia sotto il dominio degli Asburgo?
  4. In Italia, le riforme principali includevano la realizzazione di un catasto e il censimento delle proprietà terriere a Milano, e nel Granducato di Toscana, la libertà di commercio, la riduzione del potere della Chiesa e l'abolizione della tortura.

  5. Come cercarono di riformare l'Impero austriaco Maria Teresa e Giuseppe II?
  6. Maria Teresa cercò di rafforzare l'autorità statale limitando i privilegi fiscali e istituendo l'istruzione pubblica elementare, mentre Giuseppe II mirò a limitare il potere della Chiesa e a sottometterla allo stato.

  7. Quali furono le riforme principali introdotte da Federico II in Prussia?
  8. Federico II abolì la tortura giudiziaria, promosse la tolleranza religiosa, istituì l'insegnamento elementare obbligatorio e consentì una maggiore libertà di stampa, pur mantenendo il controllo sugli affari di stato.

  9. Quali furono le conseguenze della morte di Luigi XIV in Francia?
  10. Dopo la morte di Luigi XIV, Filippo d'Orléans restituì alla nobiltà e ai parlamentari i poteri tolti da Luigi XIV, permettendo ai parlamentari di bloccare le riforme che minacciavano i loro privilegi.

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