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Concetti Chiave

  • Jean-Jacques Rousseau criticava la democrazia dell'Illuminismo, sostenendo che il contratto sociale legalizzava le disuguaglianze.
  • Rousseau proponeva un nuovo contratto sociale basato sulla sovranità popolare, dove il potere dello stato appartiene al popolo.
  • Le democrazie moderne, inclusa quella italiana, si basano su principi di sovranità popolare e divisione dei poteri, ispirati da Rousseau, Locke e Montesquieu.
  • La Costituzione italiana afferma che la sovranità appartiene al popolo, ma è esercitata nei limiti costituzionali, differenziandosi dalla democrazia diretta di Rousseau.
  • Rousseau riconosceva che la democrazia diretta si applicava solo in piccole comunità, mentre le moderne democrazie rappresentative usano eletti per esercitare la sovranità popolare.

Indice

  1. Il pensiero di Rousseau
  2. Il contratto sociale moderno
  3. Differenze tra Rousseau e la costituzione

Il pensiero di Rousseau

Radicale riguardo al tema della democrazia nel periodo dell’Illuminismo fu l’impostazione del filosofo Jean-Jacques Rousseau (1712-1778). Secondo Rousseau, la storia ci mostra la continua sopraffazione del forte sul debole, del ricco sul povero. Il contratto sociale non ha eliminato queste ingiustizie, anzi, non ha fatto altro che legalizzare le disuguaglianze e l’oppressione. Occorre allora un nuovo contratto sociale che fondi uno stato in cui la sovranità sia espressione della volontà di tutto il popolo, ovvero sia sovranità popolare. Con questa teoria si esprime che la sovranità, cioè il potere dello stato, deriva dal popolo e appartiene a esso. Rousseau pensa a uno stato democratico e repubblicano, in cui le disuguaglianze sociali possono esistere purché non mettano in pericolo la libertà di ciascuno, e questo è possibile solo a patto che “un cittadino non sia tanto ricco da poterne comprare un altro”.

Il contratto sociale moderno

Su queste basi teoriche si fondano ancora oggi le democrazie e tra queste anche quella italiana: la Costituzione votata dai partiti dell’Assemblea costituente il 22 dicembre 1947 è il “contratto sociale” che fonda la repubblica in cui viviamo.

Dalle teorie di Locke e di Montesquieu nasce il liberalismo moderno, i cui principi sono affermati nella nostra Costituzione nei primi articoli che sanciscono i diritti alla libertà e alla proprietà, e in quelli che stabiliscono la divisione dei poteri: il parlamento è l’organismo che fa le leggi, al governo è affidato il potere esecutivo e alla magistratura quello giudiziario.

Differenze tra Rousseau e la costituzione

Anche alcuni principi democratici teorizzati da Rousseau ispirano parti della nostra carta costituzionale: il primo articolo, per esempio, afferma che “la sovranità appartiene al popolo”. C’è però una differenza fondamentale rispetto al pensiero di Rousseau: l’articolo precisa che il popolo deve esercitare la sua sovranità “nelle forme e nei limiti della Costituzione”, mentre per il filosofo di Ginevra la forma ideale di governo era la democrazia diretta, esercitata cioè direttamente dal popolo, senza intermediari. Anche Rousseau si rendeva conto che una simile forma di democrazia si sarebbe potuta realizzare solo in piccole comunità, in villaggi o città come l’Atene del V secolo a.C. dove effettivamente era nata, e che difficilmente si sarebbe potuta applicare a uno stato molto più esteso e popolato. Ecco perché nelle moderne democrazie rappresentative la sovranità popolare viene esercitata in maniera indiretta, tramite i rappresentanti eletti dal popolo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Rousseau riguardo alla sovranità popolare?
  2. Rousseau sostiene che la sovranità deve essere espressione della volontà di tutto il popolo, ovvero sovranità popolare, e che il potere dello stato deriva dal popolo e appartiene a esso.

  3. Come si differenzia la democrazia moderna dalla visione di Rousseau?
  4. La democrazia moderna, come sancito nella Costituzione italiana, esercita la sovranità popolare "nelle forme e nei limiti della Costituzione", mentre Rousseau idealizzava una democrazia diretta, esercitata direttamente dal popolo senza intermediari.

  5. Quali principi delle teorie di Locke e Montesquieu sono presenti nella Costituzione italiana?
  6. La Costituzione italiana incorpora i principi del liberalismo moderno di Locke e Montesquieu, affermando i diritti alla libertà e alla proprietà e stabilendo la divisione dei poteri tra parlamento, governo e magistratura.

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