Concetti Chiave
- Alla fine del XVII secolo, l'Italia attraversa un periodo di torpore economico, politico e intellettuale, perdendo terreno rispetto ai più avanzati paesi europei come Olanda, Inghilterra e Francia.
- La vivacità politica e culturale dei secoli precedenti scompare, e nessuna figura di rilievo emerge per sostituire personaggi illustri come Galilei o Sarpi.
- La Controriforma impone un'atmosfera religiosa basata su esteriorità e conformismo, priva della vivacità dei movimenti gallicani francesi o del protestantesimo inglese.
- La cultura italiana, eccetto l'Accademia del Cimento a Firenze, appare arretrata e oppressa dall'influenza della Compagnia di Gesù e dell'Inquisizione.
- Il malgoverno spagnolo contribuisce alla decadenza delle corti italiane, segnate da indolenza e meschinità, mentre la letteratura si limita a ricerche artificiose e retoriche.
Indice
Declino economico e politico
Alla fine del XVII secolo, l’Italia conosce un periodo di torpore se non di regresso in tutti i campi: economico, politico ed intellettuale. La tradizionale presenza economica degli stati italiani nell’economia dell’ Africa settentrionale e dei paesi del Levante con cui avevano sempre stretto solidi legami, viene sostituita dai grandi paesi europei Olanda, Inghilterra e Francia molto più avanzati dal punto di vista industriale e commerciale. La vivacità politica, religiosa e culturale dei primi anni è ormai scomparsa e nessuna figura di spicco è in grado di sostituire un Galilei o un Sarpi ormai morti. I grandi condottieri quali Montecuccoli o Eugenio di Savoia hanno lasciato la penisola per mettersi a servizio delle potenze straniere, dando prova di grande bravura.
Stagnazione culturale e religiosa
In ambito religioso, a causa della presenza schiacciante della Controriforma, tutto si basa sull’esteriorità e sul conformismo e niente è al pari dei vivaci movimenti gallicani del cattolicesimo francese o del protestantesimo inglese.
Cultura e filosofia in crisi
Nella cultura, troviamo l’unico elemento positivo a Firenze con l’ Accademia del Cimento che mantiene vivo per l’interesse per la fisica e la biologia. All’infuori di questo aspetto, la cultura risulta arretrata, molto distante dal pensiero europeo, imbevuta di provincialismo e soprattutto oppressa dalla presenza della compagnia di Gesù e dall’ Inquisizione. In ambito filosofico ci si limita ad accogliere le idee di Descartes soltanto in qualche ambiente ristretto romano o napoletano che ruotano intorno alla figura di Cristina di Svezia e da cui nascerà presto l’ Accademia dell’ Arcadia. La letteratura non produce nulla di personale e di vivo perché si interessa esclusivamente della ricerca dell’artificioso e della retorica.
Decadenza delle corti italiane
Le corti dei piccoli stati italiani sono immerse in una sonnolenza mai vista prima: i discendenti delle vecchia dinastie danno prova di indolenza e di meschinità, presi come sono da futili interessi interni, come se le loro stirpi si stessero ormai fisiologicamente esaurendo.
Ovunque regna pertanto la decadenza, dovuta soprattutto alla lunga presenza spagnola nella penisola e al malgoverno da essa diffuso.
Domande da interrogazione
- Quali sono le cause principali della decadenza dell'Italia alla fine del XVII secolo?
- Come si manifesta la decadenza culturale in Italia durante questo periodo?
- Qual è la situazione delle corti italiane alla fine del XVII secolo?
La decadenza è attribuita alla lunga presenza spagnola e al malgoverno, oltre alla perdita di vivacità economica, politica e culturale.
La cultura è arretrata e provinciale, oppressa dalla compagnia di Gesù e dall'Inquisizione, con poche eccezioni come l'Accademia del Cimento a Firenze.
Le corti sono immerse in una sonnolenza, con discendenti delle vecchie dinastie che mostrano indolenza e meschinità, concentrati su futili interessi interni.