Concetti Chiave
- Cristina di Svezia, salita al trono a sei anni, era più interessata alle arti e alle scienze che alla politica, guadagnandosi il soprannome di Minerva del Nord.
- Nonostante le pressioni dei nobili per sposarsi e garantire la continuità dinastica, Cristina nominò suo cugino Carlo X Gustavo come erede al trono.
- Cristina mostrò interesse per il cattolicesimo, invitando gesuiti a corte e convertendosi ufficialmente nel 1652, dopo aver respinto il "libro della concordia" luterano.
- Nel 1654 abdicò, forse a causa della conversione al cattolicesimo, trasferendosi a Roma, dove divenne un'importante collezionista d'arte.
- Il regno di Cristina fu un periodo di rinascita culturale per la Svezia, anche se tale impulso culturale portò a un indebolimento delle finanze del regno.

Indice
Cristina di Svezia
Quando il re di Svezia, Gustavo II Adolfo, conosciuto come il Leone del Nord, morì nella battaglia di Lutzen lasciò il regno nelle mani di sua figlia Cristina di appena 6 anni, la reggenza della bambina venne affidata al cancelliere Axel Oxenstierna. Compiuta la maggiore età nel 1644, Cristina dimostrò subito un grande interesse per le arti, le scienze e la letteratura piuttosto che per la politica o la guerra. Dotata di un’intelligenza ed una memoria notevoli, ricevette un’educazione assai raffinata e per la sua produzione letteraria arrivò perfino ad essere conosciuta come la Minerva del Nord. Nel momento in cui salì al trono, acquisendo i suoi pieni poteri, essa prese subito le distanze dal cancelliere Oxenstierna, di questo fatto approfittarono ben presto i nobili svedesi che già da alcuni anni prima avevano tentato di appropriarsi delle terre appartenenti al patrimonio reale, finendo per imporre le proprie direttive di governo. Nel 1650, a seguito di una grave carestia causata da un pessimo raccolto, i contadini, il clero e la società urbana chiesero l’intervento della monarchia per ridurre i privilegi dei grandi nobili latifondisti, ma la regina Cristina non manifesto alcun interesse per questo problema perché troppo presa dalle questioni culturali di corte. Qui, essa si faceva circondare dai più importanti saggi e filosofi del tempo come René Descartes, invitato a Stoccolma e all’università di Upsala nell’ottobre 1649. Tuttavia le lezioni di filosofia e di religione del celebre pensatore francese iniziarono solo nel mese di dicembre e molto presto al mattino nella gelida residenza reale. Pare che, come conseguenza, Descartes contrasse una grave polmonite che lo portò alla tomba nel febbraio del 1650. La forte personalità della sovrana e la sua predisposizione alla cultura e alla conoscenza di sapere, le conferivano una forte coscienza di quello che era il suo ruolo, lei era pienamente consapevole dell’assolutismo che le conferiva il suo potere in quanto sovrana, ma raggiunta la maggiore età iniziò ad avere contrasti con l’ambiente di corte e con i nobili, poiché questi insistevano con la giovane sovrana perché si sposasse al più presto, i nobili di corte ovviamente volevano che Cristina si sposasse con uno del loro entourage, o con uno dei suoi cugini, per assicurare alla nazione una continuità della corona. Il senato sollecitava sempre più la sovrana a sposarsi ma lei stava sempre ferma nelle sue convinzioni, sostenendo di non voler stare alla sottomissione di un matrimonio. Per non lasciare scoperto il trono, il 10 marzo 1649, Cristina nominò come suo erede il cugino Carlo X Gustavo, questa scelta venne accettata dal clero, dalla borghesia e dai contadini, ma rifiutata dai nobili di corte. Nonostante Cristina fosse sovrana da quasi diciotto anni, la sua incoronazione avvenne il 20 ottobre del 1650, i festeggiamenti durarono fino a gennaio
per un ulteriore approfondimento sulla guerra dei 40 anni vedi anche qua
Cristina di Svezia e la religione cattolica
La figura di Cristina di Svezia si presentava diversa e stravagante per il suo tempo da più punti di vista, la sovrana svedese intervenne anche sulla questione religiosa, suggerendo una riforma per un nuovo ordinamento per la chiesa nazionale svedese, questa riforma però venne respinta. Nel 1647 il clero svedese propose il “libro della concordia”, in cui veniva definito il luteranesimo contro le eresie, Cristina era però contraria a questo provvedimento, e il libro non venne mai portato a termine. La Chiesa di Roma, in seguito alla riforma protestante e alla conversione di molti sovrani europei, spingeva perché questi si riconvertissero al cattolicesimo, per questo motivo, mandò dalla regina Cristina, nel 1650, un padre gesuita. Il padre gesuita impressionò subito la sovrana con i suoi discorsi sulla fede e sul cattolicesimo, per questo la giovane donna invitò, segretamente, nella sua corte anche altri gesuiti. La regina svedese si trovava concorde con i precetti cattolici su vari punti, come sulla visione dei peccati, dell’immortalità dell’anima, e del libero arbitrio. Fu nel 1652 che Cristina di Svezia si convertì ufficialmente al cattolicesimo.
per un ulteriore approfondimento sulla riforma protestante vedi anche qui
Abdicazione di Cristina di Svezia
A febbraio del 1654, la regina Cristina abdicò, forse a causa della sua conversione al cattolicesimo, e si trasferì in Italia, a Roma. Qui, con grande stupore dei suoi contemporanei, l’anno successivo si convertì al Cattolicesimo, assumendo il nome di Maria Cristina Alessandra Vasa e ricevendo la prima comunione direttamente dalle mani del papa Alessandro VII. A Roma, essa continuò anche a collezionare opere d’arte, soprattutto statue antiche, che oggi sono state raccolte nel Museo del Prado di Madrid. Nell’insieme si può affermare che il regno della regina Cristina costituì per la Svezia un grande momento di rinascita culturale anche se per mettere in pratica il suo motto Columna regni sapientiae [la conoscenza è il pilastro del regno] essa non esitò a spendere ingenti somme di denaro anche a rischio di indebolire ulteriormente l’ erario di per sé già precario a causa dei numerosi conflitti in cui la Svezia si era sempre lanciata al fine di stabilire la propria egemonia sul Mar Baltico.
Domande da interrogazione
- Chi era Cristina di Svezia e quale fu il suo contributo culturale?
- Qual era la posizione di Cristina di Svezia riguardo alla religione?
- Perché Cristina di Svezia abdicò e cosa fece dopo?
- Quali furono le sfide politiche affrontate da Cristina di Svezia durante il suo regno?
- Quali furono le conseguenze economiche delle scelte di Cristina di Svezia?
Cristina di Svezia, figlia di Gustavo II Adolfo, divenne regina a soli 6 anni. Era nota per il suo interesse per le arti, le scienze e la letteratura, guadagnandosi il soprannome di "Minerva del Nord". Invitò pensatori come René Descartes alla sua corte, contribuendo alla rinascita culturale della Svezia.
Cristina di Svezia era contraria al "libro della concordia" proposto dal clero svedese e si convertì ufficialmente al cattolicesimo nel 1652, influenzata dai gesuiti che invitò segretamente alla sua corte.
Cristina abdicò nel 1654, probabilmente a causa della sua conversione al cattolicesimo, e si trasferì a Roma. Lì continuò a collezionare opere d'arte e si convertì ufficialmente al cattolicesimo, ricevendo la comunione dal papa Alessandro VII.
Cristina affrontò pressioni dai nobili per sposarsi e garantire la continuità della corona. Tuttavia, rifiutò di sottomettersi a un matrimonio e nominò suo cugino Carlo X Gustavo come erede, una decisione accettata da clero, borghesia e contadini, ma non dai nobili.
Cristina spese ingenti somme di denaro per promuovere la cultura, seguendo il suo motto "Columna regni sapientiae". Questo indebolì ulteriormente l'erario svedese, già precario a causa dei conflitti per l'egemonia sul Mar Baltico.