Concetti Chiave
- Carlo V fu eletto Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1519 e incoronato nel 1520 ad Aquisgrana.
- Il suo Impero era un insieme eterogeneo di Stati diversi, unificati sotto la sua sovranità ma con amministrazioni varie.
- Carlo V necessitava di grandi risorse economiche per sanare debiti con banche tedesche, imponendo tributi alla popolazione.
- La pressione fiscale portò a tensioni e insurrezioni, come la rivolta dei Comuneros in Spagna tra il 1520 e il 1522.
- Altre ribellioni significative avvennero a Bruxelles nel 1532, in Castiglia nel 1538 e a Gand tra il 1538 e il 1539.
L'ascesa di Carlo V
Carlo V, nato a Gand nel 1500, viene eletto Imperatore del Sacro Romano Impero il 28 Giugno 1519, ma incoronato ufficialmente la prima volta il 23 Ottobre 1520 nella Cattedrale di Aquisgrana dall’Arcivescovo.
Morì nel 1558 e restò Imperatore fino a due anni prima della morte, ossia fino al gennaio 1556.
Le sfide dell'impero
Subito giunto al trono, però, Carlo V si trova di fronte ad un grosso problema: la varietà delle fonti di che l’hanno portato al potere (principi, vescovi, amministrazioni comunali, Papa), sommata al fatto che egli riunisce nella sua persona titoli di sovranità su territori dotati di istituzioni e di amministrazioni molto varie, porta al fatto che il suo Impero non è omogeneo, ma un vero collage di Stati differenti.
Rivolte e tensioni
Per esercitare il suo potere, Carlo V, aveva bisogno di ingenti risorse economiche, anche poiché doveva saldare dei debiti che aveva con delle banche tedesche.
Quindi si vede costretto a chiedere tributi a tutta la popolazione dell’Impero; questo però causò vari attriti, che in alcuni casi sfociarono in rivolte: una delle più significative è la rivolta dei “Comuneros”, cioè dei rappresentanti di alcune città spagnole, che si sviluppò tra il 1520 e il 1522; altre ribellioni si scatenarono a Bruxelles (1532), a Castiglia (1538) e anche a Gand (1538-39).