Concetti Chiave
- La "rivoluzione dei prezzi" del XVI secolo fu un periodo di intensa inflazione in Europa, attribuita inizialmente all'arrivo di oro e argento dall'America.
- Studi successivi indicano che l'inflazione era già in corso dal XIV secolo, principalmente a causa dell'aumento demografico e della domanda di beni.
- L'inflazione causò una perdita di valore dei redditi fissi e stimolò gli investimenti, con effetti variabili tra le diverse regioni europee.
- In Italia, l'aumento dei prezzi tra il 1552 e il 1560 fu influenzato più dalla ricostruzione post-bellica e dall'incremento demografico che dall'afflusso di metalli preziosi.
- L'espansione economica del Cinquecento fu sia causa che conseguenza dell'inflazione, evidenziando una separazione tra moneta e beni, soprattutto in Spagna.
Indice
La rivoluzione dei prezzi
Uno degli aspetti più significativi della vita economica del Cinquecento è l’inflazione intensa e prolungata a cui gli storici dal XIX secolo in poi, hanno dato il nome di “rivoluzione dei prezzi”.
Cause dell'inflazione
In un primo momento la causa fu individuata nel massiccio arrivo dall’ America di metalli preziosi quali oro e argento. Tuttavia alcuni studiosi hanno notato che il processo inflazionistico era già cominciato verso la metà del XIV secolo per continuare fino verso la metà del XVI., Per questo motivo si è diffusa sempre più l’idea che l’inflazione fosse stata causata soprattutto dall’incremento demografico.
Conseguenze economiche
La crescita della popolazione aveva causato un incremento della domanda che, a sua volta, causò la lievitazione dei prezzi di quei generi, come quelli alimentari, la cui offerta non poteva essere aumentata visto che la tecnologia dell’epoca non lo permetteva. Pertanto, l’afflusso di metalli preziosi dal Nuovo Mondo contribuì ad aggravare una situazione inflazionistica già in atto, contribuendo, per contraccolpo, a diminuire il valore del denaro. L’inflazione ebbe due conseguenze principali:
1) la perdita di valore dei redditi da lavoro e delle rendite fisse
2) lo stimolo verso gli investimenti.
Questo fenomeno non si verificò nell’Italia del Nord e in Fiandra; infatti, in queste due regioni le retribuzioni erano annuali, fissate all’ inizio dell’anno e versate alla fine con denaro deprezzato e ciò impediva l’adeguamento del salario ad un costo della vita continuamente in cresciuta.
Impatto sull'aristocrazia
La grande aristocrazia era la classe sociale più colpita di tutte dal processo inflazionistico. Infatti, essa percepiva dai propri contadini dei canoni fissi in denaro che da tempo avevano sostituito quelli in natura oppure delle prestazioni d’opera. Inoltre l’afflusso dell’oro dall’America aveva aumentato enormemente la quantità di denaro circolante per cui coloro che prestavano denaro diventarono meno concorrenziali e furono costretti a diminuire gli interessi, cioè il prezzo pagato per denaro preso in prestito. L’accesso al credito divento così più facile e questo portò ad un aumento degli investimenti dei capitali nelle attività commerciali e produttive. Tuttavia, l’aumento del volume di affari comportò una notevole circolazione di monete che a sua volta intensificò l’inflazione in atto. In pratica, esisteva una grande abbondanza di metalli preziosi senza alcun sviluppo produttivo, e un aumento dei prezzi senza alterazione monetaria. In sintesi, la soprattutto la spagna del XVI secolo era caratterizzata da una netta separazione fra moneta e merci.
Tutto ciò premesso è corretto affermare che l’espansione economica del Cinquecento sia stata contemporaneamente causa ed effetto della rivoluzione dei prezzi.
Espansione economica italiana
In Italia, il lungo periodo del grande aumento dei prezzi si colloca fra il 1552 e il 1560 con un aumento annuale percentuale di 5,2%. Tale aumento non è spiegabile, però, con l’arrivo dell’oro americano poiché in quegli anni l’Italia non ne ricevette delle grosse quantità; addirittura, arrivarono in Italia quantità nettamente inferiori rispetto agli annui precedenti. Questo significa che le cause dell’aumento dei prezzi erano diverse. Le guerre d’Italia condotte da Carlo VIII e da Francesco Primo nella prima metà del secolo, avevano distrutto e annientato la penisola. Con il ritorno della pace, il paese si riprese: infatti si ebbe la ricostruzione materiale e un forte incremento demografico. Il metallo prezioso americano era poco abbondante, ma i prezzi aumentarono in modo vertiginoso perché le persone, per ricostruire, cominciarono a spendere quanto possedevano.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la causa principale della "rivoluzione dei prezzi" nel Cinquecento?
- Quali furono le conseguenze principali dell'inflazione nel Cinquecento?
- Perché l'Italia del Nord e la Fiandra non furono colpite allo stesso modo dall'inflazione?
- Come ha influenzato l'afflusso di oro dall'America l'economia europea?
- Quali furono le cause dell'aumento dei prezzi in Italia tra il 1552 e il 1560?
La "rivoluzione dei prezzi" è stata principalmente causata dall'incremento demografico, che ha aumentato la domanda di beni, mentre l'afflusso di metalli preziosi dall'America ha aggravato la situazione inflazionistica.
Le conseguenze principali furono la perdita di valore dei redditi da lavoro e delle rendite fisse, e lo stimolo verso gli investimenti.
In queste regioni, le retribuzioni erano annuali e pagate con denaro deprezzato, impedendo l'adeguamento del salario al crescente costo della vita.
L'afflusso di oro ha aumentato la quantità di denaro circolante, rendendo il credito più accessibile e stimolando gli investimenti, ma ha anche intensificato l'inflazione.
L'aumento dei prezzi in Italia fu causato dalla ricostruzione post-bellica e dall'incremento demografico, nonostante la scarsa quantità di metalli preziosi americani ricevuti.