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Concetti Chiave

  • La lotta per le investiture tra papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV segnò un conflitto di potere nel XI secolo, culminando nel Dictatus papae che sanciva la superiorità del papa sulle autorità temporali.
  • La crisi dell'impero nel XII secolo vide la crescita dell'autonomia dei comuni italiani e la rivalità tra guelfi e ghibellini, culminando nella pace di Costanza del 1183 che riconosceva i diritti autogovernativi dei comuni.
  • Il papato di Innocenzo III fu caratterizzato da un programma teocratico, affrontando questioni come la successione imperiale e le eresie, e promuovendo il IV Concilio Lateranense per la riforma della Chiesa.
  • Federico II di Svevia cercò di centralizzare il potere nel Regno di Sicilia, introducendo le Costituzioni Melfitane e promuovendo l'istruzione, ma affrontò opposizioni da papato, nobili e comuni.
  • La politica di Federico II, caratterizzata da tolleranza religiosa e riforme fiscali, portò a conflitti con il papato e i comuni, culminando nella sua deposizione e morte nel 1250.

• lotta per chi ha il potere di investire i vescovi. Il papa è l'imperatore combattono per avere un unico potere che prevalga sull'altro (imperatore vassallo papa e papa vassallo imperatore). C’era una sorta di contrasto data dalla figura dei vescovi conti che erano simbolo di simonia ($ in cambio di incarichi religiosi)

Il papa Gregorio Vii era un Monaco cluniacense sostenitore del rinnovamento della Chiesa per liberarla da corruzione, renderla indipendente dal l’impero ed aumentarne il suo prestigio.

Viene eletto nel 1073 e tenta di bloccare le pretese dell’imperatore Enrico IV (1050-1106) erede Franconia

•proibisce imperatore nominare i vescovi e vescovi di accettare le cariche di conti

Combatte ogni forma di simonia e richiama i sacerdoti al rispetto di celibato

Indice

  1. La scomunica e la teocrazia
  2. Enrico IV e la scomunica
  3. Concordato di Worms e le sue conseguenze
  4. Guelfi e Ghibellini in lotta
  5. Federico Barbarossa e i comuni italiani
  6. Lega Lombarda e la battaglia di Legnano
  7. Federico Barbarossa e la pace di Costanza
  8. Enrico VI e il regno di Sicilia
  9. Federico II di Svevia e la successione imperiale
  10. Innocenzo III e la lotta alle eresie
  11. Movimenti ereticali e la Chiesa
  12. Inquisizione e ordini mendicanti
  13. Domenicani e Francescani
  14. Federico II e le Costituzioni Melfitane
  15. Federico II e le riforme culturali
  16. Conflitti di Federico II e la sua morte

La scomunica e la teocrazia

1075 le idee di Gregorio Vii sono chiarite nel Dictatus papae, documento nel quale il papa sanciva la sua superiorità nei confronti di qualsiasi autorità (compresa imperatore)

1. Diritto di deporre l’imperatore tramite la SCOMUNICA, (dal latino 'excomunicare') atto tramite il quale si espelleva un individuo dalla comunità religiosa, aveva però anche effetti politici in quanto i sudditi cristiani non erano tenuti ad obbedire ad un non cristiano

2. Esprimeva la sua volontà della visione politica della TEOCRAZIA (governo di Dio), secondo la quale le massime autorità sono quelle dei rappresentanti del divino sulla Terra, quindi in cui il potere religioso è superiore a quello temporale.

--> aperto conflitto con Enrico IV che convoca nel 1076 a Worms un concilio di vescovi tedeschi in cui si dichiara il papa deposto

Le reciproche scomuniche danno vita alla “lotta per le investiture”, cioè per chi avesse Il diritto di nominare i vescovi

• vescovi conti: Gregorio VII investitura vescovo spetta papa, Enrico IV investitura conte spetta imperatore

Maggiori ripercussioni in Germania, dove molti feudatari si ribellarono all'imperatore con l’intento di sottrarsi alle autorità

Enrico IV e la scomunica

--> Enrico IV si reca da Gregorio VII, stabilito si in Italia Centrale presso la corte di Matilde di Canossa, con l’intento di trovare un accordo per farsi togliere la scomunica. Enrico IV restò chiuso fuori dal castello tra la neve con addosso un saio (pentimento) per 3 giorni al termine dei quali il papa acconsentì a toglierli la scomunica NO PENTITO

1080 il papa convoca un concilio a Bressanone dove Gregorio VII fu deposto e fu nominato come antipapa Clemente III. Enrico IV scese in Italia e si fece incoronare dall'antipapa e chiamò i suo soccorso, per difendersi da Gregorio VII, Roberto il Guiscardo Re Normanno. Il papa fu così costretto a nascondersi a Salerno dove morì nel 1085.

1106 Enrico IV muore a causa di una battaglia contro Matilde Canossa + marito Guelfo V di Baviera e contro i suoi stessi figli Enrico V lo fece imprigionare e assunse titolo imperiale

Morti i due protagonisti Enrico V si ritrovo contro il successore di Gregorio VII, PASQUALE II. I due trovarono un accordo con il trattato di Sutri (1111) in base al quale

1. Enrico V avrebbe rinunciato alle investiture

2. Pasquale II avrebbe imposto ai vescovi di restituire i privilegi imperiali

porta proteste nella popolazione (distrutta struttura ecclesiastica) cosi l’imperatore impose al papa di dargli il diritto di nominare vescovi con la forza (imprigiona), una volta liberato il papa annulla

Concordato di Worms e le sue conseguenze

1122 concordato di WORMS stipulato da Enrico V e Callisto II che stabiliva che

1. La nomina dei vescovi spettava al papa

2. Una volta nominati i vescovi potevano essere investiti dalla privilegi imperiali

• in Germania l’investitura laica prevedeva quella religiosa, in Italia prima religiosa poi laica

Guelfi e Ghibellini in lotta

1125 Enrico V muore decretando una durissima lotta per la corona in cui emersero due principali schieramenti:

1. Guelfi (da Welf) sostenuti dai duchi di Baviera

2. Ghibellini (Waibilingen)sostenitori della casa di Svevia

Federico Barbarossa e i comuni italiani

Si raggiunse un compromesso con Federico I di Svevia detto il Barbarossa che aveva legami con entrambe le casate. Nel frattempo si era fortificata la monarchia normanna e l’autonomia dei comuni italiani che riconoscevano solo formalmente le regalie all'imperatore

--> comuni lombardi chiedevano aiuto per arrestare l’espansione di Milano

papa Adriano IV x crescita normanna sud Italia e Roma  1143 rivolta popolare dopo la quale si era instaurato il Comune che aveva cacciato il pontefice. La guida era stata assunta da Arnaldo da Brescia (1090 – 1155) Monaco agostiniano impegnato per combattere la corruzione del clero e nel convincimento della Chiesa per rinunciare al potere temporale per dedicarsi solo a quello spirituale.

--> Accordo di BENEVENTO per cui diventano vassalli dell’imperatore sovrani del regno di Napoli. Morte di Adriano fu eletto Alessandro III, che non fu riconosciuto dall'imperatore il quale gli oppose un antipapa.

1154 scende in Italia e si fa incoronare a Pavia e convoca a Roncaglia una dieta con i rappresentanti dei Comuni per riaffermare i suoi poteri, si scontro invece con la resistenza dei comuni maggiori

fallimento che però portò all'impiccagione di Arnaldo da Brescia che fu condannato al rogo. Per ristabilire l’accordo tra il papa e l’imperatore Adriano IV incorona Federico I a San Pietro, la pace durò poco e l’imperatore fu costretto ad abbandonare l’Italia.

Lega Lombarda e la battaglia di Legnano

1158 scende nuovamente in Italia e convoca una seconda dieta a Roncaglia in cui impone che in ogni città ci sia un governatore imperiale impedisce ogni altra forma di governo

--> Crema e Milano si ribellano andando in contro alla distruzione da parte dell’imperatore (1160, 1162)

Con l’adesione del papa Alessandro III 22, 22 città Lombarde si uniscono nella LEGA LOMBARDIA che nel 1167 giura di combattere a Pontida contro l’imperatore. In una zona strategica della Pianura Padana viene fondata Alessandria, in onore del papa;

La contrapposizione tra impero e papato in Italia porta la guerra tra

• Guelfi: coloro che sostenevano il papa

Ghibellini: coloro che sostenevano l’imperatore

Lo scontro decisivo tra Barbarossa e la Lega si ebbe nel 1176 a LEGNANO dove le fanterie comunali sbaragliarono la cavalleria dell’imperatore

Federico Barbarossa e la pace di Costanza

1183 si giunse dopo anni di trattative alla pace di Costanza che stabiliva

1. L’imperatore concedeva ai comuni il diritto di autogovernarsi, essi però dovevano riconoscere formalmente di appartenere all'impero

2. L’imperatore rinunciava a sostenere antipapi e\o interferenze nei territori appartenenti alla chiesa

Federico Barbarossa morì nel 1190 durante la III crociata, ma prima combino il matrimonio di Enrico VI con Costanza D’Altavilla (= dinastia sveva in Italia meridionale)

Enrico VI e il regno di Sicilia

Enrico VI trovò difficoltà ad ottenere la corona in Sicilia perché, Tancredi nipote del re Normanno (sostenuto dal papa), rivendicava i diritti dinastici. Morto prematuramente nel 1194, Enrico VI fu incoronato a Palermo

• Creazione di un vasto impero mediterraneo

1.conquistare territori bizantini

2. Limitare pretese autonomistiche comuni italiani e feudatari tedeschi

• contrasto con Chiesa già preoccupata per l’unione di corona imperiale con siciliana

Federico II di Svevia e la successione imperiale

Enrico VI muore prematuramente nel 1197 e lascia a 3 anni Federico II di Svevia che lascia in educazione al papa

1. In Germania: Guelfi e Ghibellini si scontrano per la corona imperiale  Guelfi eleggono Filippo di Svevia (fratello Enrico VI) e Ghibellini Ottone di Brunswick della casata di Baviera

2. In Italia: I comuni cacciavano i governatori tedeschi e riaffermavano la loro autonomia

Il programma teocratico del papa fu messo alla prova dalla questione della successione imperiale. Era inoltre tutore di Federico di Svevia e il suo obbiettivo principale era quello di evitare l’accerchiamento della Santa Sede derivato dall'unione della corona imperiale con quella di Svevia

 decide di appoggiare la candidatura di Ottone nel 1201 in cambio di una piena sovranità a Roma e sui territori pontifici.

Ottone non rispetterà i patti e invade i territori pontifici tentando di conquistare l’Italia meridionale ottenendo la scomunica da parte del papa che accolse la candidatura di Federico II di Svevia che si impegno a non unire mai la corona del Regno di Sicilia con quella Imperiale. Esplose così la guerra tra l’imperatore in carica e quello deposto

1. Ottone di Brunswick (deposto) alleato con il re di Inghilterra, Giovanni Senzaterra

2. Federico II di Svevia (designato) alleato con il sovrano francese, Filippo II Augusto

La battaglia si svolse a Bouvines nel 1214 e vide la sconfitta di Ottone che si ritirò nei suoi feudi dove morì qualche anno dopo. La battaglia rappresenta un punto di svolta a causa delle numerose conseguenze avute in tutta l’Europa e fuori.

1. Il re d’Aragona e di Inghilterra si erano dichiarati suoi vassalli

2. In Inghilterra la monarchia perse prestigio e fu costretta a fare concessioni ai baroni

3. In Francia la monarchia ottenne un ampliamento del territorio e poté rafforzare la sua autorità politica

4. Nell’impero Ottone IV fu costretto ad accettare il potere di Federico II, il quale concedete ai poteri tedeschi grande autonomia.

Innocenzo III e la lotta alle eresie

Innocenzo III si impegnò fermamente anche nelle questioni interne (lotta eresie = impegno centrale), per questo il Pontefice promosse provvedimenti contro le eresie promuovendo la 4 crociata. Si impegno nel sopprimere i movimenti ereticali sorti tra il XII e il XIII secolo.

1.

Movimenti ereticali e la Chiesa

Gioacchino dal Fiore: Monaco calabrese che elaborò una visione della storia elaborata in 3 fasi:

1. Età del Padre: Antico Testamento

2. Età del Figlio: Nuovo Testamento e iniziata con la nascita di Cristo

3. Età dello Spirito Santo: prossimo avvento nel quale si sarebbe affermata una Chiesa puramente spirituale

• no considerato eretico, ma alcuni dei suoi scritti furono considerati con sospetto

2. VALDESI o “poveri di Lione” che sorse a L’io e per opera di Pietro Valdo che nel 1173 abbandonò tutte le sue ricchezze per dedicarsi alla vita cristiana. Si trattava di un gruppo di predicatori laici itineranti. L’arcivescovo di Lione proibì loro la predicazione e lo scacciò dalla città. Nonostante questo, continuarono a predicare e per questo nel 1184 furono condannati dalla Chiesa. Per risposta accentuarono la polemica con la Chiesa e non riconobbero più la gerarchia ecclesiastica, affermando che chiunque aveva il diritto di predicare la parola di Dio e amministrare i sacramenti.

I VALDESI subirono molte persecuzioni, ma riuscirono a rifugiarsi in Piemonte. Nel 500 si unirono al movimento protestante calvinista

3. Albigesi o Catari: il termine “catari” deriva dal greco e significa “puri”, e il loro centro più importante era la città di Alby e da questo “albigesi”. Il catarismo era un movimento proveniente dall'Europa orientale che si era espansa in Italia, Francia e Catalogna. La loro filosofia era basata sul fatto che nel mondo agiscono due principi, il Male (Satana) e il Bene (Dio), erano convinti che il mondo fosse stato creato dal Male e che occorresse purificarlo. Per questo Gesù non era figlio di Dio, ma un angelo inviato per salve gli uomini (contro il dogma). Disprezzavano, perciò, tutte le forme di vita terrena, il massimo della purificazione era il suicidio dato dal digiuno (endura) Chiesa di Roma + rappresentanti sono strumenti del demonio

Inquisizione e ordini mendicanti

Innocenzo III utilizza cerca di combattere questa eresia con

1. Metodi coercitivi come esilio, confischi, beni e scomunica. Sul piano dottrinale intendeva colpire direttamente i capi dei movimenti

•poco efficace

2. 1208 crociata contro gli albigesi definiti dal lui “peggiori dei Saraceni”. Alla crociata risposero molti feudatari in cerca di terre strappate agli eretici. Guidati da Simone di Monfort massacrando la popolazione è saccheggiando le ricchezze per due anni (1209-1211)

A Innocenzo era chiaro che era necessario anche un rinnovamento spirituale dovuto all'esigenza dei fedeli, attuò così una riforma della chiesa richiamando all'ordine disciplina degli ecclesiastici dimostrando che si poteva vivere con gli ideali di semplicità.

• IV concilio Lateranense 1215 al quale parteciparono 400 vescovi, 800 abati e altrettanti rappresentanti di città

• Approvò 70 decreti riguardanti i problemi della Chiesa

• Capitolo 21: ogni cristiano deve confessarsi almeno 1 volta l’anno e comunicarsi almeno a Pasqua

• I signori dovevano impegnarsi nell'estirpare l’eresia dalle proprie terre con pena la scomunica, tutti i cittadini erano tenuti a denunciare i cittadini sospetti.

• Istituzioni di commissioni per individuare e punire gli eretici, pochi anni dopo Gregorio XI istituì l’Inquisizione sottraendo questa attività a ai vescovi e affidandola a inquisitori di nomina pontificia delegato dalla Sede Apostolica. Chi era sospettato non aveva nessuna tutela e se non confessava veniva sottoposto a dolorose torture

• Iniziative repressive + approvazione (sottrazione alle eresie) di ordini mendicanti cioè costituiti da predicatori i cui ideali erano povertà e carità. La loro dedizione era ispirata a Gesù e per questo trovarono molti consensi tra i fedeli che cercavano un esempio autenticamente cristiano.

1.

Domenicani e Francescani

Domenicani: fondato nel 1206 dal sacerdote spagnolo Domenico di Guzman (1170-1221) che rimase colpito dall'eresia catara. Secondo Domenico le eresie si diffondeva o a causa dell’ignoranza dei principi fondamentali della chiesa, per questo voleva che i suoi predicatori

• avessero una profonda conoscenza della teologia, in questo modo avrebbero potuto controbattere alle info degli eretici.

• Comunicassero in un linguaggio comprensibile a tutti rinunciando a essere essenzialmente esecutori di riti

• Sì impegnassero nella diffusione dell’istruzione  furono attivi in università e Inquisizione

L’ordine fu approvato da Onorio III nel 1216 e si diffuse in Italia Meridionale e centrale, tra i più famosi teologi domenicani c’è Tommaso D’Aquino

2. Francescani: l’ordine fu fondato da Francesco d’Assisi (1881-1226) figlio di un ricco mercante che si converti e si spogliò di tutti i suoi beni per perseguire uno stile di vita di povertà assoluta di predicazione del Vangelo. Si costituì un movimento religioso rivolto ai più poveri ed emarginati della società. Si denominavano “frati minori” perché i più poveri. 1210 Francesco si reca dal papa Innocenzo III che li autorizza verbalmente, nel 1223 è Onorio III ad approvare ufficialmente la Regola. Nel 1226 Francesco, molto malato, muore e due anni dopo viene santificato dal papa Gregorio XI. L’esempio viene accolto anche dalle donne, infatti nel 1212 Chiara d’Assisi guida il gruppo delle clarisse.

La Regola di Francesco era estremamente impegnativa, dopo la sua morte infatti si confrontarono due tendenze

• Quella rigorista che condannava ogni ammorbidimento, i francescani dovevano vivere solo dei frutti del lavoro manuale e della mendicata (spirituali)

• Quella moderata favoriva un’interpretazione meno rigida che permetteva lo sviluppo di attività intellettuali all'interno dell’ordine. (conventuali)

Con l’aiuto del papa si affermò la seconda tendenza e la prima fu considerata eretica.

Federico II e le Costituzioni Melfitane

Al fine di ottenere l’appoggio di Innocenzo II, Federico II aveva stretto delle promesse impegnative:

1. Non avrebbe unito la corona siciliana con quella imperiale

2. Si impegnò ad intraprendere una nuova spedizione per la Terrasanta

Quando Innocenzo II morì nel 1216, Federico II riprese il progetto di rendere l’imperatore l’autorità suprema. Onorio II, il successore, accettò l’unione delle corone e nel 1220 incoronò Federico imperatore in cambio che lui si dedicasse immediatamente alla crociata. Nonostante ciò continua a rimandare e nel 1227 viene scomunicato da Gregorio IX con l’accusa di no seguire il dovere dei sovrani cristiani

1228-29 Federico II parte per la spedizione, ma la conclude con un accordo con il sultano d’Egitto per una pace decennale in cambio della restituzione della città ai cristiani e la promessa di non ostacolare i pellegrinaggi.

• Gregorio IX lo scomunica poiché viveva il fatto che un imperatore cristiano potesse contrattare con dei musulmani come un tradimento. Federico rientra in Itali sconfiggendo L’esercito pontificio e con la pace di San Gennaro del 1230 gli viene revocata la scomunica.

Federico II, si concentra così sul suo progetto imperiale

• Sì interessa poco alla Germania dove fa grandi concessioni ai feudatari e pone la base dell'impero nel Regno di Sicilia che comprendeva anche l’Italia meridionale.

Mirava a costruire uno Stato forte in grado di superare le divisioni feudali. Si dimostra un sovrano moderno e, nonostante fosse dell’idea che l’origine dell’autorità imperiale fosse divina, presenta alcuni aspetti nel Regno di Sicilia che anticipano le monarchie dell’età moderna.

1. Limita il potere feudale e concentra tutti i poteri nelle sue mani

2. Assicura allo Stato il monopolio della forza ordinando la demolizione di castelli in territorio privato e l’appropriazione di quelli in territorio pubblico.

3. Organizza un apparato burocratico in grado di consentire concretamente allo Stato di sostituirsi ai poteri feudali

La riforma più importante fu l’introduzione delle COSTITUZIONI MELFITANE (Liber augustalis) del 1231. Si ispirava no al diritto romano, canonico e alla tradizione normanna

1. Vietava ogni forma di potere autonomo e riconosceva solo al sovrano o ai funzionari i compiti di governo

2. l’amministrazione della giustizia e la riscossione delle tasse diventa un compito destinato ai ministeriales

3.

Federico II e le riforme culturali

L’imperatore era sensibile alla cultura, infatti

• per garantire una formazione adeguata ai funzionanti incentivo l’istruzione, aprendo scuole come l’Università di Napoli (1224) detta Studium tramite atti imperiali (a differenza di Bologna ad esempio)

• apre a Salerno la prima scuola medica in cui era consentito dissezionare i cadaveri per uso scientifico

• arricchisce la capitale del Stato, Palermo con monumenti e palazzi

• raccolse a corte artisti provenienti da tutta Europa e dal mondo arabo (Scuola Siciliana).

iniziative culturali innovative, che valsero all'imperatore accuse di dissolutezza e malcostume da patte del clero

Conflitti di Federico II e la sua morte

Per finanziare le iniziative, Federico fu costretto ad attuare interventi economici e fiscali. Introdusse i monopoli regi sulle materie prime, fondò aziende agricole di proprietà imperiale e riformo il sistema di tassazione. Facendo ciò, si garanti ostilità da tutti i fronti (pressione fiscale + modernità):

• i nobili si consideravano sovrani dei loro territori e non accettavano l’autorità di un sovrano che togliesse loro i privilegi e poteri

• il papato non accettava un potere così potente e temeva l’accentramento corona siciliana + imperiale

• I comuni volevano mantenere le loro autonomie

• la sua tolleranza nei confronti di Musulmani ed Ebrei, a cui permetteva di praticare la loro religione, fu giudicata cedimento all'eresia.

Tutto ciò spiega il numero di conflitti che dovette affrontare negli ultimi anni di regno. Lo scontro fu iniziato dal figlio Enrico VII a cui l’imperatore aveva affidato la Germania. Unito con i Comuni italiani, si ribellò al padre accusandolo di avere abbandonato l’impero e aver privilegiato il Regno di Sicilia.

• Federico II lo sconfisse nel 1235 e lo imprigiono in un castello dove morì suicida qualche anno dopo.

1237 sconfigge la Lega Lombarda a Cortenuova. Papa Gregorio IX rivestì il ruolo di protettore dei Comuni e quando l’imperatore affidò al figlio Enzo la Sardegna, considerato feudo papale, lo scomunico nel 1239. Federico reagisce e nel 1241 vince nella battaglia presso l’isola del Giglio.

1245 Innocenzo IV, successore di Gregorio IX, convocò un concilio a Lione dove scomunica e depone l’imperatore.

1247 subisce una sconfitta a Parma e nel 1249 viene fatto prigioniero dal figlio Enzo a Fossalta. Morì improvvisamente nel 1250 per peritonite.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stata la causa principale della "lotta per le investiture" tra il papa e l'imperatore?
  2. La "lotta per le investiture" è stata causata dal conflitto su chi avesse il diritto di nominare i vescovi, con il papa e l'imperatore che cercavano di affermare la loro supremazia l'uno sull'altro.

  3. Quali furono le conseguenze del Concordato di Worms del 1122?
  4. Il Concordato di Worms stabilì che la nomina dei vescovi spettava al papa, mentre i vescovi potevano ricevere privilegi imperiali dopo la nomina, risolvendo temporaneamente il conflitto tra potere religioso e temporale.

  5. Come si è conclusa la guerra tra Federico Barbarossa e la Lega Lombarda?
  6. La guerra si è conclusa con la pace di Costanza nel 1183, in cui l'imperatore concesse ai comuni il diritto di autogovernarsi, pur riconoscendo formalmente l'appartenenza all'impero.

  7. Quali furono le principali iniziative di Innocenzo III contro le eresie?
  8. Innocenzo III promosse provvedimenti coercitivi contro le eresie, come esilio e scomunica, e lanciò la crociata contro gli albigesi, oltre a riformare la Chiesa per rispondere alle esigenze spirituali dei fedeli.

  9. Quali furono le riforme principali introdotte da Federico II di Svevia nel Regno di Sicilia?
  10. Federico II introdusse le Costituzioni Melfitane, limitando il potere feudale, centralizzando l'autorità e creando un apparato burocratico, anticipando le monarchie moderne.

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